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Il parallelo invisibile


Intanto passano gli anni. Chi vive ora l'era trentennale non può sicuramente dimenticare momenti passati che difficilmente potranno accadere nuovamente.Quella tipica foto che si faceva su uno sgabellino in uno studio fotografico per immortalare "l'epoca" che si stava vivendo.Quella foto con dietro il tipico sfondo da foto "finta".Vestiti in maniera maniacale da altri che, alla fine, riuscivano sempre a farti indossare quelle odiose calze bianche bucherellate. Quelle che, per imbarazzo, si arrotolavano giù giù fino alle caviglie per cercare di nasconderle, ma che poi si finiva ad essere persino più ridicoli avendo anelli spessi come ciambelle ripiene a ridosso delle scarpe.E guardando una semplice fotografia arrivi ad inquadrare che pian piano molto passa, molto si modifica, ma anche che molto c'è e resiste nel tempo.
Rimane sempre quello che viene posto su una linea parallela alla tua vita.Da una parte hai "il quotidiano", tutto ciò che permette di modificarti e modificare.Ciò che è tangibile in qualsivoglia momento. E poco più in là un parallelo mondo, che è sempre il tuo. Che gestisci in maniera totalmente diversa. Senza variazioni, senza cambi. Intoccabile. Ma stabile.E penso sia persino più vero di tutto quello che ti circonda in questo istante che appoggi un piede da una parte e uno dall'altra facendo comunque e sempre un passo alla volta. Un passo dopo l'altro.Il parallelo ingiustamente invisibile.