Un blog creato da leogross il 21/10/2007

leonebbloogg

la vita è piena di sfumature, di orizzonti nuovi

 
 
 
 
 
 

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Nelle lande di una foresta un villaggio si sta espandendo, di agricoltori, coloni, rustici, insomma di gente che se fa un culo così! ma qualcuno si è già fatto la piscina! andate su http://felicita-bai.myminicity.com e vedetela crescere!
 
 
 
 
 
 
 

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La Ritirata

Post n°140 pubblicato il 12 Luglio 2009 da leogross
Foto di leogross

Tung Jen: La Ritirata,
In questo momento ti è propizio ritirarti ed osservare la situazione dall'esterno, in un angolo tranquillo. Rinunciare all'azione non significa essere sconfitti, è anzi un segno di grande saggezza. Raccoglierai le forze, valuterai gli eventi ed interverrai al momento giusto ottenendo successo.

A domani.

L’ho fatto! L’ho fatto! Sono andato a: Autostrada, con sole meraviglioso, tempo splendido con pioggia tamburente odore di asfalto bagnato, poi uscito a torre dei passeri con casellante caldo, delicato con la mano, e trovato san clemente a casauria, timoroso, a due passi, chiusa per terremoto, foto a non finire di facciata, portico e portale meraviglioso, arconi del portico istoriati e lavorati con figure nel mezzo, finestrelle con tralci di vite (non tranci) veramente belli, bianchi nel sole, alle due o tre di pomeriggio, faceva un sole, via in macchina, ho immaginato di dire “stai bene!” a una che si truccava in macchina, non gliel’ho detto, denota saggezza, poi su, verso l’alto, dalla parte opposta di tocco a casauria, bellissima nel sole su fondo di boshi e monti che salgono, veramente uno scenario pazzesco, il trattorone davanti, poi pescosansonesco, un paesino veramente arroccato su uno sperone di roccia che fai fatica a distinguerlo, spettacolare, con una rocca diroccata in cima alla cresta, e sotto il paese più recente, e poi pescosansonesco nuovo, dopo lo sperone, in campagna, dolce, con “il fortino”, una grotta con la bandiera dell’italia (?bo?)da li’ corvara, spettacolare paesino appoggiato sulla roccia, a cascata, uno dei più belli che abbia mai visto, una composizione mirabolante di equilibrio e creatività, veramente qualcosa di unico,
Lo avevo visto da lontano da brittoli e volevo vederlo, ed ecco lo stupore più totale, c’è anche una bella chiesetta con un bel portale con architrave e lunetta decorata.

Dopo corvara, visto il maltempo a forca di penne, abbandono il proposito ofena e scendo a brittoli, dove mi aspetta un panino saporitissimo con lonza e pecorino stagionato, mi rimette al mondo. Piove, e la bambina che sta nel bar e mi saluta entrando mi serve un bicchiere d’acqua, con le mani atte a far bene, la madre le aveva chiesto di darmelo, leggendomi nel pensiero, adorabile, e lei pronta me lo aveva riempito e porto, con una delicatezza e guardandomi poi negli occhi, aspettando un “grazie” soddisfatta.

Arrivano anche due, un padre e un figlio, molto teneri insieme, in giro dalla città, da soli, mi fanno una grande tenerezza e una carezza di invidia, di quella buona, che ti fa capire il bello della vita. Volevano un gelato ed erano imbarazzati dal ritardo della barista.
“mi sta facendo un panino” spiego io, e loro colgono l’occasione al volo e lui chiede:”vuoi un panino anche tu? È meglio di un gelato”, sorrido mentre addento il pane rustico. Il bambino dice “sì”, e lei scende, in tempo per ricevere un’altra ordinazione, che prontamente risale e prepara.

C’è un’atmosfera di gaiezza, vorrei invitarli al tavolo,
la bambina mi versa un altro bicchiere d’acqua, io ringrazio, sorrido e me ne vado, dopo averlo bevuto. Piove, ma è una pioggia leggera, che accompagna il sole nei suoi buchi tra le nuvole.

E vado finalmente verso giù, non sapendo nemmeno io dove andare, ma c’è carpineto, la macchina va da sola, prende dritto, e io la seguo. Intanto canto una canzone rilassante.
Arrivo a carpineto che la pioggia è più insistente, chiedo a un circolo col nome strano, che rimanda a qualcosa di sudamericano, assolutamente fuori luogo lì, in mezzo alle montagne abruzzesi, e trovo un signore dall’aria elegante e seria che mi dice che l’abbazia di san Bartolomeo sta dopo il bivio, a destra, 500 metri.
Arrivo all’abbazia, ci sono tornanti e verde, e una pioggia leggera, e la valle si apre in uno scenario magnifico, parcheggio sulla curva vicino al ristorante e mi avvio per chiedere della casa del custode.
Trovo un signore con la camicia sporca e i pantaloni pure, con una espressione spersa in volto, e gli chiedo “è lei il custode della chiesa?” contro ogni pronostico, è lui.
Gli chiedo se la posso vedere. Lui mi dice, sì, ora gliela apro.
Esce di casa e cammina con l’ombrello, le gambe divaricate, il volto segnato da ampie rughe ma dagli occhi azzurri e decisi, aperti sul mondo.
Gabriele, si chiama, come l’arcangelo.
Mi apre il cancello e mi spiega con parole che non capisco che tra poco ci sarà la messa, alle 6, e che avrebbe aperto anche dopo, intanto mi accompagna per gli alti gradoni di pietra dell’abbazia, che si apre alla nostra sinistra con due bassi arconi a sesto acuto, e due finestrelle rettangolari, nere nel maltempo,
da fuori non ha un’aria gentile la chiesa, ma nel portico scopro un portale finemente lavorato in pietra bianca della maiella, interamente, a cornice, con agnelli, animali, impigliati in grandi girali di vite e di piante…

 
 
 
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