Scrittrici dimenticate:Ilse Langner

Post n°2920 pubblicato il 09 Giugno 2012 da odette.teresa1958

Giornalista, drammaturga, romanziera, grande viaggiatrice: Ilse Langner ha attraversato tutto il XX° secolo con la sua scrittura. Nacque a Breslau (dal 1945 città polacca) mutuò dal padre Erdmann, insegnante, una passione per la letteratura e il mondo dell’antichità. I suoi studi non andarono oltre il liceo, ma la passione per la scrittura era stata precoce in lei, tanto che da giovane giornalista per testate locali, si trasferì dalla nativa Slesia alla Berlino degli anni Venti.
Qui iniziò alcune collaborazioni che la portarono nel 1928 a intraprendere la carriera di inviata speciale nella Russia neocomunista che descrisse con articoli efficaci. Soprattutto iniziò ad interessarsi della condizione delle donne, tema che divenne centrale nella sua produzione letteraria. Al ritorno da quell’esperienza, fra il 1929 e il 1933 scrisse diversi drammi teatrali di successo. Frau Emma kämpft im Hinterland (La signora Emma combatte nelle retrovie), messa in scena a Berlino nel dicembre 1929, fu un successo per l’argomento che trattava, cioè l’indipendenza acquisita dalle donne durante il primo conflitto mondiale, quando gli uomini erano tutti al fronte.
Katharina Henschke presentato a un gruppo pubblico femminile di donne nella lettura di Tilla Durieux nel 1930 affrontava il tema dei diritti delle donne fra cui l’ interruzione di gravidanza, e poi Die Heilige aus den USA (La santa degli Stati Uniti) interpretato da Agnes Straub nel novembre 1931, incentrato sulla figura di Mary Baker-Eddy, fondatrice di Christian science.
La commedia brillante Amazonen (Amazzoni) interpretata dalla stessa Agnes Straub come protagonista non andò oltre la fase delle prove, in quanto fu annullata e cancellata nel 1933 dal regime nazionalsocialista appena instauratosi. Il tema delle amazzoni, guerriere indomite e indipendenti, non era gradito al regime, proprio come gli altri personaggi e argomenti portati in scena da Langner: le donne emancipate, i diritti delle donne, l’interruzione di gravidanza. Considerata una scrittrice “indesiderata” e sottoposta allo Schreibverbot (divieto di scrivere) Ilse Langner si rivolgerà soprattutto al passato mitologico: le opere teatrali del periodo bellico sono Der Mord in Mykene (Assassinio a Micene) del 1937, Iphigenie kehrt heim (Ifigenia torna a casa) del 1938; Orpheus findet Eurydike (Orfeo trova Euridice) del 1941. Ma tutti rimarranno manoscritti nel cassetto.
La fine del nazismo, e il periodo postbellico segnato dalla speranza di un nuovo inizio, non significò per Ilse la riconquista di un posto rilevante nel panorama letterario. Tuttavia dal 1933 questa scrittrice, la cui memoria venne cancellata dai nazisti, come quella di molte altre autrici tedesche, produsse una gran quantità di opere in tutti i campi letterari.
Mai più il successo le arrise come era successo a Berlino, negli ultimi anni della repubblica di Weimar e questo fatto fu per Langner motivo di grande amarezza. Romanzi come Flucht ohne Ziel (Fuga senza meta), che racconta la fuga delle popolazioni della Germania orientale di fronte all’avanzata dei Russi, il radiodramma Heimkehr (Ritorno a casa), che parla della vita nelle capitale tedesca ridotta a un cumulo di macerie, la prevista trilogia Himmel und Hölle im 20. Jahrhundert (Paradiso e Inferno nel 20 secolo) di cui pubblicò solo due primi romanzi, la novella Rodica, sono tutte opere che non troverete nelle storie della letteratura tedesca. Qualche opera teatrale fu messa in scena, negli anni Cinquanta, fra cui Cornelia Kungström, sul tema della responsabilità morale e civile degli scienziati, che nel 1955 fu l’ultima pièce langneriana vista in un teatro in Germania.
