LE CITTA' DEL SUD

QUESTIONE MERIDIONALE. PRIMA L'INDIPENDENZA ECONOMICA


 L’Italia rimane un Paese duale: le fratture che dividono il Nord e il Sud, cominciate con la forzata unità politica del paese nel 1861, non sono state ricomposte e i processi in atto non paiono ancora in grado d’invertire la rotta. Il divario riguarda non la sola dimensione economica, ma anche quella più ampiamente sociale. In termini di Pil pro capite, le differenze Nord-Sud nei primi decenni post-unitari erano modeste, e il divario Nord-Sud è stato il risultato del processo d’industrializzazione che ha concentrato l’industria italiana prettamente al Nord, mentre contemporaneamente si dismetteva il nascente sistema industriale dell'ex regno delle Due Sicilie, oggi meridione d'italia.L'italia è nata come colonizzazione del sud da parte del nord, e come tale il nord ha imposto l’orientamento delle economie locali secondo il proprio interesse. Così, il sud da sempre è stato considerato come "luogo" da cui estrarre liberamente braccia e materie prime da utilizzare nelle industrie del Nord e come mercato su cui immettere i prodotti finiti. Cosi, lo stato interviene nell’economia per garantire posti pubblici e misure assistenzialistiche minime in modo da dare reddito al Sud e farne aumentare la capacità di acquisto, senza però farne aumentare la capacità produttiva. La colonia interna, insomma, ha garantito al Nord manodopera qualificata e a basso costo, derrate agricole a prezzi stracciati, smaltimento rapido e vantaggioso dei propri prodotti (e dei rifiuti industriali) e carne da macello per le proprie guerre imperialiste.Oggi, il problema centrale cui fornire soluzione per avere uno sviluppo più solido di tutto il paese è dato, quindi, dalla crescita del Mezzogiorno. Questa crescita deve essere, però, autonoma e in grado di sostenersi autonomamente nel lungo periodo.Il Sud, in tal modo, potrebbe attuare delle politiche monetarie e fiscali differenti, non essendo più costretto a essere imbavagliato in un modello unitario fortemente orientato sul nord del paese. Il recente caso della divisione fra Repubblica Ceca e Slovacchia ha, ad esempio, portato maggiori benefici a quest’ultima, che era la parte meno progredita dell’Unione.D'altra parte, essendo il sud un territorio colonizzato, forte è il rischio che una volta ottenuta l'indipendenza politica, non sia in grado di realizzare una piena indipendenza economica, continuando a chiedere aiuto alla parte più ricca del paese. In questo modo, quindi, si instaurerebbe un nuovo colonialismo di tipo economico: il neocolonialismo.Se la ripresa della produttività al Mezzogiorno, quindi, anche per i maggiori margini di crescita, è un volano molto importante per il rilancio del Pil nazionale e della competitività dell'intero paese, allora perchè fino ad oggi i governi, sia di destra che di sinistra, sono stati incapaci di affrontare e risolvere la "questione meridionale"? Probabilmente la risposta va analizzata in termini di rapporti di produzione e di rapporti di classe, e da questo punto di vista, come rilevava Nicola Zitara, "le strutture politico-sindacali sarebbero un elemento di conservazione della situazione esistente". Cosi mentre nelle regioni settentrionali l’ampiezza delle risorse permette lo sviluppo del territorio, oltre alla sopravvivenza del ceto politico e del suo sistema clientelare, in quelle meridionali la prima funzione è praticamente azzerata e, per usare un termine di moda, è la casta che beneficia della quasi totalità del flusso di denaro pubblico, dividendolo con limprenditoria affaristica del nord e la criminalità organizzata del sud, attraverso il sistema degli appalti.Quello che risulta evidente è che non esiste fino ad oggi alcuna volontà da parte dello stato italiano di risolvere la "questione meridionale", e cosi sarà fino a che non ci sarà una forza politica in grado di rappresentare gli interessi economici del mezzogiorno, di condizionare il potere di scelta del sud, orientandolo all'acquisto dei propri prodotti, di trattenere al sud il risparmio delle famiglie attraverso un proprio sistema bancario, di controllare l'ingresso delle merci straniere, di realizzare, cioè, la piena indipendenza economica, prima che politica.