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Stefan Zwieg

Post n°1675 pubblicato il 18 Gennaio 2012 da odette.teresa1958

Stefan Zweig (Vienna, 28 novembre 1881 – Petrópolis, 23 febbraio 1942) è stato uno scrittore, giornalista e drammaturgo austriaco. All'apice della sua carriera letteraria, tra gli anni Venti e gli anni Trenta, è stato uno degli scrittori più famosi del mondo .


Mediatore fra le nazioni, animato da sentimenti pacifisti e umanisti, è noto come autore di parecchie novelle e biografie.

Vita
Infanzia e gioventù

Stefan Zweig era il secondo figlio dell'industriale ebreo Moritz Zweig (1845–1926) e della moglie Ida, nata Brettauer (1854–1938). La sua gioventù fu influenzata dalla sicurezza economica della famiglia e dal clima artistico e intellettuale della Vienna della fine dell'Ottocento, molto più che dalla scuola, vissuta da lui come monotona. Come la maggior parte dei suoi coetanei, a quell'epoca si interessava poco dei problemi politici e sociali di quel periodo.

Nel 1900 iniziò gli studi di filosofia all'università di Vienna, che continuò dal 1902 a Berlino. Si laureò nel 1904 con una tesi sulla filosofia di Hippolyte Taine.

Finiti gli studi, Zweig con l'appoggio dei genitori fece diversi viaggi, conoscendo così l'Europa e diventando a sua detta "a poco a poco europeo". Si fermò per lunghi periodi a Parigi e a Londra ed ebbe occasione di incontrare Émile Verhaeren, Georges Duhamel, Auguste Rodin e Hermann Hesse.

Nel 1908–1909 fece un viaggio in Asia, seguito da un viaggio in America nel 1911. Tornato in Europa, fece amicizia con Romain Rolland e conobbe Friderike Maria von Winternitz, infelicemente coniugata, con la quale si sposò nel 1920.

All'inizio della prima guerra mondiale ritornò a Vienna dal Belgio, dove era stato con Verhaeren. Dal 1917 fino alla fine della guerra passò la maggior parte del tempo in Svizzera, in particolare a Zurigo e Ginevra, dove tenne contatti con Hesse, James Joyce e Ferruccio Busoni.
Gli anni a Salisburgo

Dopo la guerra tornò in Austria, dove si stabilì, a Salisburgo, insieme alla moglie. In questo periodo ebbe inizio il suo grande successo come scrittore, accompagnato da grande sfiducia dell'autore verso se stesso, divenendo l'autore più tradotto nel mondo del suo periodo. Viaggiò molto. Rimase molto impressionato dal suo viaggio nella Russia sovietica in occasione del centenario di Lev Tolstoj nel 1928, in cui incontrò Maksim Gorkij per la prima volta. Ripetutamente in quei tempi trascorse dei periodi in Italia e Francia, incontrando nuovamente Gorkij a Sorrento e Joseph Roth a Cap d'Antibes.

La sua situazione finanziaria gli consentì di ampliare la collezione di manoscritti originali, acquistando scritti autografi di Wolfgang Amadeus Mozart, Johann Sebastian Bach e Ludwig van Beethoven, Johann Wolfgang von Goethe e Honoré de Balzac.
Esilio

Nel 1933 le opere di Zweig vennero bruciate dai nazisti. Zweig era fiero di condividere questa sorte con personaggi celebri come Thomas e Heinrich Mann, Franz Werfel, Sigmund Freud e Albert Einstein. Nel 1934 lasciò l'Austria per raggiungere Londra senza la sua famiglia. Nel 1938, dopo l'annessione dell'Austria, chiese la cittadinanza inglese. Nello stesso anno divorziò da sua moglie Friderike, e nel 1939 sposò la giovanissima Lotte Altmann, con la quale andò a stare a New York nel 1940, ben sapendo che non avrebbe più rivisto l'Europa. L'anno seguente si spostò a Petrópolis in Brasile. Qui si suicidò insieme alla sua seconda moglie il 23 febbraio 1942.
La sua produzione

Nell'arco della quarantennale eclettica attività letteraria di Zweig si riscontra continuativamente il segno della scuola della Jungwein, il cui classicismo si esprime nella correttezza e precisione del linguaggio, nell'esposizione brillante e scorrevole, non priva di punte poetiche. Egli fu poeta, drammaturgo, biografo e narratore.
Prime opere

Zweig scrisse le sue prime poesie, influenzate da Hugo von Hofmannsthal e Rainer Maria Rilke, mentre frequentava ancora il liceo. Nel 1901 venne pubblicato il primo volume di poesie col titolo "Silberne Saiten" ("Corde d'argento"). Ottenne notorietà per la prima volta con alcuni articoli, novelle e saggi pubblicati nel giornale Neue Freie Presse di Vienna.

