Messaggi di Gennaio 2012

Scrittori dimenticati:Restif de la Bretonne

Post n°1773 pubblicato il 31 Gennaio 2012 da odette.teresa1958

nome con cui è noto lo scrittore francese Nicolas-Edme Restif (Sacy, Auxerrois, 1734-Parigi 1806). Figlio di un contadino, studiò sotto la guida di un fratello prete; quindi fu tipografo a Auxerre e a Parigi, dove diede libero corso alla sua esistenza avventurosa. A Parigi svolse anche attività di informatore o commissario di polizia, raccogliendo altro materiale di esperienza da inserire in un'opera vastissima (oltre duecento volumi) che scrisse spesso frettolosamente, senza curarsi della forma. Esordì con il romanzo La famille vertueuse (1764; La famiglia virtuosa), scritto per conquistare la figlia di un negoziante; proseguì con Lucille (1765), in onore di un'attrice. Ai ricordi di campagna, ma filtrati attraverso la filosofia rousseauiana, si ispirò nel suo capolavoro, il romanzo Le paysan perverti (1776; Il contadino corrotto), seguito da La paysanne pervertie (1779; La contadina corrotta), mentre direttamente autobiografici e impudicamente sinceri sono La vie de mon père (1778; La vita di mio padre), Dernières aventures d'un homme de quarante ans (1783; Le ultime avventure di un uomo di quarant'anni) e Monsieur Nicolas ou le cœur humain dévoilé (1796; Il signor Nicola o il cuore umano svelato), che inaugurano, con oltre un secolo di anticipo, la letteratura naturalistica. Tratte dalla sua esperienza di poliziotto, compose infine Les contemporaines ou Aventures des plus jolies femmes de l'âge présent (42 vol., 1780-85; I contemporanei o Avventure delle più belle donne dell'era presente) e Les nuits de Paris ou le spectateur nocturne (1788-91; Le notti di Parigi o lo spettatore notturno). Uomo dell'età illuministica, anche Restif de la Bretonne subì il fascino dei progetti di riforma, che espose con viva immaginazione nei 5 volumi di Le pornographe (Il pornografo), Le Mimographe (Il mimografo), L'Andrographe (L'andrografo), Le Gymnographe (Il gimnografo) e Le Théographe (Il teografo). Considerata a lungo sotto l'angolatura autobiografica e documentaristica, l'opera di Restif de la Bretonne è stata rivalutata per le sue qualità d'immaginazione visionaria che ne esaltano il robusto realismo narrativo.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Scrittori dimenticati:Ibanez

