LE CITTA' DEL SUD

IL NORD E' FORTE PERCHE' IL SUD E' DIVISO


La scelta di Pino Aprile è una scelta coerente con il suo modo di essere e di pensare. L'idea del giornale ha colto tutti di sorpresa ma allo stesso tempo ha fornito una carica maggiore. Quello che mancava per raccontre il vero sud finalmente sta per concretizzarsi, ed è il vero successo dell'iniziativa di Bari. Questo è un passo fondamentale, perchè come ha detto lo stesso Pino Aprile un partito senza un giornale è zero, ed il sud ha il diritto ad avere una sua Voce.Ora bisogna lavorare sull'unire i movimenti, bisogna aprirsi ad una nuova cultura volta al superamento di tutte quelle barriere ideologiche e culturali che contribuiscono ad aumentare le divisioni. Il nord è forte perchè il sud è diviso, ed è questa continua lacerazione dei rapporti sociali che impedisce al sud di trovare la sua strada e liberarsi dalla sua perenne condizione di subordinazione al nord.Adesso basta divisioni, stringiamoci tutti intorno alla proposta di Pino Aprile, cosi come è necessario portare avanti l'esperienza del Parlamento delle Due Sicilie, possibilmente uno solo, come luogo "simbolo" del confronto culturale e politico fra le variegate correnti di pensiero meridionaliste ed indipendentiste (e  magari scegliere come sede la reggia di Carditello).Il sud per modificare il suo status di colonia deve intervenire direttamente nella politica e non delegare più ai partiti del nord. Ma per sedersi al tavolo deve averne la forza e questa forza può venire solo se c'è unità. Se ognuno decide di seguire la propria strada nulla riuscirà mai a cambiare, e di questo dovremo, poi, rendere conto ai nosri figli quando ci chiederanno che cosa abbiamo fatto per salvare la loro (e la nostra) terra e per non costringerli ad andare via. Come ha detto Nicola Zitara "è assurda la pretesa di partecipare alla vita pubblica senza altro progetto che farsi eleggere a qualcosa. I fiaschi amareggiano, ma ancor peggio sarebbe un successo finalizzato a portare borracce ai mestatori dell'Italia padanista".Serve allora un progetto politico "forte" che sappia essere frutto di una sintesi fra le varie tesi dei movimenti e da questo punto di vista l'idea della Macroregione delle Due Sicilie, che sempre più insistentemente sembra provenire da più parti, può divenire un forte elemento di aggregazione. Peraltro, anche la Comunità Europea auspica una maggiore cooperazione tra le regioni del sud per ricostruire quei rapporti naturali che le Due Sicilie hanno sempre avuto con il mediterraneo, ed uscire dal sottosviluppo. Il Sud avrebbe, così, le carte in regola per poter dialogare alla pari, non solo col governo nazionale ma anche con quelli europei, e soprattutto con quelli del Mediterraneo, interlocutori naturali. Diverremmo immediatamente il paese europeo ad avere maggiore diritto agli incentivi economici per lo sviluppo; con un impagabile vantaggio aggiuntivo: che i soldi dell'Europa per il Sud, resterebbero al Sud.D'altra parte la crescente importanza di questa cooperazione trova una evidenza nella creazione di nuove forme giuridiche di governo tra territori oltre i confini nazionali. Si tratta, cioè, della creazione dei Gruppi europei di cooperazione territoriale e delle Euroregioni, che si stanno diffondendo nel continente grazie alla promozione del Consiglio d’Europa e al sostegno dei programmi della Commissione europea.Bisogna sfruttare adesso questa possibilità e costruire insieme una "road map" di cui il giornale di Pino Aprile è solo un primo obiettivo a cui, si spera, ne seguiranno altri. Solo noi possiamo cambiare questa situazione che perdura da oltre 150 anni, solo noi siamo gli artefici del nostro destino e nessuno verrà mai a salvarci. Cominciamo, quindi, ad essere fin da ora quello che saremo in futuro.