Creato da DifettoDiReciprocita il 13/11/2011

Profondità di campo

"Confesso che ho vissuto"

 

 

« Maschere - IChiedersi d'autunno »

Dune

Post n°198 pubblicato il 19 Novembre 2014 da DifettoDiReciprocita

 

 

Scoprire ciò che non sapevo di sapere già, ovvero che scrivere, in fine, è ascoltare. Ascoltare e scrivere contro le paure, il disorientamento, le categorie del reale e del mondo che non contempla la nostra dimensione.

Chi può sapere se una scrittura di questo genere è lontana dalla verità come dalla falsità, ma con le radici mineralizzate da un’urgenza indefinibile e inspiegabile, un’urgenza fatta di semplici oggetti, soprattutto mancanze e manchevolezze? È quindi per bisogno che si scrive, ma piegandosi al moltiplicarsi di voci che paiono insistere, quasi infierendo a volte, per sradicarci da inutili concretezze, rubando così quanto è nominato, saccheggiando quello che è segreto, voce-memoria di luoghi dove siamo testimoni e ospiti. Scrittura-scritture di testardo rovesciamento e di molte ombre.

Scrivere per manifestarci come noi stessi è difficile e vivere come siamo pare a volte impossibile. Le convenzioni ci sbarrano le strade e ci impediscono la parola per rendere inaccessibile il pensare. Allora troviamo i deserti. Ci sono deserti anche senza parole, di silenziosa instabilità e deserti di parole la cui instabilità permette di muoversi, di toccare l’esterno della fuga che non ha ricompense né un ricomporsi e non ha una fine. Siamo le nostre parole in cerca del margine che le inscriva e della propria pura leggenda. Le leggende non sono sogni, sono i nostri segni, deserto e parola che ora si ritirano e riparano dietro lo sguardo volutamente inespressivo.

Il deserto è risonanza, ma anche il miraggio del silenzio. Si sente che attira l’inverosimile e non ha prudenza come il centro del sogno non ha tempo. La parola è come i deserti, creduta e incredibile o non è parola. Togliersela dalle mani, per metterla nelle mani di qualcuno, è crederci o interrompere la propria libertà? Un mondo felice può essere un mondo migliore, ma un deserto può essere un posto felice?

Può esserlo per alcuni.

C’è una solitudine dal mondo e c’è una solitudine che è fatta dal mondo e forse non è possibile a chi scrive indicare a quale appartiene.

La scrittura è spazio sognato e imperfetto, che nell’atto di darsi si sottrae. Non si cura del tempo. Il tempo può solo essere altro tempo, il divenire, il dipanarsi quasi molecolare a cui resistere, inchinarsi, eclissarsi, ma a cui in fondo non crediamo. Il tempo è ancora e sempre "dopo". Scrivere scaglia il tempo lontanissimo. Logora il tempo e lo rende inservibile, lo ridefinisce inessenziale (non lo nega perché non è questo il punto), ma lo allarga, lo strania, lo smargina. Quello che lo scrivere occupa o tralascia è lo spazio non misurabile della vita, è la tentazione/tensione stessa che arriva ad esserci. Un oltre immediato e fin troppo conosciuto.

La pagina bianca è il deserto o qualcosa visto dal suo dentro, ma dentro qui è sempre confine, la linea d’ombra che attraversa quello che siamo e quello che saremo. Più ci inoltriamo e più si sporca la pagina e più il passo ci dissomiglia da quello che eravamo o abbiamo creduto di essere. Scopriamo con entusiasmo o trasognati gli infiniti e increduti io. La moltitudine di noi dell'individuo.

Di fronte a questo squarcio la vera possibilità che ci è data è l'ammissione. Non più l’atto in sé dello scrivere, ma l’ascolto delle proprie imperfezioni.

Sentire è anche voler vedere e tradurre lo spazio bianco, in rivolta contro le nostre stesse abitudini, di somigliarci senza somigliarci affatto e di non essere come invece siamo. La grotta dell’alchimista, l’antro della strega, il palcoscenico dell'illusionista sono il posto dove ci troviamo e da cui viaggio e scrittura ricominciano.

Ricominciano più deserti ogni volta, più inoltrati.

I nostri luoghi sono, frontiera dopo frontiera, quel non lasciare mai perdere, quella lenta e meticolosa preparazione al suicidio del nostro pudore.

Scrivere è mettere in scena una storia nata vera e proseguita in sogno, desiderata: scritture, contaminazioni, inadeguatezza, coinvolgimenti, impazienza, mutismi, attraversamenti... i puntini stessi, le sospensioni, sono l’impraticabilità di concludere. La scrittura non finisce. Non solo. La scrittura può aprire, abbandonarci, essere integralmente scritta e quindi recidiva anche nel farsi leggere.

Intima, come quegli incontri casuali che lasciano ombra e solitudine di qualcuno. Probabile, parola che si cancella e riscrive.

 

                                                  Digiland, novembre 2012

 

Commenti al Post:
lightdew
lightdew il 22/11/14 alle 15:59 via WEB
wow..le tue immagini incantano e a volte neppure riesco a leggere quello che scrivi..( terribile lo so, e devo avertelo gią detto )
lascio un saluto
 
 
DifettoDiReciprocita
DifettoDiReciprocita il 22/11/14 alle 17:25 via WEB
Grazie. Avrei da dire molto a riguardo, ma mi rendo conto che parlo ( e scrivo) sempre troppo.
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 

©-DIFETTO DI RECIPROCITĄ.

Licenza Creative Commons

Il materiale presente in questo blog, sia esso in forma di immagine o testo, a meno di esplicita indicazione di segno contrario, è di mia produzione ed è utilizzabile esclusivamente alle condizioni della Common Creative License 3.0, consultabile selezionando l'immagine riportata in questo box.

In particolare, non ne é ammessa l'alterazione, né l'uso commerciale e deve esserne sempre riportata l'origine indicandone l'autore in Difetto Di Reciprocità - www.immaginelatente.net, il titolo del presente blog e la piattaforma Digiland di Libero a cui è associato.

 

I MIEI BLOG AMICI

ULTIME VISITE AL BLOG

Looking_for_ladycassetta2lightdewse_forse_maiBriseide.dglnebbia_radaclaudia.sognopiattellifilmhc.18huxlyavantilungolastradaDifettoDiReciprocitacros58ILFIUMEDILEI
 

ULTIMI COMMENTI

Grazie.
Inviato da: DifettoDiReciprocita
il 05/12/2014 alle 01:11
 
Meravigliosa, tocca l'anima...Dolce sera...Sonia
Inviato da: STREGAPORFIDIA
il 04/12/2014 alle 18:24
 
:') [bello poterti leggere ancora. Chissą dove vai...
Inviato da: ILFIUMEDILEI
il 30/11/2014 alle 20:29
 
Bellissima.
Inviato da: hora9
il 30/11/2014 alle 15:13
 
Sģ, tutto sta nelle cose.
Inviato da: DifettoDiReciprocita
il 27/11/2014 alle 00:48
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963