Post n°1772 pubblicato il 31 Gennaio 2012 da odette.teresa1958

Blasco Ibàñez, politico attivo e prolifico autore di romanzi e sceneggiature, molto noto in Spagna e in ambito internazionale, nacque a Valenza il 29 gennaio 1867. Studente di Legge a Madrid, compose diciottenne un poema anti-monarchico per il quale fu recluso in prigione (la prima di circa 30 volte); una volta laureatosi, non esercitò l’avvocatura dividendosi tra la scrittura e la dissidenza politica. Nel 1887 entrò a far parte della Massoneria col significativo nome di Dantòn. Nel 1891 fondò a Valenza il giornale repubblicano radicale “Il Popolo (El Pueblo)”, nel quale manifestava apertamente il suo anticlericalismo e le sue convinzioni rivoluzionarie, subendo censure, repressioni e reclusioni e addirittura rischiando la propria vita (fu ferito in modo grave durante un attentato). Nel 1895, da rifugiato politico, scappò in Italia ove rimase per tre mesi, raccogliendo poi in “Il paese dell’arte (En el pais del arte)” i numerosi articoli scritti sul suo soggiorno (egli amò la storia, la cultura e «le opere dell’Italia gloriosa, immutabile ed eterna»). Dal 1901, e per sette volte successive, fu eletto in Parlamento e nel 1903 creò il partito indipendente “blasquista”, vicino a quello repubblicano federale. Stanco della politica, nel 1909 andò in Argentina per tenere lezioni di letteratura spagnola e conferenze. Nominato membro della Legion d’Onore francese nel 1906, durante la I Guerra Mondiale si trasferì a Parigi ove si spese in favore delle forze alleate. Uomo vitale ed entusiasta, incarnò i miti sognati nella sua letteratura, vivendo una vita ricca e costellata da numerose relazioni sentimentali (amò molto le donne, dalle quali fu ricambiato e delle quali seppe rappresentare il cuore e la psicologia), ma così creandosi molti detrattori. Fece numerosi viaggi e nel 1923, in coincidenza della dittatura militare di Miguel Primo de Rivera, decise di vivere in esilio volontario a Mentone in Francia, ove morì il 28 gennaio 1928.
Appassionato di Mighel de Cervantes e della letteratura spagnola, Ibàñez scriveva con molta facilità conferendo ai suoi testi agile ritmo e musicale forza drammatica attraverso l’uso abbondante di aggettivi. Pubblicò inizialmente narrazioni pittoresche che, nell’ambito di un Naturalismo realista, descrivevano il natio ambiente valenzano, come: “Fior di maggio (Flor de mayo)” (1895), “La baracca (La barraca)” (1898), “Canne e fango (Cañas y barro)” (1902) e “La cattedrale (La catedral)” (1903). Seguirono storie dai generi diversi, quali “La bottega (La bodega)” (1902), “La maja desnuda” (1906), “Gli argonauti (Los argonautas)” (1915) e “Ai piedi di Venere (A los pies de venus)” (1926), a carattere autobiografico o ispirati a problemi ideologici o dedicati alla colonizzazione spagnola in America. E’ però ricordato, soprattutto, per la pubblicazione di due romanzi ricchi di colore e sensualità: “Sangue e arena (Sangre y arena)” (1909), ambientato nell’insanguinato mondo dei toreri e delle corride, e “I quattro cavalieri dell’Apocalisse (Los cuatros jinetes del Apocalipsis)” (1916) che racconta una drammatica vicenda d’amore e morte durante la I Guerra Mondiale. Questi romanzi catturarono l’attenzione internazionale divenendo dei best-seller, anche se furono piuttosto maltrattati dalla critica per il loro carattere melodrammatico. Da essi furono tratti importanti film di Hollywood e numerose trascrizioni filmiche e televisive spagnole.


 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Scrittrici dimenticate:Edith Hull

Post n°1771 pubblicato il 31 Gennaio 2012 da odette.teresa1958

Edith Maude Hull (also known as E. M. Hull and Edith M. Hull) (1880–1947) was a British novelist best known for being the author of the romantic novel The Sheik which became an international best seller in 1921.

E. M. Hull was the pseudonym of Edith Maude Winstanley née Henderson.[1] This novel is credited with starting the hugely popular "desert-romance" genre. Hull followed The Sheik with subsequent novels The Shadow of the East, The Desert Healer, and The Sons of the Sheik.

[edit] Career

Born Edith Maude Henderson in the Borough of Hampstead, London, on 16 August 1880. Hull dabbled writing fiction in the late 1910s while her husband was away serving in World War I. The Sheik, her first effort, was first published in England in 1919 and quickly became an international blockbuster, placing among Publishers Weekly's top ten best sellers for both of the years 1921 and 1922. Hull's volume quickly sold over 1.2 million copies worldwide.

Sales further increased when Paramount released a film version of The Sheik in 1921, which launched Rudolph Valentino into cinema immortality as the greatest "lover" of the silent screen.

Hull continue to write into the 1930s and 1925 novel Sons of the Sheik was also a tremendous success, as was the film version Son of the Sheik, which again starred Valentino.

Hull died at age 66 on 11 February 1947. She died in Hazelwood, in the parish of Duffield, Derbyshire.[1]

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Scrittrici dimenticate:Dorothy Sayers

Post n°1770 pubblicato il 31 Gennaio 2012 da odette.teresa1958

Dorothy Leigh Sayers (Oxford, 13 giugno 1893Londra, 17 dicembre 1957) è stata una scrittrice e traduttrice britannica.

Fu una delle prime donne a laurearsi all'università di Oxford in lingua e letteratura francese, presso il Somerville College.

A partire dagli anni venti scrisse molti romanzi polizieschi che ottennero un significativo successo.

Nella tradizione dell'investigatore gentiluomo, il protagonista dei suoi romanzi è, quasi sempre, l'investigatore dilettante Lord Peter Wimsey.

Nel curioso poliziesco epistolare Il dossier Harrison (The Documents in the Case, 1930), scritto a quattro mani con Robert Eustace, la scrittrice inserisce per la prima volta nei suoi libri l'investigazione scientifica in senso moderno, sulla scia dei romanzi di Richard Austin Freeman, il padre fondatore del giallo scientifico.

