LE CITTA' DEL SUD

Itinerario 15


Provincia (Intendenza) di Primo Abruzzo Ulteriore (capoluogo: Teramo) Distretti: Teramo, Città Sant’AngeloIl 1° Abruzzo Ulteriore o sia il Teramano, un tempo abitato da' Piceni, da' Pretuzi e da' Vestini, è la provincia più picciola del regno. Diviso ne' due distretti di Teramo e di Penne, ha diciassette Circondari, e settantadue Comuni. Il territorio che si estende da' piedi degli Appennini al mare, è formato di colline rose dalle acque fluenti, ed è bastantemente fertile. I suoi limiti sono a settentrione lo Stato Pontificio e l' Adriatico; ad oriente lo stesso mare; a mezzogiorno l'Abruzzo Citeriore, ad occidente il 2° Abruzzo Ulteriore. Questa provincia ha ottime fabbriche di maiolica, di cremore di tartaro, di leguorizia e di carta. La costruzione degli orologi a torre a ripetizione è singolare pel loro meccanismo. La concia de'cuoi e delle pelli forma la ricchezza degli abitami. Le monache di Atri preparano del saponetto conservato in elegantissime scatole. Penne. Questa città vescovile, capoluogo del 2° distretto della provincia del 1° Abruzzo Ulteriore, si crede surta dalla distruzione di Penne, antica città de' Vestini. La sua situazione è in luogo eminente: l'aria è salubre, non ostante che a qualche distanza vi fosse un influente del Salino, che nella guerra Cartaginese soccorse al generale Scipione l’Africano. Quattro miglia è lontana dal mare. Il suo territorio è atto alla piantagione degli olivi e delle viti, e alla semina del frumento e de' legumi. Non vi mancano de' querceti per l' ingrasso de' maiali; e vi sono de' buoni pascoli. Il suo vescovado fu unito a quello d'Atri dal pontefice Innocenzio IV nel 1252. Fu patria del celebre Luca di Penne insigne nella romana giurisprudenza, e di Cesare Odoni medico, filosofo e lettore in Bologna. In Penne sono varie conciarie: vi si lavorano de' mobili di lusso di ogni sorta; e dalle monache di S. Chiara formansi vaghissimi fiori di seta da eguagliarsi a quelli di Francia. Da Penne si è intrapresa la costruzione d'una bella strada rotabile, che passando per Nocciano, va ad incontrare la via regia al di sotto di Alanno, e propriamente nel tratto che distendesi sulla sponda sinistra della Pescara.Scorrano. È in luogo montuoso, d'aria sana: i suoi terreni sono propri alla semina del frumento e alla piantagione delle viti. Teramo. La capitale Teramo giace in mezzo a due fiumi: perciò in latino è detta Interamnia. Anticamente occupava altro sito: incendiata nei tempi Normanni dal conte Roberto Loritello, fu riedificata a poca distanza della sua primiera situazione. Alcuni pretendono che Teramo fosse stata città de' Precutini, altri de' Vestini, e molti de' Sabini. Una volta appartenne a' Marsi. Ci si veggono tuttavia gli avanzi del teatro, e dell' anfiteatro con altri ruderi di vecchie fabbriche e frammenti d'iscrizioni, che appalesano la sua antica magnificenza. L'aria che vi si respira, è salubre. Le produzioni più fertili del suo territorio sono le biade, il riso, il fino, le frutta, la manna e la resina. Le strade tutte selciate sono lunghe e spaziose; son belli gli edifici; è magnifica la cattedrale. Questa città vescovile ha un collegio di educazione, una scuola di disegno, ed altri pubblici stabilimenti che accolgono l'infermo, il povero e l'esposto. Agostino Novello, celebre dottore, e consigliere del re Manfredi, è tra gli uomini illustri di Teramo. Da Teramo a Penne la strada postale attraversa il Tordino con ponte recentemente costrutto, ed il Vomano.Civitella Del Tronto. Si crede surta dalla distruzione di Belegra: giace ne' confini del regno: l'aria è buona. Il suo forte era fra i più considerevoli di questa parte de' reali domìni. Si rese di maggior pregio nell'anno 1557: assalito dal duca di Guisa, generale di Enrico III collegato con Paolo IV sommo pontefice, sostenne rigoroso e lungo assedio sotto gli ordini di Carlo Loffredo che, soccorso dal duca d’Alba viceré del regno, obbligò i Francesi a partire. Lo scoglio cui sorge questo castello, sembra essere un ammasso d'incrostazione arborea. Le sue radici compariscono formate di sostanze organiche vegetabili con tessitura fibrosa. Patenti sono in esse le impronte di fronde, di schegge, di ramoscelli, di tronchi, di querce ed altre piante indigene del luogo. Ciò indica che all'epoca della loro formazione vi erano già de’ terreni vestiti di piante, e che questi emergevano dalle acque del mare, il cui livello era fin d'allora notabilmente abbassato. Dai dintorni dello scoglio fino al lido si rinvengono delle conchiglie impietrite in mezzo ad una pudinga di ciottoli per lo più silicei rotondati. Sono esse per la maggior parte dell'ordine delle bivalve, in certi siti bizzarramente riunite, disposte e strette da forte cemento. La loro direzione è dall' est al nord. Il territorio è vasto: i pascoli son buoni; e ci si trovano dell' erbe medicinali, e degli eccellenti tartufi. Pescara. Questa città è una piazza d' armi assai forte. È in perfetta pianura, sulle foci del fiume di questo nome. L’aria non è molto salubre. Il territorio abbonda di cereali, di legumi, d' olio e di vino. In Pescara è in vendita un' acqua vulneraria, ch' è uno spirito di vino con la infusione e distillazione di cento erbe salutari, raccolte nella producente montagna della Maiella. Pietro Antonio Poulet, insigne idraulico, fu di Pescara.