...fini la comédie
il est temp de rouvrir le rideau...*Blog dedicato all'arte ed alla cultura in ogni sua sfumatura....Una redazione forte e solidale pronta a postare con gusto e conoscenza. Uno scrigno di solidarietà, di stima e di affetto*
""...fini la comédie""
Sfogliando le pagine che ognuno di noi ha scritto con la penna
del proprio cuore, troverai impegno, rispetto e solidarietà..
gioco, risate e mille sorrisi...abbracci ed amicizia vera...
In questo scrigno sono custoditi centinaia di post scritti
da tutti i redattori che si sono susseguiti in cinque anni di incessante attività.
Oggi la redazione ha abbassato il sipario, ma come tatuate nel cuore
rimangono indelebili tutte le nostre emozioni...
Grazie a tutti, Liliana
(12 novembre 2015)
...fini la comédie...quando il blog è,
oltre che informazione, dialogo e anche cultura
ciao gino ( avvbia )
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L'amico
Sembrerà banale, sembrerà strano,
ma senza amici non se va lontano.
Qui c'è da chiarì però na situazione,
l'amici veri so pochi, nun so un milione.
Amico non è quello che tutti i giorni te chiama,
e manco quello che lo fa ogni settimana.
Amico è quello che pure se non senti,
pe te se farebbe spaccà tutti i denti.
Amico è quello per cui provi amore,
sia omo o donna, lo guardi cor core.
Te fa piacere sapè soltanto,
che pure si non c'è te sta sempre affianco.
Magari lo vedi solo un giorno all'anno,
ma quanno lo ncroci te viene l'affanno.
A lui dije tutto, i segreti più oscuri,
potesse morì nun lo dirà manco ai muri.
(da web)
Gli amici sono l'ingrediente fondamentale della felicità.....
Il mio amico virtuale è diverso....
egli non guarda nei miei occhi, egli vede il mio cuore!
.....forse tu non sai, ma quando mi parli,
quando giochi con me....
quando mi ascolti, quando mi vuoi bene
eserciti il nobile compito di un amico reale....
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"Il divorzio"
Post n°461 pubblicato il 25 Aprile 2013 da zeno1949
Ciao a tutti gli amici del blog e ovviamente alla squisita padrona di casa Liliana..sono tante le storie che si trovano sul web, ma questa mi ha colpito in modo particolare, una storia che si avvicina molto alla realtà che quotidianamente si vive, una storia come tante che tratta un argomento molto attuale, il rapporto di coppia e ve la voglio proporre....
all'improvviso mi bloccava la parola... Mi feci coraggio e le dissi: "Voglio il divorzio". Lei non sembrò sorpresa dalle mie parole e mi chiese soavemente: "Perché?". Quella sera non parlammo più e lei pianse tutta la notte. Io sapevo che lei voleva capire cosa stesse accadendo al nostro matrimonio, ma non potevo risponderle... aveva perso il mio cuore a causa di un'altra donna... Giovanna! Io ormai non amavo più mia moglie... mi faceva solo tanta pena... mi sentivo in colpa, ragion per cui sottoscrissi nell'atto di separazione che a lei restasse la casa, l'auto e il 30% del nostro negozio. Lei quando vide l'atto lo strappo in mille pezzi! Come ?! Avevamo passato dieci anni della nostra vita insieme ed eravamo ridotti a due perfetti estranei?! A me dispiaceva tanto per tutto questo tempo che aveva sprecato insieme a me... però non potevo farci nulla... io amavo Giovanna! All'improvviso mia moglie cominciò a urlare e a piangere ininterrottamente per sfogare la sua rabbia e la sua delusione.... l'idea del divorzio cominciava ad essere realtà. Il giorno dopo tornai a casa e la incontrai seduta alla scrivania in camera da letto che scriveva... non cenai e mi misi a letto... ero molto stanco dopo una giornata passata con Giovanna. Durante la notte mi svegliai e vidi mia moglie sempre lì seduta a scrivere... mi girai e continuai a dormire. La mattina dopo mia moglie mi presentò le condizioni affinché accettasse la separazione. Non voleva la casa, non voleva l'auto tantomeno il negozio... soltanto un mese di preavviso... quel mese che stava per cominciare l'indomani. Inoltre voleva che in quel mese vivessimo come se nulla fosse accaduto! Il suo ragionamento era semplice : "Nostro figlio in questo mese ha gli esami a scuola e non è giusto distrarlo con i nostri problemi". Io fui d'accordo però lei mi fece un ulteriore richiesta. "Devi ricordarti del giorno in cui ci sposammo, quando mi prendesti in braccio e mi accompagnasti nella nostra camera da letto per la prima volta... in questo mese ogni mattina devi prendermi in braccio e devi lasciarmi fuori dalla porta di casa". Pensai che avesse perso il cervello, ma acconsentii per non rovinare le vacanze estive a mio figlio e per superare il momento in pace. Raccontai la cosa a Giovanna che scoppiò in una fragorosa risata dicendo: "Non importa che trucchi si sta inventando tua moglie... dille che oramai tu sei mio... se ne faccia una ragione!". Io e mia moglie era da tanto che non avevamo più intimità, così quando la presi in braccio il primo giorno eravamo ambedue imbarazzati.... nostro figlio invece camminava dietro di noi applaudendo e dicendo: "Grande papà, ha preso la mamma in braccio!". Le sue parole furono come un coltello nel mio cuore.... camminai dieci metri con mia moglie in braccio.... lei chiuse gli occhi e mi disse a bassa voce: "Non dirgli nulla del divorzio per favore"... Acconsentii con un cenno, un po' irritato, e la lasciai sull'uscio. Lei uscì e andò a prendere il bus per andare al lavoro. Il secondo giorno eravamo tutti e due più rilassati ...lei si appoggiò al mio petto e.. potei sentire il suo profumo sul mio maglione. Mi resi conto che era da tanto tempo che non la guardavo.... Mi accorsi che non era più così giovane... qualche ruga, qualche capello bianco...! Si notava il danno che le avevo fatto! Ma cosa avevo potuto fare per ridurla così? Il quarto giorno, prendendola in braccio come ogni mattina avvertii che l'intimità stava ritornando tra noi.... questa era la donna che mi aveva donato dieci anni della sua vita, la sua giovinezza, un figlio.... e nei giorni a seguire ci avvicinammo sempre più. Non dissi nulla a Giovanna per rispetto! Ogni giorno era più facile prenderla in braccio e il mese passava velocemente. Pensai che mi stavo abituando ad alzarla, e per questo ogni giorno che passava la sentivo più leggera. Una mattina lei stava scegliendo come vestirsi. Si era provata di tutto, ma nessun indumento le andava bene e lamentandosi disse: "I miei vestiti mi vanno grandi". Lì mi resi conto che era dimagrita tanto... ecco perché mi sembrava così leggera! Di colpo accorsi che era entrata in depressione... troppo dolore e troppa sofferenza pensai. Senza accorgermene le toccai i capelli ... nostro figlio entrò all'improvviso nella nostra stanza e disse : "Papà è arrivato il momento di portare la mamma in braccio (per lui era diventato un momento basilare della sua vita). Mia moglie lo abbracciò forte ed io girai la testa... ma dentro sentivo un brivido che cambiò il mio modo di vedere il divorzio. Giovanna pianse mi tirò uno schiaffo ed entrò in casa sbattendomi in faccia la porta.
Grazie per essere stati ancora una volta con me... affettuosamente.....
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