Post n°16 pubblicato il 25 Giugno 2009 da lelizabeth
“Perchè gli uomini sono irrequieti? Da che viene l'irrequietezza? Perchè l'azione è "cieca", perchè si fa per fare. Intanto non è vero che irrequieti siano solo gli "attivi" ciecamente avviene che l'irrequietezza porta all’immobilità: quando gli stimoli all’azione sono molti e contrastanti, l’irrequietezza appunto si fa “immobilità”. Si può dire che l’irrequietezza è dovuta al fatto che non c’è identità tra teoria e pratica, ciò che ancora vuol dire che c’è una doppia ipocrisia: cioè, si opera mentre nell’operare c’è una teoria o giustificazione implicita che non si vuole confessare, e si “confessa” ossia si afferma una teoria che non ha una corrispondenza nella pratica. Questo contrasto tra ciò che si fa e ciò che si dice produce irrequietezza, cioè scontentezza, insoddisfazione. Ma c’è una terza ipocrisia: all’irrequietezza si cerca una causa fittizia, che non giustificando e non spiegando, non permette di vedere quando l’irrequietezza stessa finirà.” Sarà che Antonio Gramsci era particolarmente irrequieto quando ha cercato di spiegare il suo concetto d’irrequietezza..ma qualcosa di vero, tra le righe..c’è, eccome..
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Post n°14 pubblicato il 19 Giugno 2009 da lelizabeth
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"Si, ci penso spesso, ma forse più che a lei veramente penso a un'idea, a quella che rappresenta. . .
O semplicemente le persone che non si conoscono bene diventano nella nostra più interessanti, ciò che noi vogliamo che siano. . . .
Come le persone che si incontrano al semaforo: dopo averti sorriso, scatta il verde e partono.
Si ha la sensazione che siano quelle che stavamo cercando da anni" . . . .
"il giorno in più"
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Post n°13 pubblicato il 10 Giugno 2009 da lelizabeth
Accettare ciò che crediamo non volere.. può suonare come un accontentarsi..
Al contrario..cogliere e vivere ciò che non stavamo cercando spesso diventa abilità dei pochi..
Che sia fortuna, caso fortuito o un imprevisto.. Poco importa..
Le strategie adottabili.. un dono poco “ricercabile”.
“ *..cercare un ago nel pagliaio e trovarci la figlia del contadino. ”
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Post n°12 pubblicato il 21 Maggio 2009 da lelizabeth
una parola dominante che s’insinua, s’addentra.. stravolge e disorienta…
e se ti chiedi il perché.. non sapresti nemmeno risponder (ti)..
paura… di scegliere, di non tentare, di pensare, di fare, d’apparire e di non sembrare…
paura.. di rimanere, di cambiare, di sparire, di non sentire..
paura.. di un no, di un forse, dei dubbi e delle poche certezze..
paura..
di gustarsi, di sapersi..d’odorare, d’apprendersi e d’intendere..
paura… una parola che s’insinua, infinita.
Per esorcizzare la paura, bisogna osare..poi.. Si vedrà..
Se potessi vivere di nuovo la mia vita nella prossima cercherei di fare più errori e non cercherei di essere tanto perfetto, mi negherei di più, sarei meno serio di quanto lo sia stato fin'ora, correrei più rischi, guarderei più tramonti, scalerei più montagne, andrei in posti in cui mai sono stato, avrei problemi più reali e meno immaginari. La vita è fatta (anche) di questo… (Jorge Luis Borges)
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Post n°11 pubblicato il 07 Maggio 2009 da lelizabeth
Rispondono, parlano e cantano. Ogni volta, una musica nuova.. Alcuni, portano la consolazione nel cuore.. Altri, sono specchi. Riflettono, illuminano e sollevano dubbi..
l’odore di alcuni è inebriante.
un momento di riflessione irrinunciabile per ascoltarsi.. conoscersi meglio. Interrogarsi..
Per spezzare, come diceva Kafka, il mare ghiacciato che è dentro di noi..
Non è mai un atto passivo. Ti costringe ad un silenzio utile. Ti interroga.
Capita che ti parli per contrasto, allora ti graffia..
Ti illumina. Ti sposta la prospettiva.
Curano, confortano, nutrono l’anima. Ti portano altrove e questo altrove miracolosamente calma e lenisce.
L’odore di alcuni è inebriante..
“il tempo per leggere come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere”
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Inviato da: bludiprussia2
il 06/11/2012 alle 14:31
Inviato da: Perturbabile
il 09/06/2011 alle 17:33
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il 27/05/2011 alle 11:01
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il 02/02/2011 alle 14:36
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il 22/12/2010 alle 10:59