La cifra che distinse Langner da altre autrici del suo tempo fu il viaggio. Il secondo marito, l’industriale Werner Siebert, aveva rapporti commerciali con l’Oriente. Nel 1933, dopo il bruciante “veto” nazista, Ilse Langner compì un primo, lungo viaggio in Estremo Oriente, recandosi in Cina e Giappone con il transatlantico. Da quella prima esperienza nacquero diari di viaggio e romanzi come Die purpurne Stadt (La città purpurea) pubblicato nel 1937, poi ritirato. Langner fu poi in Europa, alla fine degli anni ’40, e poi di nuovo in Estremo Oriente nel 1960. Aveva 61 anni e viaggiava da sola. Scrisse nuovi diari su quei paesi che aveva visitato trent’anni prima, sulle loro trasformazioni culturali ed estetiche. Fra il 1966 e il 1967 viaggiò ancora in tutto il mondo come rappresentante delle scrittrici tedesche grazie al Goethe Institut toccando America del Nord, Giappone, Corea, India, Ceylon e la Turchia.
Nel 1972 tornò per la quarta volta in Giappone e nel 1975 visitò per la prima volta l’Africa nera. Da ogni viaggio scaturisce la scrittura con cronache e resoconti della vita, della religione, delle abitudini soprattutto delle donne incontrate dei paesi visitati; questi resoconti, pubblicati da riviste letterarie, sono un’incredibile fonte di spunti e temi. Se i rapporti in patria erano con scrittrici come Ingeborg Drewitz (conosciuta nel 1959), le critiche Margarethe Dierks e Ingeborg Meidinger-Geise, nei suoi viaggi Langner incontra le donne più diverse. Da capi di stato, come Indira Gandhi, a religiose in odore di santità, come Madre Teresa di Calcutta, a semplici studentesse, medici, madri, contadine.
Nei suoi resoconti di viaggio analizza le opere della giapponese Murasaki Shikibu (vissuta intorno al 1000), si fa affascinare dalle danze tradizionali, dai luoghi di culto, dai monumenti, ma anche dal mercato di un villaggio africano. Langner affronta divinità, religioni, questioni quali il matriarcato, la maternità, gli stili di vita. Molte le riflessioni anche sulle modalità moderne del viaggiare, che nella sua esperienza vanno dalla lentezza del transatlantico alla rapidità dell’aereo, che non dà tempo di abituarsi al nuovo.
Langner non ha un’ottica eurocentrica; tende all’osservazione, all’empatia. Dalla pluriennale osservazione di luoghi “altri” ha ricevuto il dono di saper collegare i riferimenti culturali, trovando in ogni paese l’universalmente umano. La sua cifra è l’assenza totale di superiorità occidentale: «Ich speise Welt»: mi nutro di mondo ha scritto una volta ed è una espressione la cui verità traspare dai suoi scritti.
Rimasta vedova nel 1954, senza figli, senza più una città natale e con scarsa propensione per Berlino, che dopo la guerra si era trasformata in una città completamente differente, trascorse l’ultima parte della sua vita a Darmstadt. Una volta si definì «die grosse alte Dame der deutschen Literatur» (la grande vecchia dama della letteratura tedesca), che però continua a dimenticarla.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

