Poi che un sereno vapor d'ambrosia non piú del tempo l'ombra o de l'algide E i ruinati giú pe 'l declivio e i novelli anni da la caligine A gli uni e gli altri tu ridi, nitida con doppia al cielo fila marmorea, Le ville e il verde piano d'argentei a lei d'intorno le nubi volano;
|
Gli impianti nazionali che producono esclusivamente energia elettrica, rilasciando in atmosfera emissioni di CO2, dissipano anche 164 TWh (Terawattora) di energia termica (14,1 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio). Questo il dato che emerge da un ampio rapporto presentato da Amici della Terra in occasione dell'apertura della Terza conferenza nazionale sull'efficienza energetica. Due i temi di fondo per Amici della Terra: il primo riguarda le politiche e le misure di efficienza energetica; il secondo, una novita' per l'Italia, il recupero del calore disperso nei processi produttivi. Un aspetto - spiega Rosa Filippini, presidente dell'associazione - che presto potrebbe anche avere il 'bollino' di obbligo da parte dell'Europa, dal momento che a Strasburgo e' in discussione una nuova direttiva. Nello studio - un lavoro completo di 50 pagine con tabelle e grafici - viene messo in evidenza come ''gli impianti privi di recupero del calore rappresentano una potenza installata complessiva di 54.000 MW (Megawatt) su un totale di 78.000 MW'', con ''un rendimento energetico medio di appena il 40,6%'' (dal 32,5% per impianti a vapore a condensazione al 51,3% per impianti a ciclo combinato senza recupero di calore). In Italia poco piu' della meta' della produzione di elettricita' da impianti termoelettrici, pari a 112 TWh (su un totale di 220 TWh), non si accompagna ad alcuna produzione di calore utile, con relativa dissipazione di ingenti quantitativi di calore residuo. Gli impianti nazionali di cogenerazione (24.400 MW di potenza, con una produzione combinata di elettricita' per 108 TWh e di calore utile per 56 TWh), conclude lo studio, sprecano il 41% di energia termica (relativa all'energia immessa).
|
(ANSA) - STRASBURGO, 13 DIC - Via libera degli eurodeputati al nuovo quadro di finanziamento del valore di 1,3 miliardi di euro per la ricerca sulla fusione nucleare del progetto Iter, nel periodo 2012-2013. Iter e' un progetto di ricerca congiunto fra Ue, Usa, Cina, Russia, India, Giappone e Corea del Sud, che impieghera' un reattore sperimentale. Dopo l'accordo raggiunto il primo dicembre scorso con il Consiglio e la Commissione europea, la risoluzione e' stata approvata oggi dall'Assemblea di Strasburgo, con una maggioranza di 581 voti, 102 voti contrari e 16 astensioni. La piattaforma in costruzione di Iter si trova a Cadarach, in Francia, e dovrebbe essere pronta nel 2018. Nella fase di start up del progetto, l'Ue e' responsabile di circa il 45,5% dei costi di costruzione, mentre Cina, India, Giappone, Corea, Russia e Usa contribuiscono con una fetta del 9,1% ciascuno. I costi totali durante la fase di costruzione erano stimati a 13 miliardi di euro e il contributo Ue a circa 6,6 miliardi di euro. La cifra di 1,3 miliardi di euro include 100 milioni di euro gia' previsti nel budget del 2012, mentre altri 840 milioni di euro arrivano dai capitoli di amministrazione e agricoltura. Altri 360 milioni di euro sono necessari per il 2013, ma sara' necessaria un'ulteriore discussione per la procedura di budget di quell'anno. In base alle posizioni espresse da Germania, Francia, Austria, Gran Bretagna, Olanda e Svezia, non e' ancora chiaro infatti da quale voce del bilancio arriveranno questi fondi. (ANSA). Finalmente si sono decisi ad investire su un energia pulita e pensare che ne esistono talmente tante meno costose che non vengono sfruttate. |
