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<Combattere può voler dire morire. Scappate, e vivrete, almeno per un po'. Ma siete sicuri che quando , tra molti anni da adesso, giacerete sul vostro letto di morte non penserete a quanto sarebbe bello poter barattare tutti i giorni che avrete vissuto con la possibilità di tornare qui, giovani, per dire ai nostri nemici che possono prendersi le nostre vite, ma non potranno prendersi mai la nostra Libertà!?!>
["Braveheart" W.W.]
<E che cos'è l'amore, se non una pazzia mite,
un'amarezza che soffoca, una dolcezza che da sollievo?>
["Romeo e Giulietta" W.S.]
< E' finita, figlio mio, mio signore, mio re. Nessuno oserà più toccarti perchè sei passato attraverso il ghiaccio, il fuoco ed il sangue, come quella spada che ha penetrato la roccia, figlio del drago, Pendragon>
["L'ultima legione" V.M.M.]
« Scandaloso | LE PAURE » |
Papa Benedetto XVI è pronto a rilanciare la messa tridentina in latino nelle chiese cattoliche di tutto il mondo. Stando a quanto riferito da alcune fonti al Times, il Pontefice avrebbe firmato un indulto universale per celebrare la messa secondo il rito usato per circa 1.500 anni. Una cerimonia suggestiva con il ritorno ad una forma liturgica preconciliare vissuta intensamente dai fedeli più per il lato estetico che per i contenuti.
L'indulto dovrebbe essere pubblicato nelle prossime settimane. - L'uso della messa tridentina, il cui nome deriva dal Concilio di Trento del XVI secolo, era stato limitato dopo la riforma del Secondo Concilio Vaticano del 1962-65, in cui si decise l'introduzione della lingua volgare per favorire una maggiore comprensione da parte dei fedeli. La messa tridentina è celebrata interamente in latino, ad eccezione di alcune parole e frasi in greco ed ebraico. Ci sono lunghi periodi di silenzio e il prete volge le spalle ai fedeli.
Ma secondo voi questa è una decisione presa da una persona sana di mente?
Sono anni che non entro più in chiesa, ma sicuramente dovrò fare di nuovo una capatina per riuscire a vedere quante vecchiette riusciranno e seguire il prete o quanti poveri bambini dell’oratorio parrocchiale si guarderanno perplessi iniziando a vociferare e giocherellare tra di loro.
Colpisce molto la musicalità del latino e l'aspetto ieratico del vecchio rito, in contrasto però con tutto l'ambiente circostante delle moderne parrocchie: microfoni e luci elettriche.
Se volete avere un esempio di come potrà suonare questo ritorno al passato, visitate il sito http://www.kryplos.com/ikthys/Libri_elettr/Messa-Pio_V.htm dove ogni frase della messa è scritta nell’antica lingua e poi provate a dire che è semplice da seguire per tutti.
Il Papa si lamenta spesso dell’abbandono dei giovani nei confronti della Chiesa ma secondo lui è questo il modo di farli riavvicinare??? Riavvicinare no ma sicuramente ridere si!!!!
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MITICHE
QUANTI ANNI HAI
Vasco
"Quanti anni hai
stasera
quanti me ne dai...
bambina
quanti non ne vuoi
più dire
forse non li vuoi
"capire"...
Ti ho pensato sai...
stasera
ti ho pensato poi...
la sfiga
mi ha telefonato lei
per prima
non ho saputo dir di no
lo sai che storia c'era
Dopo dove vai
stasera
sai che non lo so
bambina
certo che tu no
non sei la prima
e di certo no
non sei la più "serena"
Quello che ti do
stasera
è questa canzone
onesta e sincera
certo che potevo sai
approfittar di te
ma dopo come facevo
a fare senza .....se
Meglio che "rimani"
a casa
meglio che "non esci"
stasera
perché la notte non è più
sicura
e non è nemmeno più
sincera
Quanti anni hai
stasera
sai che non lo so
bambina
forse ne ho soltanto qualcuno... qualcuno
...più di te
ma è la curiosità
che non so più cos'è "
ZERO
Marco Masini
"Zero niente novità
e di lavoro faccio l'angolo di un bar
con un cappotto pesante e leggero
con un futuro da cani bastardi
zero donne zero soldi zero amici zero sguardi
zero palle zero pugni zero stelle zero sogni
Ero prima di esser me
il novemiladuecentotrentatré
avevo casa bollette e patente
avevo un corpo ma dentro non c'ero
e ora sono trasparente non più bianco non più nero
sconosciuto al mittente finalmente zero zero
Zero e chi si muove più
se anche l'amore è un noioso su e giù
e tu ragazza col sole fra i denti
e un assorbente al posto del cuore
tu che a letto davi i punti e mi tenevi prigioniero
fra le gambe e i sentimenti ma per te contavo zero
Non mi piacciono i perdenti
voglio un uomo più sicuro
che è nel giro dei potenti
quelli che ce l'hanno duro
Sì tutti i numeri uno e va bene così
tutti in centro a Milano
e nessuno che aiuta nessuno ma io
sono amico di un treno che passa di qui
e mi porta ogni giorno il profumo del mare e un
vestito da zero
Zero è una malattia
che non si viene più neanche in fotografia
in questo mondo di ricchi panini
come granelli di umana polenta
forse siamo dei bambini in piscine di placenta
siamo gli ultimi dei primi perché il mondo non rallenta
Sì tutti i numeri uno ma senza di me
come fate a far dieci a far cento a far mille
miliardi da zero...
Senza gli zero
chi se ne frega dell'acqua e sapone
voglio una vita di barba e pensiero
voglio un grande scatolone che si vede solo il cielo
e una doccia d'acquazzone tanto il sole asciuga
e costa zero."