La filosofia dell'amore (Shelley)

Post n°2919 pubblicato il 09 Giugno 2012 da odette.teresa1958

Le fonti si confondono col fiume
i fiumi con l'Oceano
i venti del Cielo sempre
in dolci moti si uniscono
niente al mondo è celibe
e tutto per divina
legge in una forza
si incontra e si confonde.
Perché non io con te?

Vedi che le montagne baciano l'alto
del Cielo, e che le onde una per una
si abbracciano. Nessun fiore-sorella
vivrebbe più ritroso
verso il fratello-fiore.
E il chiarore del sole abbraccia la terra
e i raggi della Luna baciano il mare.
Per che cosa tutto questo lavoro tenero
se tu non vuoi baciarmi?

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Geronimo

Post n°2918 pubblicato il 09 Giugno 2012 da odette.teresa1958

eronimo (in chiricahua Goyaałé; No-Doyohn Canyon oggi Clifton, 16 giugno 1829Oklahoma, 17 febbraio 1909) è stato un condottiero nativo americano, fu uno dei più importanti capi degli Apache, e per oltre 25 anni guerreggiò contro gli Stati Uniti e la loro espansione ad occidente.

Indice
Biografia
Geronimo in una foto di Edward Sheriff Curtis

Geronimo fu chiamato anche "il Sognatore", perché Geronimo riferiva di avere il potere di vedere il futuro; in effetti all'epoca di Cochise ("Kociss", Coltello) era lo sciamano della tribù. Nacque in quello che oggi è lo stato del Nuovo Messico e secondo le mappe era allora parte del Messico, ma che la sua famiglia considerava terra degli Apache Bedonkohe. Geronimo era invece un Apache Chiricahua. Crebbe divenendo un rispettato sciamano e un esperto guerriero, che combatté frequentemente contro le truppe messicane. I suoi avversari messicani gli diedero il soprannome di "Geronimo", la versione in lingua spagnola del nome "Girolamo".

Geronimo combatté contro un sempre maggior numero di truppe messicane e statunitensi e divenne famoso per il suo coraggio e per essere sfuggito numerose volte alla cattura.

Le forze di Geronimo divennero l'ultimo grande gruppo di combattimento di pellerossa che si rifiutarono di riconoscere il governo degli Stati Uniti nel West. Questa lotta giunse a termine il 4 settembre 1886, quando Geronimo si arrese al generale Nelson Miles dell'esercito statunitense, a Skeleton Canyon, Arizona.

Geronimo venne mandato in prigione a Fort Pickens (Florida). Nel 1894 venne trasferito a Fort Sill (Oklahoma). In età avanzata Geronimo divenne una specie di celebrità, comparendo alle fiere e vendendo sue fotografie, ma non gli fu permesso di fare ritorno alla sua terra natia. Cavalcò durante la parata inaugurale del Presidente Theodore Roosevelt, nel 1905. Geronimo morì di polmonite a Fort Sill il 17 febbraio 1909

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Cochise

Post n°2917 pubblicato il 09 Giugno 2012 da odette.teresa1958

ochise (pronuncia: koˈʧis) (K'uu-ch'ish = "legno ardente") (nato nel 1815– morto l'8 giugno, 1874) fu un capo (nantan) dei Chokonen (i Chiricahua "centrali" o "reali") tribù di Apache Chiricahua; capeggiò un'insurrezione avviatasi nel 1861. La Contea Cochise, nello stato di Arizona, ne ha preso il nome.

Indice
Biografia

Cochise fu uno dei più famosi leader Apache (assieme a Geronimo) che resistette alle intrusioni del Messico e degli Stati Uniti nel suo territorio durante il XIX secolo. È stato descritto come un grande uomo (per il tempo), muscoloso, con lunghi capelli neri che teneva nello stile-Apache. La famiglia di Cochise risiede attualmente nella Mescalero Apache Reservation, in Nuovo Messico.

Cochise e i Chokonen-Chiricahua vissero nell'odierna regione di Sonora, tra il nord del Nuovo Messico e l'Arizona, che tradizionalmente costituiva i territori Apache sino all'arrivo degli Europei.

A causa dell'invasione della Spagna ed in seguito del Messico, il popolo Chokonen ed i Nednhi-Chiricahua divennero sempre più dipendenti dalle razioni di viveri che il governo messicano elargiva nel tentativo di tenerli a bada. Quando questa pratica venne però bruscamente interrotta nel 1831, le varie bande Chiricahua ricominciarono a fare razzie per procurarsi cibo.

