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...fini la comédie

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" Cerco un lavoro "

Post n°44 pubblicato il 24 Febbraio 2011 da zeno1949
 

Ciao a tutti, proverò a raccontarvi qualcosa

 che ho già scritto in passato, una storiella presa

 dal web, e se qualcuno la conoscesse per averla già letta,

beh, porti pazienza, non ho avuto il tempo materiale

 per preparare un post inedito, dovendo subentrare

 a sostituire una collega di redazione impossibilitata a farlo.

Buona lettura.

 

Lo ammetto: commisi una grande sciocchezza a mollare così presto.

Preso da alcuni momenti di rabbia, per sfogo, decisi di lasciar

perdere tutto quanto. Ma fu un grande sbaglio. Non volevo

veramente, ve lo giuro. Così, mi ritrovai senza nulla da fare,

 senza un lavoro, con un bel po' di  tempo davanti a me

 che non avrei saputo come impiegare, riempire. Non immaginavo

 questo, mi ero sempre figurato in maniera completamente

diversa un momento del genere. La noia mi stava uccidendo.

 Così, decisi di cercarmi un altro lavoro: non mi interessava

 il denaro, ma soltanto riempire questo vuoto, fare qualcosa

 di utile. Quindi feci richiesta per un impiego: " Ma proprio lei,

vorrebbe un lavoro?" mi dissero. "So che è possibile richiederne

 uno", risposi.  " Si, è possibile, ma a determinate condizioni!

 Beh, lo ammetto, non mi sono propriamente comportato

 bene in passato, ma, appunto, si tratta del passato, replicai

convinto. Non si è comportato bene? Lei ha rubato dalla

 cassa comune di una società della quale era socio, ha rapinato

 un suo ex datore di lavoro e infine è andato a letto con la

 sua superiore per ottenere una promozione, e ora ci

 dice che "non si è comportato propriamente bene?",

risposero alcuni dei preposti alla mia richiesta.

"Si, va bene, lo ammetto di nuovo: sono stato uno schifo

 di uomo ma, vi prego, datemi un'altra possibilità, sono cambiato

 ora. E così, "commossi" dalla mia "allocuzione", mi dettero

 l'occasione per dimostrare quanto valessi, ammesso

 che valessi qualcosa, il che, era tutto da dimostrare".

Non fu semplice: mi venne chiesto di sottopormi alle prove

 più assurde che avessi mai sentito. Per un mese intero tornai

quasi alla mia vita precedente e fui costretto a farmi

prendere a schiaffi dentro a un bar, senza reagire, per

dimostrare che non ero più la "testa calda"di prima.

 Dovetti andare nel quartiere a luci rosse di Amsterdam per

guardare le donne senza nemmeno poterle sfiorare, per

 dimostrare che potevo controllare i miei istinti. Assurdo.

Mi venne chiesto di digiunare per tre giorni, per provare che ero

 in grado di compiere dei sacrifici. Grottesco. Riuscii in ogni prova.

"Va bene, lei se la sentirebbe di fare il babysitter?"mi dissero infine.

 A forza contenni una risata fragorosa: io, che avevo sempre

 detestato i bambini, ora, avrei dovuto occuparmi di una

bambina? Ma non mi interessava: l'importante era ottenere questo

benedetto lavoro. "Certo, risposi". La bambina aveva solo

 cinque anni. La guardavo giorno e notte: la seguivo fino all'asilo

 e, siccome non potevo salire sullo Scuolabus, correvo dietro

 all'autobus fino allo sfinimento, al punto che i polmoni

avrebbero voluto sputarmi in faccia la loro rabbia e mollarmi

 in mezzo alla strada. Per controllarla anche la notte, visto

 che oramai mi ci ero molto affezionato e dei genitori

 non mi fidavo tanto, salivo sulla magnolia che dava diretta

sul balcone della sua stanza da letto e, tra un lago di caffè e

 le lusinghe di un inopportuno e alquanto fastidioso

Morfeo, proseguivo il mio lavoro. Ero attrezzatissimo:

binocolo, fionda per scacciare via ogni malvivente e scatola

 di cioccolatini al latte per rallegrare la bambina ogni qual

 volta fosse triste. La costanza mi premiò: venni convocato da

un signore anziano, come mai ne avevo visti alle

"agenzie per il lavoro", il quale mi consegnò un foglio in una

 busta chiusa, mi strinse la mano e mi comunicò: "Lei ha passato

 la prova, è assunto". E fu l'unico tra tutti i preposti attraverso

 i quali ero passato, a sorridermi. All'uscita aprii la busta, estrassi

 il foglio e lessi: "Siamo lieti di annunciarle che Lei ha passato

 la prova e da oggi è ufficialmente abilitato a svolgere

l'attività di Angelo Custode".

Avevo certamente sbagliato a mollare tutto,

a uccidermi, ma ora...ora tutto aveva un senso

per me. Finalmente. Sorrisi come mai avevo fatto

in tutta la mia sciagurata esistenza: bene, ora

finalmente sarei stato occupato per il resto

dell'eternità e senza necessità di prendere caffè!
 
A. Mucciolo

 

Spesso non ci rendiamo conto di quel bene

meraviglioso che ci è stato regalato: LA VITA!

Buona vita a tutti voi!


 

 

 

 
 
 
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