Il labirinto
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L'Aiglon
Napoleone II di Francia (Parigi, 20 marzo 1811 – Vienna, 22 luglio 1832) , figlio di Napoleone Bonaparte e della seconda moglie Maria Luisa d'Asburgo-Lorena, fu, per un breve periodo, Imperatore dei Francesi.
Il suo atto di nascita, posto in un registro speciale, recita:
«Sua Maestà l'Imperatore [dei Francesi, N. di r.] e Re [d'Italia, N. di r.] ci ha dichiarato essere sua intenzione che il re di Roma riceva i nomi di Napoléon, François, Joseph, Charles.»
Napoléon era il nome di suo padre, François quello del nonno materno, Charles quello del nonno paterno; quanto a Joseph si ricorda che Giuseppe Bonaparte fu il padrino del bambino con Ferdinando III di Toscana, presente in luogo di suo fratello, Francesco I, Imperatore d' Austria.
L'atto con il quale il Senato, il 18 maggio 1804, proclamava Napoleone I imperatore della Repubblica francese (giacché le monete francesi continueranno a portare impressa la dicitura "Napoléon Empereur - République française"), concedeva il titolo di "Principe imperiale" al figlio maggiore dell'Imperatore e quello di "principe francese" agli altri principi della nuova dinastia. Il giovane Napoleone portò inoltre fin dalla nascita il titolo di re di Roma in virtù della decisione del Senato del 17 febbraio 1810. Questo titolo era destinato a ricordare al papa Pio VII che Roma non era più, ormai, che il capoluogo di uno dei 130 dipartimenti francesi. Inoltre Napoleone intendeva raccogliere in questo modo l'eredità dell'impero romano germanico: più esattamente, i principi elettori (appena riorganizzati sotto la tutela di Napoleone Bonaparte) avevano la possibilità di designare un successore con l'imperatore in vita, e l'erede riceveva allora il titolo di re dei romani.
1814, la caduta dell'ImperoDopo la campagna di Francia e la presa di Parigi, Maria Luigia e suo figlio risiedettero a Rambouillet, poi a Blois - e Napoleone a Fontainebleau.
Il 4 aprile 1814, Napoleone redasse un atto di abdicazione che manteneva i diritti di suo figlio. Ma il 6 aprile 1814, Napoleone dovette infine rinunciare alla corona per sé e per la sua discendenza. Napoleone salutò i suoi soldati il 20 aprile 1814 a Fontainebleau e partì per l'isola d'Elba. Il 23 aprile 1814 partiva da Blois il convoglio che portava a Vienna Maria Luigia e suo figlio.
Il regno (teorico) di Napoleone II durò dunque due soli giorni, ma sufficienti a giustificare il suo titolo.[1]
Ebbe anche il titolo di principe di Parma, giacché il trattato di Fontainebleau dell'11 aprile 1814 specificava all'articolo 5:
- «I ducati di Parma, Piacenza e Guastalla saranno dati in completa proprietà e sovranità a S.M. l'imperatrice Maria Luigia. Passeranno a suo figlio e alla sua discendenza in linea diretta. Il principe, suo figlio, prenderà da quel momento il titolo di principe di Parma, Piacenza e Guastalla.»
Ma il trattato del 10 giugno 1817 tolse definitivamente al figlio di Maria Luigia sia il titolo che i diritti su Parma, che erano stati già rimessi in causa dall'articolo 99 dell'atto del Congresso di Vienna del 9 giugno 1815.
Maria Luigia finì per lasciare suo figlio a Vienna ed andarsene a regnare a Parma a titolo vitalizio. Vero è che le fu imposto di considerare suo figlio illegittimo, giacché il matrimonio di Giuseppina di Beauharnais con Napoleone non era stato annullato dal papa in persona.
I cento giorniDurante i Cento giorni l'atto aggiuntivo alla Costituzione dell'Impero del 22 aprile 1815 rese al figlio del restaurato Napoleone I il titolo di Principe imperiale, ma non quello di re di Roma. Alla fine dei Cento giorni, l'abdicazione redatta all'Eliseo il 22 giugno 1815 recitava: «La mia vita politica è conclusa, e io proclamo mio figlio, con il titolo di Napoleone II, imperatore dei Francesi».
La commissione di governo lo designava in tutti i propri documenti come l'imperatore, prima di dissolversi il 7 luglio 1815. Ma Napoleone II viveva allora a Vienna, nelle mani del nemico e Luigi XVIII entrò a Parigi l'8 luglio 1815 per risalire sul suo trono. Tuttavia dai documenti ufficiali si può tranquillamente definire il figlio di Napoleone, come Napoleone II imperatore dei Francesi dal 22 giugno al 7 luglio 1815.