Il governo messicano intraprese una serie di operazioni militari al fine di arrestare o neutralizzare i Chiricahua, ma ricevette una strenua resistenza da parte di Cochise e degli Apache, che si dimostrarono dei nemici implacabili. I tentativi delle truppe messicane furono del tutto infruttuosi e spesso gli Apache spinsero i combattimenti ad un punto morto. Come parte dei loro sforzi nel controllo dei Chiricahua, le forze militari messicane, spesso coadiuvate da mercenari americani e nativi americani, iniziarono ad uccidere civili Apache, tra questi il padre di Cochise. Tutto ciò servì a temprare la risolutezza di Cochise e fornì ai Chiricahua una ragione in più per cercare vendetta. Nel 1848, durante un'incursione di Apache sulla frontiera nella regione di Sonora, le milizie messicane furono infine in grado di fare prigioniero Cochise ma lo scambiarono con una dozzina di prigionieri messicani.

Tensioni alla frontiera e scontri

La regione abitata dagli Apache sperimentò un aumento delle tensioni tra lo stesso popolo Apache ed i coloni europei (compresi i primi invasori spagnoli) a partire dal 1831 finché gran parte della zona venne annessa agli Stati Uniti nel 1850; tale evento inaugurò un breve periodo di relativa pace. Cochise lavorò come taglialegna alla stazione della diligenza di Passo Apache sulla tratta postale denominata "Butterfield Overland".

La debole tregua non durò a lungo a causa delle continue violazioni americane nel territorio Apache. La pace formale ebbe termine nel 1861 quando un gruppo di razziatori Apache si appropriò della mandria di un ranchero locale e ne rapì il figlio dodicenne. Cochise ed altri cinque del suo gruppo furono ingiustamente accusati dell'accaduto (che fu opera in realtà del gruppo Apache dei "Coyotero"). Ai sei sospettati venne poi ordinato da un inesperto ufficiale dell'esercito, il tenente George Bascom, di fare rapporto al forte per l'interrogatorio. Sebbene sostenessero la propria innocenza, i sei furono arrestati ed imprigionati.

Subito il gruppo attuò un tentativo di evasione; uno di loro venne ucciso, mentre Cochise fu colpito da tre colpi di pistola ma riuscì comunque a fuggire. Velocemente si procurò degli ostaggi da utilizzare nelle negoziazioni al fine di liberare gli altri quattro Chiricahua. Tuttavia il piano fallì; entrambe le parti uccisero i propri ostaggi in quello che fu in seguito conosciuto come l'Affare Bascom. La ritorsione del tenente Bascom incluse l'impiccagione del fratello di Cochise e di due suoi nipoti, avvenimenti che fecero infuriare ulteriormente il capo Apache.

Successivamente Cochise si unì al suocero "Mangas Coloradas" (Maniche Rosse,Kan-da-zis Tlishishen), capo Bedonkohe-Chiricahua, in una lunga serie di schermaglie di rappresaglia ed incursioni negli insediamenti coloniali. La battaglia di Dragoon Springs fu uno di questi scontri. Molte persone vennero uccise da ambo le parti, ma gli Apache iniziarono ad avere il sopravvento; ciò spinse l' esercito degli Stati Uniti ad inviare una spedizione capeggiata dal generale James Henry Carleton.

Conflitto di Passo Apache
"Naches" o "Wei-chi-ti", figlio di Cochise, con moglie nel 1884

Al Passo Apache, nel 1862, Cochise e Mangas Coloradas, con circa 500 guerrieri, tennero testa ad un esercito di volontari della California guidati dal generale James Henry Carleton, finché del fuoco d'artiglieria d'obice venne utilizzato per scacciarli dalla loro postazione.

