Creato da jacktruth il 29/01/2007
questo blog vuole essere uno strumento per parlare del corpo,scoprirne l'importanza attraverso le parole che lo hanno descritto, le iimmagini, i filmati, le poesie che lo hanno raccontato o ne sono stati ispirati.Vuole offrire proposte di esercizi, brani musicali o di narrativa tutto quanto puo servire a scoprire la centralità del nostro essere un corpo in ogni momento della nostra vita . Sono ben accetti proposte , commenti, immagini, filmati e quant'altro serva ad arricchire questa conoscenza.

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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/02/07 alle 22:46 via WEB
La tradizione dice che al Metallo è connessa l'idea di purificazione attraverso l'eliminazione delle scorie. La capacità di trasformazione e la duttilità per la possibilità di modificare il suo stato da solido a liquido. Il metallo infatti non è soltanto solido, basta pensare al mercurio.
 

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/02/07 alle 22:26 via WEB
Scoprire il dolore dell'anima Umberto Galimberti su la Repubblica Lunedi 12 febbraio 2007 Perché la "psichiatria organicista", quella che impiega i farmaci per intenderci, utilissimi, anzi in alcuni casi indispensabili per alleviare le condizioni di chi soffre, non ascolta con una certa continuità e frequenza le parole che sgorgano dalla sofferenza e che riproducono in modo drammatico le condizioni d´esistenza di ciascuno di noi, e in modo vertiginoso alcuni abissi che solo l´arte, la poesia, la musica, la mistica fanno dischiudere, chiedendo spesso il sacrificio dell´artista, del poeta, del musicista, del mistico? Solo la "psichiatria fenomenologica", che in Italia non si insegna in nessuna scuola di specializzazione, si presta a questo ascolto, per andare incontro alla speranza di chi soffre, sciogliere i vissuti di colpa che incatenano, perforare i muri della solitudine quando nessuna parola la raggiunge, nessun gesto la incrina, fino a quel taedium vitae che tutti, per brevi attimi, avvertiamo come nausea dell´esistenza. Perché non avviene un´integrazione di questi due orientamenti psichiatrici? Perché la pratica farmacologica sopprime l´ascolto, disumanizza l´uomo, riducendolo ad un "caso" da rubricare in quei quadri nosologici, dove è l´efficacia del farmaco a decidere la diagnosi, mettendo a tacere tutte le parole del dolore che la follia urla e le nostre anime sussurrano. E così disimpariamo il vocabolario emozionale, anche se sappiamo che tutte le parole dimenticate diventano opachi silenzi del cuore, che aprono quei percorsi bui e insospettati di cui ci accorgiamo solo quando approdano a gesti tragici. ... Organicamente mi appariranno tensioni nervose e contrazioni muscolari, psicologicamente le dinamiche di quell´energia che Freud ha chiamato "libido", in nessuno dei due casi mi apparirà una successione di esperienze, perché sia l´apparato organico, sia l´apparato psichico sono senza mondo e senza quell´intenzionalità che si dispiega nel desiderio, nel timore, nella speranza e nella disperazione per le cose del mondo. <U>A questo punto, pensare di comprendere meglio l´esperienza di un corpo vivente che abita un mondo, scindendolo nell´impersonalità dei due sistemi, uno organico e uno psichico, che per definizione non hanno un mondo, perché sono costruiti sui modelli concettuali ricavati dalla fisica e dalla biologia, significa non rendersi conto di quanto sia assurdo tentare di comprendere persone con procedimenti di spersonalizzazione.</u> Se infatti la follia, come ci ricorda Bruno Callieri, è la scissione nell´uomo, la sua lontananza dagli altri, la sua estraneità al mondo, come si può pensare di guarire applicando una dottrina i cui principi sono l´esatta riproduzione delle componenti della follia? Come si può pensare di condurre all´unità dell´esistenza un uomo "a pezzi", servendosi di una dottrina che non ha mai conosciuto l´unità, ma sempre e solo la giustapposizione dei "pezzi"? Se è vero, come dice Heidegger che "il linguaggio parla", termini come psico-fisico, psico-somatico, bio-psico-logico, psico-pato-logico, psico-sociale dicono che la psicologia non ha mai conosciuto l´unità dell´esistenza, ma solo la composizione delle parti che la scienza ha già consegnato ai vari sistemi. Il suo sforzo di ricostruzione, come ci ricorda Laing, assomiglia "allo sforzo disperato dello schizofrenico per ricomporre il suo io e il suo mondo disgregati". Quando la psichiatria organicista presterà ascolto alla psichiatria fenomenologica e imparerà a conoscere le "diverse modalità" della sofferenza esistenziale che non ha organi specifici di riferimento? E soprattutto quando noi, tutti noi, presteremo attenzione all´urlo straziante del folle o al suo muto silenzio, dal momento che non possiamo ignorare che la sua disperazione solo per intensità e frequenza differisce dalla nostra? "Noi siamo un colloquio" diceva Hölderlin dall´abisso della sua follia, e allora incominciamo a parlare e ad ascoltare prima di tacitare o mentre attenuiamo l´urlo o il silenzio con un farmaco. Del resto già Kafka annotava che "scrivere una ricetta è facile, ma ascoltare la sofferenza è molto, molto più difficile". Il Far West delle schiave del sesso Sabino Acquaviva su La Stampa In Italia viene creato un osservatorio sulla prostituzione. Giusto e ovvio, perché il processo inarrestabile di globalizzazione dà vita a fenomeni difficilmente controllabili, come la prostituzione di massa. L'operazione di polizia condotta fra il 20 ottobre 2006 e la fine di gennaio di quest'anno, ha portato all'arresto di 784 delinquenti dediti allo sfruttamento della prostituzione e a 1311 denunce. Naturalmente, il fenomeno è lungi da essere debellato e ha dimensioni gigantesche in tutto il mondo. Ma chi sono e quante sono le vittime? Nel Sud-Est asiatico si parla di oltre trenta milioni di donne ragazzine e bambini vittime di questa nuova specie di schiavitù. Noi continuiamo a parlare dei neri d'America, a suo tempo ridotti in schiavitù, ma sono stati poco più di undici milioni, contro i trenta-quaranta milioni oggi coinvolti in questo mercato del sesso più o meno forzato e violento. ... Progressiva distruzione di un modello di convivenza In queste condizioni, di fronte al sovvertimento della stratificazione sociale, delle tecniche di lavoro, dei valori dominanti che regolavano il funzionamento dell'intera società, in un mondo in cui, come osservava il sociologo Domenico De Masi, tre persone hanno un reddito superiore a quello dei quarantotto Paesi più poveri presi insieme, come riorganizzare la società, come ricostruire un sistema di valori accettabile, come contenere il fenomeno della prostituzione di massa? Pensiamo davvero di risolvere i nostri problemi con la repressione? La globalizzazione è un fatto, la sua contestazione, che d'altronde e stranamente non si scaglia contro il mercato di trenta o quaranta milioni di schiave, è di per sé un evento piccolo piccolo di fronte ai mutamenti epocali di cui fatichiamo ad occuparci. La prostituzione di oggi è una specie di gigantesco far west a pagamento che continua a dilatarsi nella società europea e nel mondo ed è forse la conseguenza più distruttiva e devastante di un fenomeno che per altri aspetti sembra positivo. La distruzione progressiva di un antico modello di convivenza è una delle cause di un fenomeno che non sappiamo come combattere efficacemente.
 

