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Al" Mino Reitano" va in scena il Premio Giannino Losardo contro le mafie

<<L'inizizativa va avanti da otto anni>>

Sarà il giornalista Rai Riccardo Giacoia a ricevere il premio giornalistico istituito dal laboratorio Giannino Losardo. Infatti, il 5 giugno prossimo ale 19,00, presso l’auditorium “Mino Reitano” di Fuscaldo, si celebrerà l’evento in memoria del consigliere comunale cetrarese ucciso in un agguato mafioso il 21 giugno del 1980. La manifestazione vedrà quasi sicuramente la partecipazione di esponenti del mondo della politica calabrese quali il presidente della provincia di Cosenza, Mario Oliverio, il presidente del consiglio regionale Francesco Malarico, l’assessore provinciale alla cultura, Maria Francesca Corigliano ed il sindaco di Fuscaldo Davide Gravina che hanno deciso di non far mancare il loro sostegno ad iniziative fondamentali come questa rivolta alla lotta della cultura mafiosa. Oltre a quella dedicata al giornalismo saranno diverse le sezioni su cui si articolerà il premio internazionale, tra queste quella della Legalità per la quale saranno premiati l’associazione Libera di don Luigi Ciotti e il comandante della Polizia stradale di Cosenza Antonio Provenzano. Insieme alla gente comune ed agli esponenti del mondo della politica regionale prenderanno parte all’iniziativa il presidente del Laboratorio Losardo Gaetano Bencivinni, il Prefetto di Cosenza Antonio Reppucci, del magistrato Domenico Fiordalisi ed del giornalista Arcangelo Badolati, responsabile del Premio Losardo-sezione autori. L’evento culturale è patrocinato dal Comune di Fuscaldo, dalla Provincia di Cosenza e della Presidenza del consiglio regionale della Calabria sarà presieduto dal giornalista Filippo Veltri e coordinato da Francesca Villani. Dal 2003 in poi, il Laboratorio Giannino Losardo ha assegnato, diversi premi a personaggi distintisi, nell’esercizio della loro professione, per essersi opposti tenacemente alla mafia ed alla sua cultura, tra questi spiccano i nomi di Gian Antonio Stella, Mimmo Calopresti, Sandro Ruotolo, Marco Minniti, Giancarlo Maria Bregantini, Pino Arlacchi e Xavier Raufer. Particolarmente attesa l’assegnazione del Cristo d’argento a Francesco Forgione per il volume Mafia export e al magistrato Francesco Cascini per il volume Storia di un giudice.