Secondo lo scout John C. Cremony e lo storico Dan L. Thrapp, il fuoco dell'obice causò una ritirata immediata degli Apache. Ma la biografa del Generale Carleton, Aurora Hunt, scrisse: "Quella fu la prima volta che gli Indiani fronteggiarono il fuoco d'artiglieria. Tuttavia lottarono tenacemente per diverse ore prima di fuggire". Il capitano Thomas Roberts, per via dello scontro, si convinse che sarebbe stato meglio trovare un percorso che passasse attorno al Passo Apache, cosa che fece. Il generale Carleton continuò quindi senza ostacoli fino al New Mexico e successivamente fu qui assunto come comandante del territorio.

Nel gennaio del 1863 il generale Joseph Rodman West, per ordine del generale Carleton, fu in grado di catturare Mangas Coloradas ingannandolo con la scusa di una riunione sotto bandiera bianca. Durante quella che doveva essere una tranquilla seduta di discussione (parley), gli Americani fecero prigioniero l'ignaro Mangas Coloradas ed in seguito lo giustiziarono. Questo diede adito ad una serie di avvenimenti che soffiarono sul fuoco dell'inimicizia tra gli invasori americani e gli Apache. Per Cochise, gli Americani non consideravano sacro nulla ed avevano violato le regole di guerra arrestando Mangas Coloradas durante un incontro di "parley". Cochise e gli Apache continuarono le loro scorrerie contro gli insediamenti americani e messicani e le loro postazioni militari per tutto il 1860.

Cattura, fuga e ritiro

A seguito di varie scaramucce, Cochise ed i suoi uomini furono gradualmente spinti verso le Dragoon Mountains ma furono nondimeno capaci di utilizzare le montagne come copertura e come base dalla quale continuare significative schermaglie contro gli insediamenti dei bianchi. Questa era la situazione fino al 1871, quando il generale George Crook assunse il comando ed utilizzò altri Apache come scout ed informatori e fu pertanto in grado di costringere gli uomini di Cochise alla resa. Cochise fu preso in custodia nel settembre di quell'anno.

L'anno successivo, ai Chiricahua fu ordinato di recarsi alla Riserva Tularosa situata in New Mexico, ma rifiutarono di abbandonare le loro terre ancestrali d'Arizona, che erano state loro garantite in virtù di un trattato. Cochise riuscì di nuovo a fuggire e ricominciò le incursioni e le scaramucce contro i coloni per la maggior parte del 1872. Un nuovo trattato fu in seguito negoziato dal generale Oliver O. Howard, con l'aiuto di Tom Jeffords che era divenuto fratello di sangue di Cochise, così gli Americani cedettero ad alcune delle condizioni degli Apache. Cochise si ritirò tranquillamente nella riserva in Arizona, dove morì per cause naturali nel 1874.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Libri dimenticati:Benito,il mio uomo (Pensotti)

Post n°2916 pubblicato il 09 Giugno 2012 da odette.teresa1958

Una grande giornalista raccoglie le memorie di Donna Rachele,la moglie di Mussolini.
Da leggere,imperdibile!

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 4
 

Ultime visite al Blog

davidamoreeva0012lutorrelliDUCEtipregotornacrescenzopinadiamond770cdilas0RosaDiMaggioSpinosamaurinofitnessAppaliumadorIco979graziabettini56monique_14Drosan_1pmontaldo
 

Ultimi commenti

Ciao, serena serata
Inviato da: RicamiAmo
il 01/08/2014 alle 18:11
 
Ciao per passare le tue vacanze vi consigliamo Lampedusa...
Inviato da: Dolce.pa44
il 26/07/2014 alle 18:22
 
Buon pomeriggio.Tiziana
Inviato da: do_re_mi0
il 23/04/2014 alle 18:01
 
i gatti sono proprio così.:)
Inviato da: odio_via_col_vento
il 14/04/2014 alle 20:57
 
questi versi sono tanto struggenti quanto veritieri. Ciao e...
Inviato da: Krielle
il 23/03/2014 alle 04:38
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963