Il labirinto
blog diarioMessaggi del 05/12/2011
Eh sì,cari lettori,in questo periodo S.Tobia è un porto di mare,gente che va ,gente che viene.Partita la Fidalma è arrivato suo fratello Isaia,che ha stupito tutti quanti aprendo un laboratorio di tatutatore,cosa mai vista da queste parti.Conoscendo il soggetto io avrei preso le distanze,ma i paesani,accecati dalla novità,si sono fiondati da lui e,tanto per cambiare,mal glien'è incolto,come vedrete se continuerete a leggermi.
LUNEDI'- La figlia minore dello Scannafù,Turidda e Marcovalda Mortimpiedi,figlia minore del nostro beneamato preside,si sono recate separatamente da Isaia per farsi tatuare sul polso il nome del fidanzato.
Quando hanno pronunciato quel nome Zibidì,figlia di Isaia e sua assistente,è trasecolata ed ha dichiarato che nache il suo fidanzato si chiamava così.Dato che non poteva trattarsi di coincidenza,le tre hanno ben presto tratto le conclusioni del caso.
C'è da meravigliarsi se Ercolino Capricorni è stato inseguito per tutto il paese da tre furie scatenate e urlanti,armate di lupara,sega elettrica e zagaglia,e si è dovuto rifugiare nei boschi circostanti?
MARTEDI'- Maciste Trappoloni ha chiesto a isaia un ttatuaggio esclusivo,da far restare a bocca aperta.
Beh,ha avuto quel che voleva:alla vista dell'enorme scarafaggio tatuato sul torace genitori e fratelli sono svenuti e la nonna,che degli scarafaggi ha un terrore folle,si è chiusa dentro il water per dodici ore.
MERCOLEDI'-Stufo delle paternali quotidiane del padre,Asmodeo Cuccurullo ha deciso di esprimere il suo dissenso in maniera clamorosa.
A cena,quando il padre ha aperto bocca, lui imperturbabile,si è tolto i pantaloni eisbendo così un bel VAFF a lettere gotiche rosse che gli prendeva entrambe le natiche.
Inseguito dal padre imbufalito e armato di machete,si è salvato passando la notte nella concimaia.
GIOVEDI'- Teseo Scozzagalli voleva chiedere alla fidanzata di sposarlo ed Isaia gli ha ocnsigliato un modo davvero originale..
Stamattina la ragazza si è trovata davanti il disgraziato,che esibiva sul posteriore (dev'essere un vizio!) la scritta "Sposami!!"
Il futuro suocero,l'integerrimo preside Mortimpiedi,ha chiamato il 113 e lo Scozzagalli è stato arrestato per atti osceni in luogo pubblico.
VENERDI'- Adalberto Lepracchioni in occasione dell'anniversario di matrimonio volevaa stupire la moglie.
A mezzanote da casa sua si sono levate grida strazinati che hanno messo in allarme tutto il paese.Arrivato sul posto,Cuccurullo ha trovato l'Assuera priva di sensi e Adalberto nudo bruco,con una gigantesca piovra tatuata su tutto il corpo.
Cuccurullo ha vomitato anche l'anima, e i suoi uomini sono stati colti da riso isterico.
SABATO- Stamattina una folla inferocita ha preso Isaia, l'ha legato,imbavagliato e spedito come pacco postale urgente in Burundi.
Sono passati dieci giorni.
Ercolino ancora non si trova.
I Trappoloni sono nella clinica Luminaris,mentre Maciste è entrato nel Guinness come detentore del tatuaggio più orribile degli ultimi tre secoli.,
Asmodeo si trova con Clodoveo e gli orsi.
Teseo non fa che ricevere lettere e telefonate da ragazze conquistate dal suo romanticismo.La fidanzata per la vergogna sta pensando di farsi la plastica facciale per non farsi riconoscere.
L'Assuera ha chiesto la separazione.
L'artefice di tanto scompiglio,raggiunto telefonicamente,ha fatto sapere che l'ingrata patria non avrà le sue ossa.
C'è da credergli?Ai posteri l'ardua sentenza!
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Pia de' Tolomei, figlia di Buonconte e di Teodora Rinaldini, visse in Siena, nel 13° secolo, andando sposa di Ildebrando Tolomei, del quale rimase vedova con due figli. Cronache confuse riportano anche che la Pia sia stata l'amante di un certo Agostino Chisi o addirittura di Ghino di Tacco, brigante di Radicofani ed intrigante amico di Nello Della Pietra.
Sposatasi con Nello Pannocchieschi, Conte della Pietra, la Pia non ebbe gran che fortuna. Era giovane e bella, mentre il suo sposo era molto più vecchio di lei. Nello, forse sospettando per gelosia un tradimento della moglie, escogitò di liberarsi di lei - qualcuno dice che lui avesse per amante Margherita Aldobrandeschi, vedova di Guido di Monforte - traendola nel castello della Pietra - e qui c'è chi dice che la fece morire avvelenata o strangolata ed infine addirittura fatta buttare dalla torre del castello da un sicario.
Si racconta anche che Pia ormai stremata dalla malaria abbia un giorno gettato dalla sua prigione ad un pellegrino di passaggio la sua fede nuziale pregandolo di rintracciare Nello della Pietra per invocare il perdono di lui rimettendogli simbolicamente la sua "fede".