Negli anni seguenti pubblicò, oltre a racconti, drammi e biografie, anche traduzioni di poesie e novelle di autori francesi, soprattutto di Paul Verlaine, e poi anche dei belgi Émile Verhaeren, sul quale più tardi scrisse una monografia, e Camille Lemonnier.

Una prima raccolta di quattro novelle venne pubblicata nel 1904 con il titolo "Die Liebe der Erika Ewald" ("L'amore di Erika Ewald"), seguita da un'altra raccolta di poesie nel 1906, "Die frühen Kränze", e nell'anno dopo dal dramma "Tersites".

Nel periodo immediatamente precedente lo scoppio della prima guerra mondiale vennero rappresentati per la prima volta i drammi "Der verwandelte Komödiant" e "Das Haus am Meer", e vennero pubblicate le novelle "Mondscheingasse" e "Brennendes Geheimnis" ("Un bruciante segreto").

Influenzato dall'esperienza di guerra scrisse il dramma "Jeremias", finito nel 1917, da lui considerato la sua opera più personale. Si tratta di una tragedia che non è in prima linea pacifista, ma in cui mostra la "superiorità morale del vinto". Il tema biblico significava per lui anche una riscoperta delle sue radici ebraiche.

Dopo la guerra venne pubblicata la raccolta di biografie "Drei Meister (Balzac, Dickens, Dostoevskij)", inoltre racconti e testi biografici fra l'altro su Romain Rolland e Frans Masereel. Nel 1925 seguì Der Kampf mit dem Dämon (Hölderlin, Kleist, Nietzsche) ("La lotta col demone (Hölderlin, Kleist, Nietzsche)". È invece del 1926 l'adattamento teatrale del romanzo Volpone di Ben Jonson, dal quale fu tratto il film L'avventuriero di Venezia (Volpone, 1941).

Il grande successo di Zweig come autore ebbe inizio con la pubblicazione delle novelle Amok e Brief einer Unbekannten, e della raccolta di novelle Verwirrung der Gefühle (Sovvertimento dei sensi) nel 1927. Nello stesso anno la raccolta di miniature storiche "Sternstunden der Menschheit. Vierzehn historische Miniaturen (Momenti fatali. Quattordici miniature storiche) raggiunse una tiratura di 250.000 esemplari. Nel 1928 venne pubblicata la collezione di biografie "Dichter ihres Lebens (Casanova, Stendhal, Tolstoj)".
Le grandi biografie

La sua prima grande biografia fu "Joseph Fouché. Bildnis eines politischen Menschen" ("Fouché. Ritratto di un uomo politico"), pubblicata nel 1929, studio di carattere e quadro preciso dell'epoca napoleonica, inteso anche come ammonimento per il presente. Nello stesso anno Zweig scrisse la tragicommedia "Das Lamm des Armen", anch'essa ambientata nell'era napoleonica.

Seguì poi la raccolta "Die Heilung durch den Geist" con biografie di Anton Mesmer, Mary Baker-Eddy e Sigmund Freud, particolarmente ammirato da Zweig. Nello stesso periodo iniziò il lavoro al libretto "Die schweigsame Frau" insieme a Richard Strauss.

La seconda grande biografia "Maria Antonietta - Una vita involontariamente eroica" ("Marie Antoinette. Bildnis eines mittleren Charakters"), pubblicata nel 1932, fu il maggiore successo letterario di Zweig. La successiva grande biografia, "Triumph und Tragik des Erasmus von Rotterdam", venne pubblicata nel 1934, seguita l'anno successivo da "Maria Stuarda - La rivale di Elisabetta I d'Inghilterra" ("Maria Stuart"), scritta a Londra.

Nel 1936 venne pubblicato "Castellio gegen Calvin oder Ein Gewissen gegen die Gewalt", in cui il poco conosciuto umanista Sebastian Castellio rappresenta un'immagine ideale dell'autore stesso, mentre il riformatore Giovanni Calvino ha chiari tratti di Adolf Hitler. Il libro venne bene accolto da autori antifascisti come Lion Feuchtwanger, ma molto criticato in particolare in Svizzera, perché non rende giustizia al personaggio di Calvino. Nel 1938 seguì "Magellan. Der Mann und seine Tat" ("Magellano").

L'unico romanzo di Zweig, "Ungeduld des Herzens", venne pubblicato nel 1939.

 
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