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...fini la comédie

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Messaggi del 16/05/2012

Il profumo del pane caldo...

Post n°283 pubblicato il 16 Maggio 2012 da g1b9

Buona sera. Liliana, gentile padrona di casa,

sempre pronta  ad aprire la sua stupenda casa a tutti noi. 

Buona sera cari amici , il mio racconto è un momento

di nostalgia del tempo andato, un ricordo nato da un

meraviglioso profumo di buono...

 

 

 

Un quadro di Quadrone, il profumo di pane caldo... l'abbinata magica per farmi rivivere quei periodi di caccia. Altri tempi, altra natura intorno a noi, nessuno viveva i giorni  della stagione venatoria, col senso di colpa , come succede ora. Da noi in questi giorni  , la regione dovrebbe modificare la legge sulla caccia, per evitare  il referendum, estremamente costoso voluto da  associazioni animaliste umanitarie...Umanitarie... mi sono fermata un attimo a riflettere...  si spenderebbero milioni di euro per impedire che vengano uccisi lepri,fagiani, qualche rara quaglia o pernice e si  tace sul massacro di uomini .In Siria, da mesi, si sterminano esseri umani a centinaia e nessuno muove un dito, nessuno si scompone, nessuno scende in piazza con le bandiere arcobaleno. Che pena!!! Torno , pertanto, senza patemi, a sentire quel meraviglioso profumo del pane appena sfornato, uscito caldo, caldo,e, ancora fumante deposto su quella tavola di legno, apparecchiata molto rusticamente con scodelle di latte, appena bollito. La cucina del fattore ;quanto mi piaceva quella semplice stanza, col soffitto a travoni, il pavimento di mattoni grezzi, il grande camino, sempre acceso col pentolone dell'acqua calda a penzoloni, il tavolone in legno massiccio, sedie rusticissime, qualche sgabello nato per passatempo, la madia dove si conservava una parte di impasto...la magia che avrebbe lievitato quello del giorno dopo e così per tutti i giorni a venire.

 

 

 

             

 

Pendeva su quel legno del tavolo, perfettamente terso una lampadina, che faceva rimpiangere i vecchi lumi a olio. Fuori iniziava ad albeggiare una giornata di fine settembre, clima fresco, cielo terso di quell'azzurro intenso eppur trasparente di pulito. A sedere ,frettolosi arrivavavano uno dopo l'altro i cacciatori: nonno, papà ,gli zii, spesso alcuni amici venuti appositamente per la caccia, sereni, allegri, informali, attorno al desco dei contadini, che sempre mettevano a disposizione la loro cucina per queste colazioni molto, molto mattutine. Fuori i cani facevano sentire la loro impazienza, abbaiando e lanciando guaiti al sole che piano piano tingeva il cielo con mille colori. Mi piaceva alzarmi e correre in quella cucina, sedermi sulle ginocchia di papà per gustare quel meraviglioso pane inzuppato nel latte appena munto, mi piacevano le sue carezze sui miei lunghi capelli mentre cercavo di evitare il bacio di nonno... quanti baci mi sono persa per paura di quei baffi all'umberta, che pungevano come spilli, baci , sostituiti all'istante da un buffetto sul capo... nonno, caro nonno, quanta tenerezza in quel buffetto accompagnato da una battuta. Tutto era pronto, i fucili lucidi appoggiati al muro, le cartuccere ed i carnieri sul pavimento, in attesa di essere indossati. Mi piacevano quegli abiti da caccia, molto ricercati, pieni di tasche e taschini... mi ricordavano una cassettiera...Ora era tutto pronto, rifocillati da una rustica , ma nutriente colazione, sarebbero partiti. Li avrei visti , seguiti dai loro cani, finalmente felici e scodinzolanti, incamminarsi sul sentiero verso la collina dietro casa, per sparire alla vista alcuni minuti dopo. Mentre il sole sorgeva, tornavo ad accovacciarmi nel mio letto, qualche volta riprendevo il sonno,  ma molto più spesso, ripercorrevo con la mente quel percorso che avevo fatto molte volte col nonno, quando lo seguivo nelle giornato di allenamento ai cani. Vedevo le loro ferme, per stanare la preda, l'attenta pazienza silenziosa finchè l'uccello non si alzava in volo o la lepre si dava alla fuga, immobile nel mio letto, quasi il respiro potesse interrompere quei momenti... Poi passava la giornata. Poco prima de tramonto l'abbaiare dei cani felici annunciava il ritorno dalla caccia. Scendevano dalla collina in fila indiana, con passo sicuro , che portava tuttavia il peso della strada percorsa, sui loro volti la stanchezza felice. Poco dopo , lo stesso tavolo del mattino era una meravigliosa immagine di natura morta dal titolo"Dopo La caccia"!!!

 

 Grazie a tutti quanti..

Un abbraccio.

Giovanna

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

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