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Post n°3 pubblicato il 07 Aprile 2010 da lavorarestanza
"No, no, non può essere!" - "E invece si" - "già purtroppo" - "di ma la mangi tutta?" - "ma ne vuoi un po'?" - "e dimmelo prima" - "senti ma quando mi togli la sella di dosso?" - "Ah scusa" - "ma sai, ti vedevo così impegnato a mangiarti la mia mela che ho pensato che non sentissi più il peso della sella" - "Si la tua mela è buona però senza la sella si mangerebbe meglio" - "certo che sei proprio un cavallo strano" - "stai mangiando la mia mela e pensi alla sella" - "alla sella? forse solo quello!" - "è che ho dimenticato di chiudere la finestra della stalla e mi sa che finisce che piove" - "oh che vuoi che sia, pensa che io ho dimenticato il bucato steso" - "si però era proprio bella quell'auto" - "ancora ci pensi: hai la mia mela pensa a mangiare quella, mica la sella poi la macchina" - "lo sai che hanno tutte un difetto nel cambio" - "ma io la prenderei col cambio automatico" - "si e poi col navigatore integrato" - "magari" - "ma hai ancora la vespa rossa?" - "certo!" - "ora la usa mia sorella" - "la usa per andare a scuola" - "insegna ancora equitazione?" - "si ma fa il part time" - "poi si occupa dei fiori" - "a quelli della signora Lina" - "si quelli" - "poverina sua figlia è scappata" - "già e con chi, lo sai tu?" - "io? e come faccio a saperlo? sono un cavallo mica un cane da tartufo" - "scusa non volevo offederti" - "dai fa niente non potevi saperlo" - "anche ai cani da tartufo piacciono le tue mele" - "bè si è fatto tardi ora vado" - "si vado anche io, devo trottare ora mi sa che sono in ritardo". |
Post n°2 pubblicato il 07 Aprile 2010 da lavorarestanza
Sono seduto sulla mia poltrona preferita. Con il mio libro preferito ed una tazza di latte caldo. Fuori c'è il temporale. E' una notte buia e tempestosa. La porta dietro di me si apre ed entra un topo. No non ci credo. Mi chiede dovè il bagno. "Ma io non ho le chiavi" gli rispondo. "Non fa niente" mi risponde lui, il topo. "Dovevo solo darmi una pettinata". "Perchè questa sera ho un appuntamento importante ma fuori piove e mi sono bagnato". "Scusa" chiedo io al topo "ma ti sembra il modo di andare ad un appuntamento?". "perchè?" mi fa lui. "ma guardati" gli dico "i calzini bianchi di spugna non si mettono più!". "o bella" mi risponde "mi stavo cucinando un uovo e non ho badato ai calzini". "ma non importa" prosegue serio "tanto domani è domenica, e se non sbaglio, c'è la torta". "Ma certamente" rispondo io "Sto leggendo mille e una torta!". Poi fuori smette la tempesta, e ritornano le stelle. Le patate giù in cantina stanno maturando e presto saranno fiorite. "ma che bello" penso. "domani è domenica posso dormire e sognare!". Così mi sveglio, vado in bagno, una sistematina e poi esco di casa. Li in fondo alla via c'è l'autobus che mi aspetta. Oggi al lavoro farò tardi. Mi hanno cambiato la sedia della scrivania ed è davvero comodo scrivere sui posit. E intanto il topo se ne è andato, fiero del suo appuntamento della domenica. |
Entro in una stanza apro la porta di un'altra stranza che sembra come la prima ma è diversa forse non è la stessa: apro un'altro porta dietro c'è una finestra e un cane ci salta dentro porta un bastone forse non è lo stesso. "Chi è il tuo padrone?" chiedo al bastone. Ma il padrone passa li accanto vedo la sua testa dalla finestra si gira e mi vede. "Salve cane" mi dice il padrone "dovè il mio bastone?" continua. "Ma io non sono il tuo cane" dico arrabbiato. "Lo riferirò al comitato" mi dice il cane. Che stupido di aver parlato. Ma non tanto di averlo fatto. Si sa i cani parlano. Ma di aver parlato con in bocca il bastone. Che non è nemmeno del suo padrone. Mi giro ed esco dalla stanza. Chiudo la porta e sono nell'altra stanza. Non quella di prima. Ma questa di adesso. Che non è la stessa anche se a vederla sembra uguale. E trovo un padrone non del cane, non del bastone. Ma del portone da dove si entra per arrivare alla stanza. Esco stupito forse stupido. Ma non ho capito se il cane, il padrone o forse il bastone sono passati dal portone? |