Esiste poi una versione popolare della storia,tramandatasi oralmente nei secoli e fino agli anni Venti/Trenta del XX secolo cantata dai cantastorie nelle sagre paesane.
Secondo questa versione Pia avrebbe respinto il miglior amico del marito,Ghino,che per vendicarsi dell'affronto subito avrebbe convinto Nello che la moglie lo tradiva e lo avrebbe indotto a confinarla nel suo castello in Maremma,dove ella si sarebbe ammalata di malaria.
Durante una battuta di caccia Ghino,ferito a morte da un cinghiale,finisce per confessare la verità a Nello prima di morire.Nello parte in fretta e furia per la Maremma,ma arriva appena in tempo:Pia gli muore fra le braccia.
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La storia di Tristano e Isotta è probabilmente uno dei più famosi e struggenti miti nati durante il Medioevo. Di origine celtica, le prime redazioni sono state realizzate da poeti normanni. Il romanzo ruota tutto attorno al potente sentimento d'amore che Tristano, un nobile cavaliere, prova ricambiato per Isotta, moglie del re Marco di Cornovaglia, zio dello stesso Tristano. La vicenda si conclude tragicamente con la morte dei due amanti. La trama della storia è molto complessa: Tristano è allevato da suo zio il re Marco di Cornovaglia. Diventato un giovane guerriero, Tristano decide di liberare la Cornovaglia dalla sottomissione al re d’Irlanda. Perciò, parte per l'Irlanda, dove riesce a uccidere il gigante Morholt, fratello del re: viene tuttavia ferito con un colpo di spada avvelenato, ma curato dalla figlia del re, Isotta, che non sa che egli ha ucciso suo zio. Tristano, una volta guarito, torna in Cornovaglia. Pressato a sposarsi per garantire al trono una successione, il re Marco decide di prendere per moglie colei a cui appartiene un capello d'oro, portato dal mare da un uccello. Tristano, ricordandosi di Isotta, parte per l'Irlanda, ma, appena arrivato, deve combattere un terribile drago. Lo uccide, ma viene ferito, e, ancora una volta, curato da Isotta, che si accorge allora che egli è colui che uccise il Morholt. Isotta rinuncia, tuttavia, a vendicarsi, e viene promessa in sposa a Marco per sanare le rivalità tra i due regni. Si imbarca dunque con Tristano verso la Bretagna. La regina d'Irlanda, sua madre, affida all'ancella Brangien un filtro magico, da far bere ai due sposi la notte di nozze: essi allora si innamoreranno profondamente l'uno dell'altra. Ma durante la navigazione, Tristano beve per errore il filtro, credendo che sia vino, e lo offre a Isotta: i due cadono nelle braccia l'uno dell'altra. Isotta sposa tuttavia Marco. Dopo mesi di amori clandestini, di trucchi e menzogne, i due innamorati vengono scoperti e condannati a morte, riescono a fuggire e si rifugiano nella foresta. Scoperti da re Marco, Tristano decide di restituire la donna al re, e parte. Si reca nell'isola di Bretagna dove sposa Isotta dalle Bianche Mani, con la quale tuttavia non consuma il matrimonio. Ferito gravemente durante una spedizione, capisce che solo Isotta può guarirlo e la manda a chiamare, chiedendo che vengano messe vele bianche alla nave con cui verrà, se lei accetta di venire, e nere se si rifiuta. Ella accetta, ma la sposa di Tristano, avendo scoperto il loro amore, gli riferisce che le vele sono nere. Credendosi abbandonato da Isotta, Tristano si lascia morire; la donna, arrivata troppo tardi presso di lui, si suicida a sua volta. Pentita, la moglie di Tristano rimanda i corpi in Cornovaglia, facendoli seppellire assieme. La storia di Tristano e Isotta fu molto amata anche in epoca romantica e postromantica, rifiorendo soprattutto per l’esaltazione dell’affascinante binomio Eros- Thanatos, e si deve a Wagner, il grande musicista tedesco dell’800, il merito d’aver immortalato anche in musica, facendone il suo capolavoro, il mito di Tristano e Isotta.
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C'era una volta un Re cche ddar palazzo
mannò ffora a li popoli st'editto:
- Io so' io, e vvoi nun zete un cazzo,
sori vassalli bbuggiaroni, e zzitto.
Io fo ddritto lo storto e storto er dritto:
pozzo vénneve a ttutti a un tant'er mazzo:
Io, si vve fo impiccà, nun ve strapazzo,
ché la vita e la robba Io ve l'affitto.
Chi abbita a sto monno senza er titolo
o dde Papa, o dde Re, o dd'Imperatore,
quello nun po' avé mmai vosce in capitolo -.
Co st'editto annò er boja pe ccuriero,
interroganno tutti in zur tenore;
e, arisposero tutti: È vvero, è vvero.
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Inviato da: RicamiAmo
il 01/08/2014 alle 18:11
Inviato da: Dolce.pa44
il 26/07/2014 alle 18:22
Inviato da: do_re_mi0
il 23/04/2014 alle 18:01
Inviato da: odio_via_col_vento
il 14/04/2014 alle 20:57
Inviato da: Krielle
il 23/03/2014 alle 04:38