 
badgirl_mi
badgirl_mi il 23/02/07 alle 15:24 via WEB
grazie di essere passato al mio blog kisses
 

 
ass.amorepsiche
ass.amorepsiche il 19/02/07 alle 23:53 via WEB
Grazie, per me era importante avere questa conferma. Buona serata ddb
 

 
jacktruth
jacktruth il 19/02/07 alle 21:49 via WEB
per grossi capi: nell'ansia il corpo è proiettato in avanti nel tentativo di anticipare gli eventi e placare al più presto "l'ansia", nella paura è il contrario il corpo si ritraea pe difendersi; la postura si sviluppa secondo queste direttrici
 

 
ass.amorepsiche
ass.amorepsiche il 16/02/07 alle 19:11 via WEB
Parlando di corpo che differenza nella postura e nelle contratture muscolari di chi soffre di ansia, chi soffre di paura e chi di DAP (attacchi di panico)? Spero vivamentye in una risposta ddb
 

 
babbira
babbira il 09/02/07 alle 19:46 via WEB
ops! la logopedista anonima ero io. rinnovo il saluto :-)
 

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 09/02/07 alle 19:44 via WEB
attento che ti spio! hahahah da logopedista sto leggendo con attenzione i tuoi interventi...ciao ripasserò con più calma.
 

 
ass.amorepsiche
ass.amorepsiche il 08/02/07 alle 22:01 via WEB
Se ci si concentra sull'istante esatto in cui finisce l'inspirazione ed inizia l'espirazione ci si "educa" al lasciare andare e a vivere in modo meno traumatico i distacchi. Ricordo inoltre agli appassionati di MTC che il respiro (i polmoni) corrisponde al Metallo il che è quanto dire. Un abbraccio ddb
 

 
jacktruth
jacktruth il 08/02/07 alle 10:15 via WEB
si è possibile, ma bisogna essere molto rigorosi prima di convalidare una tale ipotesi, bye.
 
 
 

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