ROMA - E' peggiorata, nel 2011, la qualità dell'aria nelle città italiane. L'allarme arriva dal dossier 'Mal'arià di Legambiente sull'inquinamento, da cui emerge che il 67% dei capoluoghi di provincia monitorati non ha rispettato il limite consentito di superamenti della soglia di Pm10, con un aumento del 12% rispetto al 2010. Delle 82 città prese in esame, 55 hanno esaurito i 35 superamenti all'anno consentiti, sottolinea Legambiente. La zona più critica rimane l'area della Pianura Padana: tutti i capoluoghi lombardi hanno superato il 'bonus' dei 35 giorni; in Piemonte si salva solo Verbania, in Veneto Belluno, in Emilia Romagna Cesena e in Friuli Venezia Giulia Gorizia. Il problema delle polveri sottili è più presente a Torino, dove sono stati registrati 158 superamenti dei limiti nella centralina peggiore. Al secondo posto, con 131 superamenti, c'é Milano, dove da lunedì scorso ha preso il via l'Area C, che prevede un ticket di ingresso da 5 euro nel centro della città per quasi tutte le auto dal lunedì al venerdì. Terza in classifica è Verona, con 130 superamenti. Oltre i 100 superamenti anche Alessandria, Monza, Asti, Brescia, Vicenza, Cremona, Frosinone, Mantova, Pavia e Treviso. Roma, dove nei primi due giorni di questa settimana sono tornate le targhe alterne, si piazza al 33.mo posto con 69 superamenti. Le polveri sottili sono un grosso problema e di difficile risoluzione purtroppo si a quando ci saranno prodotti derivanti da idrocarburi o combustibili solidi le polveri sottili sarannopresenti nell'aria. Anche se il settore dell'auto immettesse sul mercato auto con efficienti sistemi di abbattimento le polveri sottili non verranno eliminate. |
Presentato primo rapporto: 7.520 mln investimenti su edifici ROMA - Il risparmio energetico conseguito in Italia al 31 dicembre 2010 è pari a 47.800 Gwh all'anno. Questo, tra gli altri, uno dei principali risultati del primo rapporto sull'efficienza energetica predisposto dall'Enea (che analizza gli strumenti normativi e incentivanti attivati in Italia nel quadriennio 2007-2010), presentato a Roma nella sala capitolare del Senato. Gli interventi - aggiunge l'Enea - che hanno maggiormente contribuito all'obiettivo sono stati: l'installazione di impianti di riscaldamento efficienti nel settore residenziale; l'adozione di standard minimi di prestazione energetica; impianti di cogenerazione ad alto rendimento e il rinnovo in chiave ecosostenibile del parco autoveicoli. Sulla base dei risultati relativi ai vari settori, il residenziale è quello che ha avuto un'evoluzione dell'efficienza energetica più regolare (periodo 1990-2009). L'industria ha avuto miglioramenti solo negli ultimi quattro anni, mentre i trasporti hanno registrato incrementi più modesti. A livello regionale, in relazione alle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici, il valore complessivo di risparmio è di 4.250 Gwh (oltre il 64% ottenuto in Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna), mentre soltanto l'1% del risparmio è attribuibile al Molise, Basilicata, Calabria e Valle d'Aosta. Quanto agli investimenti a fronte di un totale di 7.520 milioni di euro, oltre il 60% si concentra in Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna. Le regioni nelle quali si è concentrata la quota più significativa di certificati bianchi sono: Lombardia, Toscana, Lazio, Emilia Romagna, Piemonte, Puglia e Campania. "Con questo rapporto - afferma Giovanni Lelli, commissario dell'Enea - si evidenzia come il nostro Paese abbia saputo impegnarsi nell'efficienza energetica attuando una riconversione del sistema produttivo attraverso l'adozione di tecnologie più innovative". Ma questo sarà vero e viviamo nel campo della distorsione della realtà? |
Inviato da: Xheno
il 15/12/2014 alle 19:52
Inviato da: ITALIANOinATTESA
il 02/12/2013 alle 14:05
Inviato da: Rebuffa17
il 16/05/2012 alle 17:01
Inviato da: ITALIANOinATTESA
il 24/02/2012 alle 15:26
Inviato da: manuela1966
il 24/01/2012 alle 16:59