...fini la comédie
il est temp de rouvrir le rideau...*Blog dedicato all'arte ed alla cultura in ogni sua sfumatura....Una redazione forte e solidale pronta a postare con gusto e conoscenza. Uno scrigno di solidarietà, di stima e di affetto*
""...fini la comédie""
Sfogliando le pagine che ognuno di noi ha scritto con la penna
del proprio cuore, troverai impegno, rispetto e solidarietà..
gioco, risate e mille sorrisi...abbracci ed amicizia vera...
In questo scrigno sono custoditi centinaia di post scritti
da tutti i redattori che si sono susseguiti in cinque anni di incessante attività.
Oggi la redazione ha abbassato il sipario, ma come tatuate nel cuore
rimangono indelebili tutte le nostre emozioni...
Grazie a tutti, Liliana
(12 novembre 2015)
...fini la comédie...quando il blog è,
oltre che informazione, dialogo e anche cultura
ciao gino ( avvbia )
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L'amico
Sembrerà banale, sembrerà strano,
ma senza amici non se va lontano.
Qui c'è da chiarì però na situazione,
l'amici veri so pochi, nun so un milione.
Amico non è quello che tutti i giorni te chiama,
e manco quello che lo fa ogni settimana.
Amico è quello che pure se non senti,
pe te se farebbe spaccà tutti i denti.
Amico è quello per cui provi amore,
sia omo o donna, lo guardi cor core.
Te fa piacere sapè soltanto,
che pure si non c'è te sta sempre affianco.
Magari lo vedi solo un giorno all'anno,
ma quanno lo ncroci te viene l'affanno.
A lui dije tutto, i segreti più oscuri,
potesse morì nun lo dirà manco ai muri.
(da web)
Gli amici sono l'ingrediente fondamentale della felicità.....
Il mio amico virtuale è diverso....
egli non guarda nei miei occhi, egli vede il mio cuore!
.....forse tu non sai, ma quando mi parli,
quando giochi con me....
quando mi ascolti, quando mi vuoi bene
eserciti il nobile compito di un amico reale....
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IL MIGLIO VERDE...un colpo al cuore...
Post n°369 pubblicato il 28 Ottobre 2012 da picciro
Arieccoci amici cari..è sempre meraviglioso per me il momento in cui vengo da voi ..un crescendo che cammina di pari passo all'ansia..e questa amorevole casa, un beauty center per la mia anima..che ne esce sempre più ammaliata da questa stupenda atmosfera.. "IL MIGLIO VERDE"
Siamo nell’anno 1935. Nel vecchio carcere di Could Mountain, nel sud degli Stati Uniti, Paul Edgecomb capoguardia, si occupa di 4 assassini nel braccio della morte. Tra i condannati, per lo stupro e l'omicidio di due gemelline c’è John Coffey. Ma era lui.. davvero colpevole del brutale omicidio? O invece condannato per il suo aspetto da gigante e per discriminazione razziale? In realtà John era un gentile gigante di colore
ed è su lui che voglio soffermare la mia attenzione, su quella montagna umana, con un apparente ritardo mentale ma con un grande cuore..perchè lui è il protagonista di questa favola moderna...lui, condannato a leggere il male nella mente della gente. John, nonostante la sua mole, è un uomo fragile, solo..in quel braccio della morte... la notte piange, vuole che gli si lasci la luce accesa..perchè ha paura dei fantasmi ..son le anime votate al male che come pipistrelli lo assalgono nel buio....e in fondo all'anima ha mostruosi segreti! Ma lui ha anche un' altra dote soprannaturale..quella di risucchiare il dolore altrui e quando lo fa, le luci si accendono tutt'intorno
condannato. Paul si convince dell'innocenza di John..vuole aiutarlo e gli chiede, qualche giorno prima dell'esecuzione se desidera scappare da quella vita di ingiustizia..ma John è stanco..non vuole più vivere..e dalle sue labbra escono meravigliose parole miste a tristezza infinita:
E' il male..e di quel male..ne accetta il nefasto destino sino all'estremo gesto..la morte!!
Nelle celle di quella prigione, ma anche nel corridoio che ha un pavimento verde (donde il titolo del film), il cui ultimo miglio conduce alla sedia elettrica, la cattiveria si snocciola giornalmente, tra soprusi ai danni dei carcerati, forme di razzismo attraverso la figura di un poliziotto che esalta la sua condizione di bianco raccomandato, la crudeltà della pena di morte. Ma, nello stesso tempo, assieme a questo , si sente come ricostruito, un rapporto umano, tra carcerieri e detenuti come se lì dentro , si sentono parte di quella sofferenza, che fa star male per l’aria che si respira..quel nauseabondo odore di carne bruciata e si inorridisce per l’incomprensibile e raccapricciante epilogo della sedia elettrica! Questi i temi di cui questo film è intimamente permeato, su questi occorre riflettere e riconsiderare la vita da molte angolazioni. Comprenderne dunque i messaggi è arricchire ulteriormente la visione sul mondo e su come a volte..ci si sta in esso inadeguatamente..
E tutto questo, in quel film..io l'ho colto!!
******************** Grazie per l'attenzione e per il tempo che vorrete dedicarmi con le vostre condiderazioni..il mio richiamo per voi?
rosa
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