Solesino in Padania

"Da anni i dirigenti leghisti gridano al pericolo islamico e brandiscono la bandiera di Lepanto, ma quando il compare Berlusconi accoglie con tutti gli onori nel nostro Paese un dittatore che vuole l'Europa islamizzata, Bossi e i suoi dimenticano di stare al Governo e guardano dall'altra parte. Qualcuno dovrebbe spiegargli che chi tace acconsente. Se la dignita' del nostro Paese e' ridicolizzata - ha proseguito Serracchiani - se i diritti umani sono calpestati sul suolo libico nel disinteresse del nostro Governo, se le visite di Stato possono diventare circo equestre o meeting d'affari privati, la Lega nord non pensi di chiamarsi fuori. Altro che interessi del nord e radici cristiane: la Lega sta ingannando i suoi elettori".
Tralasciamo di commentare il pulpito da cui viene la predica, ma invitiamo la deputata a prestare un po' di attenzione. Tra le varie dichiarazioni rilasciate da esponenti della Lega Nord, riportiamo quella del presidente Luca Zaia. Una cosa è certa. A giudicare dai comportamenti da sempre filoislamici della sinistra italiana, PD in testa, probabilmente ad alcuni suoi esponenti le parole del leader libico saranno suonate come dolce musica.
"Gheddafi, i suoi inviti all’islamizzazione - si legge in un’intervista concessa da Zaia al Mattino di Padova - li vada a fare a casa sua"; ancora: "Se potessi incontrarlo, gli farei osservare che come ospite non ha un gran senso dell’educazione, che i suoi strali evangelizzanti, anzi islamizzanti, non mi piacciono. Direi che farebbe meglio ad attenersi ai temi dell’accordo economico commerciale sottoscritto tra Italia e Libia". Zaia ha riservato parole di elogio per lo scambio economico tra i due Paesi: "È un buon accordo, vantaggioso, e il governo ha lavorato bene, basti pensare che Maroni ha convinto Tripoli a fermare gli sbarchi clandestini".