Evidentemente vale molto di più arrestare i propri pensieri e cercare altrove.
Cercare in spazi indefiniti, non delineati, accorporati nel caos mentale irrazionalmente stabile.
Aggiungo quello che non c'è.
Tolgo quello che è di troppo.
Cado da quel cielo indaco che ho dipinto con le mie mani.
Metto da parte il buio per un istante e ritrovo luce opaca.
Preferisco il pomeriggio alla notte, la notte al mattino e il mattino al pomeriggio. Confondo in maniera innaturale il mio destino con quello che mi circonda da anni. Spolvero la mia chitarra e pezzi di anima afflitta da chissachè.
Annuncio al mondo quello che non avrei mai detto.
Affondo dispiaceri, in silenzio, tra panorami suggestivi ed auricolari dissonanti.
Allungo il passo senza andare di fretta.
Eccedo in quello che sembra normale ai più.
Mi stanco di essere quello che chiedono gli altri.
Mi dissocio dall'apparire solamente.
Chiedo aiuto sottovoce.
Amo tramite il mio sguardo.
Fingo tramite i miei occhi.
Smetto quando voglio.
Potrei chiudere la porta e lasciarmi tutto alle spalle.
Inviato da: chela04
il 09/11/2016 alle 07:35
Inviato da: cindy943
il 24/09/2015 alle 11:16
Inviato da: chela04
il 25/06/2012 alle 14:39
Inviato da: Odile_Genet
il 21/03/2011 alle 11:43
Inviato da: Odile_Genet
il 21/03/2011 alle 11:41