...fini la comédie
il est temp de rouvrir le rideau...*Blog dedicato all'arte ed alla cultura in ogni sua sfumatura....Una redazione forte e solidale pronta a postare con gusto e conoscenza. Uno scrigno di solidarietà, di stima e di affetto*
""...fini la comédie""
Sfogliando le pagine che ognuno di noi ha scritto con la penna
del proprio cuore, troverai impegno, rispetto e solidarietà..
gioco, risate e mille sorrisi...abbracci ed amicizia vera...
In questo scrigno sono custoditi centinaia di post scritti
da tutti i redattori che si sono susseguiti in cinque anni di incessante attività.
Oggi la redazione ha abbassato il sipario, ma come tatuate nel cuore
rimangono indelebili tutte le nostre emozioni...
Grazie a tutti, Liliana
(12 novembre 2015)
...fini la comédie...quando il blog è,
oltre che informazione, dialogo e anche cultura
ciao gino ( avvbia )
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L'amico
Sembrerà banale, sembrerà strano,
ma senza amici non se va lontano.
Qui c'è da chiarì però na situazione,
l'amici veri so pochi, nun so un milione.
Amico non è quello che tutti i giorni te chiama,
e manco quello che lo fa ogni settimana.
Amico è quello che pure se non senti,
pe te se farebbe spaccà tutti i denti.
Amico è quello per cui provi amore,
sia omo o donna, lo guardi cor core.
Te fa piacere sapè soltanto,
che pure si non c'è te sta sempre affianco.
Magari lo vedi solo un giorno all'anno,
ma quanno lo ncroci te viene l'affanno.
A lui dije tutto, i segreti più oscuri,
potesse morì nun lo dirà manco ai muri.
(da web)
Gli amici sono l'ingrediente fondamentale della felicità.....
Il mio amico virtuale è diverso....
egli non guarda nei miei occhi, egli vede il mio cuore!
.....forse tu non sai, ma quando mi parli,
quando giochi con me....
quando mi ascolti, quando mi vuoi bene
eserciti il nobile compito di un amico reale....
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Un campione..un uomo...ciao Marco..
Post n°36 pubblicato il 08 Febbraio 2011 da zeno1949
Il 14 febbraio 2004 in una stanza di un residence a Rimini , moriva un campione, un uomo che come tale aveva le sue debolezze e fragilità, un piccolo grande uomo che ricordo con nostalgia..il doping..tutti ne facevano uso, ma lui nonostante tutto gli avversari li staccava e a loro lasciava solo le briciole..purtroppo come uomo era molto fragile e nel momento del bisogno è stato tristemente lasciato solo, nessuno gli ha teso una mano.. lui, il Pirata, che ci aveva abituato a risorgere dalla polvere, non è riuscito a regalarci l'ultimo miracolo, quello di raddrizzare un'esistenza che negli ultimi tempi era diventata come una salita troppo irta...e a lui dico.. grazie Marco..grazie dei momenti magici che ci hai regalato... ora "corri " con altri campioni e li nessuno potrà mai lasciarti solo..... Marco Pantani ciclista su strada , ampiamente considerato uno dei migliori arrampicatori professionisti della bicicletta da corsa su strada . Ha vinto il Tour de France e il Giro d ' Italia nel 1998, diventando il primo italiano dopo Felice Gimondi nel 1964 a vincere il Tour de France. Pantani è anche l'ultimo ciclista a vincere sia il Giro e Tour nella stessa stagione. Il suo stile di guida aggressivo e attaccare lo ha trasformato in un gran favorito alla fine del 1990. Era conosciuto come 'Il Pirata' a causa della sua testa rasata e la bandana e gli orecchini che portava sempre.Nonostante il fatto che non è mai risultato positivo, nella sua carriera è stato afflitto da accuse di doping. Nel 1999 Giro d'Italia , fu espulso a causa del suo sangue dai valori irregolari. Anche se è stato squalificato per "motivi di salute", si è lasciato intendere che facesse uso di Epo. A seguito di accuse, Pantani entrò in una depressione di cui non avrebbe mai completamente recuperato. Correva l'anno…1995 Quest'anno comincia a manifestarsi quell'alone di sfortuna che purtroppo accompagnerà tutta la carriera di Marco. In piena preparazione al Giro d'Italia, un banale incidente con una macchina gli preclude la rifinitura, costringendolo a non potere partecipare e a spostare la concentrazione sul Tour de France. Purtroppo il ginocchio malconcio non è ancora del tutto ristabilito e Pantani accumula diverso ritardo nella prima parte della corsa. Ma il 12 Luglio il Tour arriva sulla mitica Alpe d'Huez, l'"Alpe Regina", e un campione come lui non può farsi trovare impreparato all'appuntamento. A 13 chilometri dalla vetta Marco non riesce, non può stare fermo lì a centro gruppo e attacca, anzi stacca, tutti gli avversari. Raggiunge, supera il gruppetto di testa, con tra gli altri Ivan Gotti, e va a vincere tra gli applausi e l'entusiasmo generale. Ma non finisce qui. Quattro giorni dopo sui Pirenei, malgrado le condizioni climatiche avverse, a Guzet Neige un'altra grande impresa. La dodicesima tappa, il 18 Luglio, vede però scatenarsi sul gruppo la tremenda tegola della morte di Fabio Casartelli per gli esiti di una brutta caduta. Marco rimane molto scosso da questo avvenimento ed il suo Tour in sostanza finisce quel giorno. Ma la sfortuna continua a perseguitarlo e alla Milano-Torino un assurdo incidente con una macchina che viaggiava in senso contrario sulla sede di gara gli procura la frattura di tibia e perone. La sua carriera a questo punto sembra potersi seriamente compromettere. Il morale è a terra ma ci vuole ben altro per fermare Marco Pantani. Lui si butta, mette anima e corpo nella riabilitazione grazie anche all'aiuto del fisioterapista Fabrizio Borra e riesce a risalire in bici a 6 mesi dall'incidente. La straordinaria forza interiore di questo ragazzo, purtroppo, sarà messa sempre più a dura prova negli anni successivi. Pantani ha vinto diverse tappe a Giro e Tour, ma l’impresa portata a termine il 27 luglio 1998 al Tour de France è probabilmente la più grande, quella che lo ha consacrato definitivamente tra i miti del ciclismo. Grenoble-Les Deux Alpes, classico tappone alpino della Grand Boucle. Pantani in classifica generale è 4° a 3’01″ dal leader Jan Ullrich. Davanti a lui anche Bobby Julich e Laurent Jalabert. Si parte, tempo da tregenda. Pantani però sta bene, è deciso a ribaltare la classifica generale. A 47km dal traguardo scatta sul Galibier e fa il vuoto. Per Ullrich la tappa si trasforma in un calvario: arriverà a 8′ 57″dal campione di Cesenatico. Il Tour ha un nuovo padrone. Con questa impresa Pantani si assicura tappa e maglia gialla, che porterà fino ai Campi Elisi, dove a premiarlo ci sarà Felice Gimondi, ultimo italiano a vincere il Tour de France nel lontano 1965. Ciao Marco...ci manchi! |
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