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Il tempo, quel tempo...


Tutto è stato in un solo istante. E quando chiudo per un momento i miei occhi, l'immagine è ben definita anche se buia e concitata.E lì mi sono accorto di quanto per me il tempo sia un qualcosa di esterno al mio mondo. Lontano dalla mia realtà. Certo, lo quantifico in molte cose. Riesco a dargli un peso nelle particolarità. Il problema, semmai lo fosse, è che non ho mai la piena volontà per far sì che il tempo stesso sia una preroragativa della mia vita. Del mio essere non ho scadenze, non ho fretta, non ho aspettative, non ho ansie. Ho solo una gran voglia di essere quello che sono, senza che il tempo possa in qualche modo pregiudicare il mio stato.Vero è che se ci sono obbiettivi si pianificano, se esistono progetti si cerca di realizzarli, ma senza il dover a tutti costi correre per paura di perdersi nel tempo.Le coincidenze per essere vivi non vengono maturate col nostro tempo, ma solo con l'idea che qualcosa di nostro venga costruito per poterlo far esistere... nel tempo, quel tempo.