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Il confronto...


Mi ricordo quando, nei giorni di festa, mio padre mi scompigliava la frangia e mi chiedeva se desideravo andare con lui a giocare a pallone nel giardino della nostra nuova casa.Mi ricordo quando all'età di cinque anni venivo sollevato di forza da mio padre che, con dei movimenti che conosceva apparentemente soltanto lui, mi faceva ruotare intorno alle sue spalle fino a mettermi "in capo al mondo".Mi ricordo mio padre che leggeva il giornale mentre io la sera ripassavo le tabelline per il compito del giorno dopo.Mi ricordo mio padre quando finalmente, disse lui, mi ha tolto quelle rotelle cingolanti dalla mia prima bicicletta.Ricordo mio padre che mi insegnava le "leggi" per essere un uomo di casa accompagnandomi a capire come si fanno alcuni lavori di casa. Dall'imbiancare, all'aggiustare; dall'inventare al sistemare.Ricordo mio padre che nelle mattine di domenica d'estate mi portava al lago a pescare.Mi ricordo di mio padre che quando guardava negli occhi mia madre faceva trasparire un sorriso sincero, magari senza dire nulla.Ricordo mio padre, che al compimento dei miei quattordici anni, era tornato a casa con un motorino nuovissimo che desideravo tanto.Mi ricordo con mio padre la prima volta allo stadio, le vacanze al mare, i viaggi in auto. Ricordo mio padre che quando accendeva una sigaretta aveva sempre la premura di farmi promettere che io non l'avrei mai fatto.Ricordo mio padre a parlare con i miei professori del Liceo e scegliere con me l'indirizzo universitario che avrei voluto seguire.Ricordo mio padre che alla sera rientrato a casa diceva sempre: "uhh che giornata. E tu, com'è andata la tua giornata? E ti sono mancato oggi?".Ricordo mio padre ieri che mi parlava dell'importanza di crearsi una famiglia propria avendo passato i trent'anni.
Ricordo di quel padre che non è mai esistito e con il quale, spesso, sono costretto a confrontarmi.