In Austria [modifica]Con patenti imperiali firmate dal suo nonno materno Francesco I d'Austria il 22 luglio 1818, Napoléon François Joseph Charles Bonaparte fu fatto duca de Reichstadt. [2] A questo ducato erano associate rendite importanti.
Durante il suo soggiorno a Vienna il suo nome abituale fu soltanto François, o più precisamente Franz.
Nel 1830 (il ragazzo aveva 18 anni), durante la rivoluzione che portò all'abdicazione di Carlo X, a Parigi si gridava «Vive Napoléon II», e si pensava ad un trono per lui in Belgio (dove i cattolici stavano conquistando l'indipendenza dai protestanti dei Paesi Bassi) o in Polonia (dove erano vivi i movimenti indipendentisti).
La morteA poco più di un anno dalla morte di un altro dei Bonaparte, quel Napoleone Luigi Bonaparte che era stato per pochi giorni re d'Olanda, scomparso a Forlì durante i moti del 1831, il giovane Napoleone II morì di tisi in Austria, a Schönbrunn, senza aver contratto matrimonio e senza aver generato figli (anche se si attribuiscono a lui le vere paternità del futuro imperatore Francesco Giuseppe e dell'Arciduca Massimiliano d'Asburgo, futuro imperatore del Messico, che risulterebbero in questo modo, per sangue, nipoti di Napoleone) .
Fu seppellito a Vienna nella Cripta dei Cappuccini con gli Arciduchi d'Austria.
I suoi resti furono trasferiti agli Invalides il 15 dicembre 1940, per disposizione di Adolf Hitler, in una tomba vicina a quella di Napoleone I, recante l'iscrizione Napoléon II Roi de Rome (Napoleone II re di Roma). La data fu scelta per segnare il centenario del trasferimento agli Invalides delle spoglie di Napoleone, avvenuto appunto il 15 dicembre 1840.[3]
La leggendaL'appellativo l'Aiglon (l'aquilotto) derivò al giovane Bonaparte dal poema di Victor Hugo del 1852 intitolato Napoléon le Petit (il piccolo Napoleone), tutto all'interno della mistica napoleonica.
Il ragazzo fu oggetto di una certa popolarità tra i nostalgici di suo padre, e la sua morte in Austria lo rese leggendario. Un esempio di questa immagine fu il lavoro teatrale L'Aiglon di Edmond Rostand, che descrive un duca di Reichstadt alla ricerca della figura paterna, con gran disperazione della famiglia materna e degli ufficiali austriaci che lo hanno in custodia educativa.
Sotto il Secondo Impero furono intitolati alla sua memoria ben due nuovi spazi pubblici: l'avenue du Roi de Rome (che divenne avenue Kléber nel 1879), e la place du Roi de Rome, divenuta nel 1877 la place du Trocadéro.
Napoleone II e Luigi XVII [modifica]Attraverso Maria Teresa d'Asburgo, madre dell'ultima regina di Francia Maria Antonietta, e bisnonna di sua madre Maria Luigia, Napoleone II era un lontano cugino di Luigi XVII di Francia: nessuno dei due regnò mai.
I rapporti con l'illustre padreAlla caduta del padre, il piccolo Napoleone aveva solo quattro anni e la madre lo portò alla Corte asburgica da dove non vi fece più ritorno. Tuttavia durante questi quattro anni, Napoleone padre fu abbastanza presente nonostante le incombenze degli affari di Stato. Ogni sera si sedeva accanto al figlio e e dopo aver firmato e studiato accanto a lui gli ultimi documenti, gli leggeva una fiaba. Nonostante fosse stato portato a Vienna e cresciuto in un ambiente fortemente anti-bonapartista, il ragazzo fece tesoro di questi ricordi e quando a sette anni, il padre tramite un messaggero gli chiese di scrivergli una lettera, lo lasciarono scrivere da solo. Per tutto il foglio Napoleone Francesco scrisse: Padre, vi amo e vi stimo con tutto il mio cuore. Era una piccola frase che permise al padre di conservare la gioia di vivere per gli ultimi anni.
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Inviato da: RicamiAmo
il 01/08/2014 alle 18:11
Inviato da: Dolce.pa44
il 26/07/2014 alle 18:22
Inviato da: do_re_mi0
il 23/04/2014 alle 18:01
Inviato da: odio_via_col_vento
il 14/04/2014 alle 20:57
Inviato da: Krielle
il 23/03/2014 alle 04:38