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Il pozzo dei desideri

Post n°1026 pubblicato il 20 Ottobre 2011 da odette.teresa1958

Stellina bianca nella notte nera, dormi di giorno e attendi la sera e non aver paura perché, ed è cosa vera, la vita aiuta spesso chi spera”.
La filastrocca eccheggiava nella mente della piccola Matilde, mentre si avvicinava al pozzo dei desideri. Il problema era che l’unico suo desiderio era non desiderare. Nonostante questo, la bambina portava nella sua mano una monetina da gettare nel pozzo. Una moneta che avrebbe dovuto racchiudere un sogno mentre la sua vita aveva racchiuso solo un incubo, fino a quel momento…
Vi rivelerò, in quanto Matilde non se lo ricorda, che questo incubo e’ iniziato un giorno lontano anni dalla vicenda che ho iniziato a narrarvi, un giorno in cui la piccola iniziò a vivere con uomini oscuri, cavalieri malvagi che vivevano in un regno buio che dominava tutti gli altri regni.
Bene adesso che sapete questo possiamo tornare dalla nostra piccola amica…
… “ Perché conosco queste parole” pensava tra sé e sé la bambina, riferendosi alla filastrocca “ nessuno delle persone con cui vivo me le ha insegnate eppure sono sempre nella mia testa, nel mio cuore”.
Il pozzo era ora davanti a lei: un passaggio che poteva anche condurre dal mondo della realtà al mondo dei sogni.
Purtroppo guardando sul fondo, l’unica cosa che vide fu il suo volto riflesso sulla superficie dell’acqua e le monete lanciate da qualcun altro addormentate sul fondo.
Lanciò la sua moneta ma non riuscì ad esprimere nessun desiderio. I suoi sogni si erano assopiti o erano volati via, lontani da lei, forse da qualche altro bambino che adesso era felice. Con un “pluf” la moneta cadde in acqua e poi il silenzio si impadronì di tutto.
Matilde si allontanò nella notte buia…
…il vociare in fondo al pozzo era insopportabile. Sembrava di essere in una taverna piena di uomini che urlano e parlano a voce alta. La piccola moneta era appena arrivata lì e tutti gli occhi furono di colpo su di lei.
“Ah, ecco una nuova arrivata” disse quella che la piccola monetina pensò dovesse essere la più anziana
“ Sentiamo sentiamo… e tu perché saresti qui?” nessuna risposta arrivò dalla piccola moneta “ Non sarai per caso muta? Qual è il desiderio che devi realizzare?”
La nuova moneta non sapeva veramente cosa dire. Un desiderio? Che cos’era questa strana cosa?
“Vedi” incalzò “l’anziana”, io sono stata gettata qui perché facessi diventare ricca la persona che mi ha gettato, ma non e’ ancora successo, lei…” indicando un’altra moneta “ arrivo’ qui portando con sé il desiderio di una coppia di avere un figlio e questo invece si è realizzato. Insomma, tutte quelle monete hanno con sé un sogno da far diventare realtà … tu non ce l’hai?”
… quello che l’anziana moneta si dimenticò di dire, era quello che c’era dietro il sipario: ciò che diventava la loro vita dopo che il desiderio si era realizzato, oppure quando la persona che aveva espresso il desiderio volava in cielo prima che questo si realizzasse o di quando il sogno non diventava realtà e gli anni passavano e passavano… e quest’ultimo effettivamente era il suo caso…
La piccola monetina proferì parola per la prima volta…
“ forse io sono caduta giù?”
Questa frase suscitò una sonora risata di gruppo.
“ Quanto sei stupida e giovane!” continuò la vecchia moneta “ noi non abbiamo volontà propria. C’è un disegno per noi e non siamo noi a prendere la matita in mano!”
La piccola moneta capiva sempre meno il suo ruolo in quel pozzo. Non poteva essere caduta lì per caso, quindi c’era un motivo… ma non sapeva quale!
La notte buia fuori dal pozzo continuava a fare da regina, come il direttore di un’orchestra di grilli. Una donna più che camminare, arrancava verso il pozzo. Erano anni che non si sentiva più viva, erano anni che non si sentiva più.
Rebecca, questo era il suo nome, un giorno era una regina, la regina di un regno fantastico, la regina di un regno felice. Poi tutto era caduto miseramente. Adesso la sua mente era come un deserto silenzioso. Nessuna pianta cresceva più in quel deserto. Nella mano stringeva una moneta ma ormai non osava più avere desideri perché sapeva che non si realizzavano mai e il suo ormai l’aveva chiuso nel cassetto e forse avrebbe dovuto buttarci la chiave in quel pozzo, visto che quel cassetto non l’avrebbe aperto più.
La sua moneta cadde nell’acqua e la regina si trascinò nella notte buia allontanandosi…
… “ Oggi e’ proprio giornata di arrivi” commentò la vecchia moneta, vedendo cadere la seconda monetina in mezzo a loro. “ Tu cara, quale sogno porti con te?”
Non arrivò risposta dalla moneta, che continuava a guardarla incredula.
“ Non ci posso credere, non mi dire che non sai neanche tu perché sei qui?”
No, non lo sapeva e continuava a guardarsi intorno. Tutti ridevano e facevano domande solo una moneta era in un angolo e la guardava zitta. Forse anche lei non sapeva cosa stava succedendo. Fu come guardarsi allo specchio, per le due piccole monetine “fuor d’acqua”, ma non fu come vedere esattamente la propria immagine riflessa. Fu come vedere anche quella parte in più che nessuno dei due aveva da solo, fu un po’ come cominciare a vedere, dopo aver vagato per ore nella nebbia fitta, i contorni della propria casa…
“ Stellina bianca nella notte nera dormi di giorno e attendi la sera e non aver paura perché, ed è cosa vera, la vita aiuta spesso chi spera”…
… quelle parole, quella filastrocca….Rebecca ebbe un tuffo nel cuore e si girò di scatto.
Una bambina sedeva in un angolo, per terra e ripeteva tra sé e sé quei versi, quei versi che in una gelida mattina la regina aveva detto alla sua bambina per ore prima che i cavalieri che stavano assediando il castello, invasero il regno e tutto quello che fino a quel momento aveva portato felicità nel suo cuore, cadesse come un ponte mal costruito.
I loro sguardi si incontrarono, il tempo si fermò e per qualcosa di inspiegabile anche la bambina si rese conto di chi era quella donna che aveva davanti.
Il loro abbraccio asciugò tutte le lacrime piante e coccolò quelle che adesso scendevano dagli occhi delle due donne.
Il pozzo continuava a sonnecchiare nella notte silenziosa.

 

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