Henri-Alban Fournier, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Alain-Fournier, nasce a La Chapelle-d'Angillon, nella Cher, in Francia, il 3 ottobre 1886. Scrittore e poeta francese, in vita ha visto pubblicata una sola opera, avendo trovato la morte alla giovane età di ventisette anni, probabilmente nella battaglia di Verdun, durante la Prima Guerra Mondiale. Alcuni però, sostengono sia stato ucciso nell'altra sanguinosa battaglia della Marna.
Non si sa molto della sua vita e, in ogni caso, ciò che si sa è molto esiguo. Il piccolo Henri-Alban è figlio di insegnanti, cui probabilmente deve la sua passione per le lettere e, in generale, per lo studio. La sua infanzia trascorre nella regione francese della Sologne, e nel Basso Berry. Fino al 1898 studia e frequenta con buon profitto la scuola di Epineuil-le-Fleuriel, nella quale insegna suo padre. Il passo successivo è quello dell'ingresso, in qualità di convittore, al Liceo Voltaire di Parigi. In questi anni però nel giovane Henri-Alban matura sempre di più l'idea di entrare alla scuola navale, anche per via del suo spiccato idealismo, il quale alimenta questa propensione. Nel 1901, intenzionato a dirigere la propria vita verso la notoria Ecole Navale, si trasferisce al Liceo di Brest. Tuttavia, non si sa bene per quali ragioni recondite, ben presto abbandona questa idea e lascia anche questa scuola.
Consegue il baccalaureato al liceo di Bourges, nel 1903, e continua le sue peregrinazioni formative passando al liceo Lakanal di Sceaux, nei dintorni di Parigi. Lo studente Alain-Fournier è determinato ad entrare alla famosa École Normale Supérieure e si impegna fino in fondo per prepararsi come si conviene all'esame di ammissione il quale però, di lì a poco, non riesce a superare.
È proprio in questi anni che si lega ala figura di Jacques Rivière, suo amico fino alla morte. Questi sposa la sorella minore di Alain, Isabelle Fournier, esattamente nel 1909. Dalla profonda amicizia che intrattiene con Riviere, scaturisce una fitta e talvolta illuminata corrispondenza tra i due, che inizia nel 1905 e finisce nel 1914, praticamente con la morte dello scrittore francese. Tra il 1926 e il 1928, il carteggio tra i due vedrà la luce in forma di stampa, postuma ovviamente, e intitolata "Correspondance avec Jacques Reviere".
Nel giugno del 1905 Alain-Fournier incontra l'unico, grande amore della sua vita, la bella Yvonne Quiévrecourt. I due si conoscono sui moli del fiume Senna, durante una passeggiata. La donna è la musa ispiratrice della sua unica opera realmente compiuta, trasfigurata nel personaggio femminile di Yvonne de Galais, protagonista del suo romanzo. L'incontro tra i due è breve e, soprattutto per l'autore, a dir poco folgorante.
Due anni dopo, nel 1907, il poeta francese manca una seconda volta l'esame di ammissione all'Ecole Normale Supérieure e, l'anno dopo, si ritrova a dover prestare servizio militare, fino al 1909. Nel 1910 fa rientro a Parigi, trovando un posto da redattore al Paris-Journal. Sono questi anni di grande fervore letterario e culturale, anche e soprattutto nella testata per cui lavora. È proprio qui, infatti, che Fournier incontra André Gide e Paul Claudel, due dei futuri protagonisti della scena culturale francese. Tuttavia, l'esperienza al noto quotidiano parigino non dura molto. Fournier lascia la redazione del Paris-Journal appena due anni dopo, nel 1912, per dedicarsi alla politica, una delle sue grandi passioni giovanili. Diventa allora, segretario del politico Casimir Perrier e, contemporaneamente, comincia a scrivere il suo capolavoro, il romanzo "Le Grand Meaulnes" (Il grande Meaulnes, in italiano), fortemente ispirato agli eventi che l'hanno riguardato dall'infanzia sino all'età adulta. La vicenda descritta nel libro è semplicissima, attorno a questa però, raccontata con grande maestria, si compone la parabola poetica del passaggio dall'infanzia all'adolescenza, in un fitto intrecciarsi di realtà e di sogno, tra sottili impressioni psicologiche e tenero, allucinato lirismo.
Nel 1913, molto probabilmente per caso, lo scrittore incontra nuovamente Yvonne Quiévrecourt. Quando si rivedono però, la donna è sposata, oltre che madre di due bambini. La cosa suscita forti turbamenti nell'animo dell'autore, i quali sono visibili in alcune delle poesie scritte durante questi anni, pubblicate solo dopo la sua morte.
La testata "Nouvelle Revue Française" si appassiona al suo romanzo e decide di pubblicarlo, come feuilleton, un po' alla volta, a puntate. Verso la fine del 1913 poi, il romanzo, nella sua interezza, viene pubblicato dall'editore Emile-Paul. Subito allora, forte di un buon successo di pubblico e delle ottime critiche ricevute, il romanzo "Le Grand Meaulnes", viene selezionato per partecipare al prestigioso concorso per il Premio Goncourt.
L'anno dopo, Alain-Fournier cerca di dedicarsi anche al teatro, prendendo a lavorare alla piece "La maison dans la forêt". Al contempo, comincia a stendere quello che sarebbe stato il suo secondo romanzo, "Colombe Blanchet", il quale, come il lavoro teatrale, resta purtroppo incompiuto.
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, decide di arruolarsi con l'esercito francese, nell'agosto del 1914, come tenente della riserva. Dopo poche settimane viene dato per disperso in battaglia a Les Éparges, nei pressi di Verdun, nella Mosa. Probabilmente, Alain-Fournier trova la morte proprio il 22 settembre del 1914, durante uno dei primi scontri del conflitto. Tuttavia, il suo corpo non viene identificato fino al 1991, quando lo ritrovano in una fossa comune tedesca. La località, vicina a Tranchée de Calonne, strada che unisce Verdun e Hattonchâtel, sembra confermare la causa della sua morte e, soprattutto, il luogo esatto.
Nel 1924, sull'onda del successo avuto dal suo primo e unico romanzo, viene pubblicata una raccolta di poesie dello scrittore, dal titolo "Miracoli". Mentre risale al 1944, il lungo e appassionato racconto dal titolo "La donna avvelenata". Nel 1957 invece, Pauline Benda, attrice francese e moglie del politico Claude Casimir-Périer, per cui è stato segretario Alain-Fournier, rivela di aver avuto una relazione con il poeta. Nel 1992, a conferma di quanto affermato, viene pubblicato anche il loro carteggio, intitolato "Alain-Fournier, Madame Simone, Correspondance 1912-1914".
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