Ha scritto un importante saggio sul genere "giallo" pubblicato come prefazione alla raccolta di racconti, da lei curata, L'omnibus del delitto (The Omnibus of Crime, 1929). In un altro saggio, Aristotele e la detective story, rilegge paradossalmente la Poetica di Aristotele come fosse un manuale per la stesura di un poliziesco.

Ha tradotto in inglese la Divina commedia.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Margherita d'Asburgo

Post n°1769 pubblicato il 31 Gennaio 2012 da odette.teresa1958

Margherita d'Asburgo (Bruxelles, 10 gennaio 1480Malines, 30 novembre 1530) era figlia di Massimiliano I del Sacro Romano Impero e di Maria di Borgogna. Suo fratello maggiore era Filippo I di Castiglia, marito di Giovanna di Castiglia.

Indice [mostra
Infanzia [modifica]

A due anni d'età rimase orfana di madre, morta in seguito ad una caduta da cavallo. Il padre ne fu il tutore fino alla maggiore età.

A tre anni fu promessa in sposa a Carlo VIII di Francia e fu educata nella corte di Blois come una futura regina. Carlo però decise di sposare Anna di Bretagna e rispedì Margherita dal padre.

Massimiliano aveva contribuito con armi e soldati ad aiutare Isabella di Castiglia e Ferdinando II d'Aragona per la riconquista del regno di Granada. Il debito fu saldato con la previsione di un doppio matrimonio: tra Giovanna di Castiglia e Filippo; e tra Giovanni di Trastamara e Margherita. Al tempo dei negoziati matrimoniali Margherita aveva solo 8 anni.

Il primo matrimonio [modifica]

Il 5 novembre 1495 a Malines vennero celebrate le nozze per procura. Con il matrimonio, Margherita dovette rinunciare ad ogni pretesa sui Paesi Bassi.

Per trasportare Margherita in Spagna, Isabella aveva chiesto a Cristoforo Colombo di tracciare una rotta sicura, in quanto erano tesi i rapporti tra Spagna e Francia. Così, nei primi giorni di gennaio del 1497, la fanciulla partì da Flussing. Il viaggio fu funestato da un terribile uragano ma la sposa non perse il proprio spirito: scrisse il proprio epitaffio su un foglio e lo mise in un sacchetto di cuoio insieme ad alcuni gioielli e se lo legò al polso preparandosi a morire.

Margherita però si salvò e incontrò il suo sposo a Toranzo. I due non vollero aspettare le nozze ufficiali: alloggiati nel castello di Villasevil, si vollero far benedire da un prete per poter trascorrere la loro luna di miele. Alla casta e rigida Isabella non fu detto niente, così si tennero a Burgos le nozze ufficiali. Durante i festeggiamenti però Giovanni fu colpito dal vaiolo, dal quale non si riebbe del tutto.

I due sposi, innamorati l'uno dell'altro, passavano tantissimo tempo insieme dando sfogo alla giovanile passione. Ciò preoccupava i responsabili del'incolumità del principe, che temevano che l'insaziabilità di Margherita potesse pregiudicare la salute malferma di Giovanni. Ne parlarono allora con Isabella, la quale non se ne preoccupò minimamente.

Successivamente, i due sposi si recarono a Salamanca a visitare l'università. Lì Giovanni si riammalò gravemente e le condizioni peggiorarono per via dei numerosi salassi a cui venne sottoposto. Il 4 ottobre 1497 il principe morì. Il matrimonio era durato sette mesi e Margherita era incinta. Tuttavia, poco dopo le esequie, l'8 dicembre 1497, la giovane arciduchessa partorì un bambino nato morto.

Avendo problemi di rendita, perché in quanto vedova non aveva diritto ad un appannaggio sufficiente per sopravvivere, dovette lasciare per sempre la Spagna. Lo fece a malincuore in quanto era affezionatissima alla suocera, che l'aveva accolta come una figlia, e a quella terra di cui aveva sperato di diventar regina.

L'altro matrimonio [modifica]

Appena tornata nelle Fiandre, il fratello Filippo, per ripicca, la promise in sposa ad Arturo Tudor, già fidanzato con sua cognata Caterina d'Aragona. Il progetto comunque fallì in quanto Ferdinando, allarmato, fece subito partire la figlia per l'Inghilterra. Era sorto infatti un dissidio circa la successione al trono tra Filippo e il suocero, dopo che Giovanni e il piccolo Michele della Pace d'Aviz, eredi al trono, erano morti.

