(VdR)
La maison Dieu
Lui vegliò su di lei
il circolo di una luna
per carpire l'essenza
che lo aveva chiamato.
Urlava la sua anima
dai ferri di una prigione
senza conoscere
il suo male oscuro.
La forza e lo spirito di Ogard
soltanto potevano
liberare in Lei
il legame del corpo dalla sua mente.
E l'anima libera e unisona
alla sua specie animale
l'avrebbe riportata
fra le creature pure del bosco,
oltre lo scoglio di quel castello.
Fu solo allora che
divelta anche l'ultima remora,
presigli i polsi la liberò dal vincolo
di quel corpo portandola all'estasi.
L'anima della principessa
cedette lui i suoi tesori
ricambiata di un amore sconosciuto.
Fu il grido del suo nome
nell'imperare dei corpi
a scandire la fine della sua prigionia.
Carta XVI
Per Veronica
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Un libro esoterico
Post n°22 pubblicato il 05 Luglio 2006 da lechateau
21 Dopo quel giorno lei si ripromise per l'ennesima volta che non l'avrebbe mai più cercato... e che qualora fosse stato lui a farlo non si sarebbe lasciata tentare... Quello che però provava non le piaceva... Quando pensava a lui era come se il suo pensiero si connettesse con la sua parte peggiore... Troppi "perché" senza risposta la mandavano in bestia più di qualsiasi altra cosa... "Perché mi ha voluto incontrare però poi ha lasciato che andassi via?... Perché mi ha detto quella frase?... Perché non mi parla?... Perché non mi chiede scusa?... Perché si comporta in quel modo?..." Dopo i "perché" subentrava la rabbia... una rabbia motivata dal fatto che aveva deciso di non fargli assolutamente quelle domande... una rabbia che nasceva, inoltre, dalla sua decisione di tacere a tutti i costi... quando dentro di sè avrebbe voluto insultarlo nel peggiore dei modi... Tutti quei NO che lei stessa si poneva la mandavano fuori di testa... Affianco alla rabbia s'insinuava in lei il pensiero della vendetta... "Ma questo tipo non penserà mica di cavarsela così?" E intanto si ripeteva: "No... devo stare tranquilla..." E subito dopo: "Maledetto... mi hai tirato il peggio che è in me... mi sono connessa con il Male!" Erano due giorni che aveva un solo pensiero: la vendetta... la vendetta... Ragionò a lungo... le vendette che le venivano in mente erano troppo banali... quelle non le appartenevano e non l'avrebbero gratificata a sufficienza... Sarebbero stati semplici dispetti adolescenziali... "No... Mi serve una vendetta geniale!... Una vendetta che non abbia il sapore del veleno ma che abbia il gusto del dolce..." In quel momento si ricordò di qualcosa che sino a quel momento le era sfuggito... Quando era stata nel suo uffcio aveva visto adagiato sulla scrivania un testo il cui titolo, in quel momento, l'aveva un attimino scossa... Corse immediatamente in libreria... Acquistò quel testo... Fu in assoluto il suo primo libro esoterico... A quel punto si disse: "Qui sono certa che c'è ciò che desidero... sarà la più dolce vendetta che quell'uomo abbia mai ricevuto nei suoi quarant'anni di vita..." Andò a letto con un solo pensiero: "Oramai, tesoro mio, non hai più via di scampo!"
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