Nel 1501 Margherita accettò di risposarsi con Filiberto II di Savoia. In Savoia visse un periodo felice: la corte era ricca, elegante e coltissima ma circa tre anni dopo rimase vedova di nuovo, senza aver avuto figli.

Governatrice dei Paesi Bassi [modifica]
Ritratto di Margherita d’Asburgo

Sia il padre sia il fratello cercavano di convincerla a risposarsi. Lei invece volle ritirarsi a Bourg-en-Bresse, sul confine tra la Savoia e la Franca Contea. Ivi, circondata da artisti, poeti e architetti, progettò di costruire la chiesa di Brou per celebrare la gloria del marito.

Margherita era una delle donne più illuminate del Cinquecento, bella, coraggiosa, intelligente e coltissima. Inoltre ereditò da Massimiliano il genio politico, tanto che nel 1507 venne nominata dal padre Governatrice dei Paesi Bassi. Per l'occasione, si fece costruire un palazzo a Malines, elegante e in stile gotico, arredato con opere d'arte. Dalla Savoia aveva chiamato a sé consiglieri di alto valore.

Governava con pungno di ferro, tuttavia seppe dare ai nipoti l'affetto di una madre.

Infatti, dopo la morte del fratello Filippo, sua cognata Giovanna fu rinchiusa per sempre a Tordesillas, in quanto ritenuta non sana di mente, perdendo ogni contatto col mondo esterno. Dei sei nipoti, Ferdinando (il futuro Ferdinando I del Sacro Romano Impero) e Caterina furono educati in Spagna; Eleonora, Carlo (il futuro Carlo V), Isabella e Maria furono invece accolti, per volere del nonno Massimiliano, presso la corte di Margherita. I principi crebbero nel lusso circondati da illustri precettori, scelti personalmente dalla zia.

Margherita dovette affrontare, tenendo comunque conto delle volontà di Massimiliano e di Ferdinando, il problema dei matrimoni dei nipoti. Fu negoziato quello tra Carlo e Maria Tudor, ma alla fine Enrico VIII d'Inghilterra decise di dare la sorella in sposa a Luigi XII di Francia.

Sfinita psicologicamente dai continui problemi politici che comportava il governo di un paese, Massimiliano acconsentì a revocare la sua nomina e a dichiarare maggiorenne il nipote Carlo, che la sostituì. Tuttavia Margherita continuò il suo lavoro come reggente nei Paesi Bassi e continuò sempre ad aiutare il nipote nel governo. Così Carlo le affidò di negoziare la pace con Luisa di Savoia, madre di Francesco I di Francia, in eterna lotta con Carlo. Il risultato di questa diplomazia fu il trattato di Cambrai, detto "la pace delle due dame", concluso il 3 agosto 1529, che consisteva nella rinuncia di Carlo alla Borgogna e in quella di Francesco ai domini italiani e in Fiandra.

Morte [modifica]

Il giorno stesso della sua morte Margherita, impossibilitata ormai a scrivere di proprio pugno, dettò una lettera da inviare a Carlo. A corte dissero che l'imperatore non aveva mai pianto, ma mentre la lesse aveva gli occhi umidi. Il posto della indimenticabile zia fu preso da Maria, sorella di Carlo.

Venne sepolta nella chiesa di Brou, a Bourg-en-Bresse.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

Archivio messaggi

 
 << Gennaio 2012 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30 31          
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 4
 

Ultime visite al Blog

giovirocSOCRATE85comagiusdott.marino.parodisgnudidavidamoreeva0012lutorrelliDUCEtipregotornacrescenzopinadiamond770cdilas0RosaDiMaggioSpinosamaurinofitnessAppaliumador
 

Ultimi commenti

Ciao, serena serata
Inviato da: RicamiAmo
il 01/08/2014 alle 18:11
 
Ciao per passare le tue vacanze vi consigliamo Lampedusa...
Inviato da: Dolce.pa44
il 26/07/2014 alle 18:22
 
Buon pomeriggio.Tiziana
Inviato da: do_re_mi0
il 23/04/2014 alle 18:01
 
i gatti sono proprio così.:)
Inviato da: odio_via_col_vento
il 14/04/2014 alle 20:57
 
questi versi sono tanto struggenti quanto veritieri. Ciao e...
Inviato da: Krielle
il 23/03/2014 alle 04:38
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963