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Borsa, Milano affonda su timori per Siria e instabilità governo

Milano, 27 ago. (LaPresse/Finanza.com) - La Borsa di Milano ha chiuso in deciso ribasso con le vendite che hanno colpito tutti i listini europei. A pesare i venti di guerra che soffiano sulla Siria. Secondo fonti riportate dalla Nbc, gli Stati Uniti sarebbero pronti a far scattare i raid contro Damasco a partire da giovedì. L'escalation della crisi siriana ha spinto le quotazioni del petrolio, con il Wti che tratta in area 109 dollari al barile, e dell'oro, tornato sui massimi degli ultimi tre mesi. In Italia restano le preoccupazioni di una crisi di Governo alla vigilia di un delicatissimo Consiglio dei Ministri che dovr sciogliere il nodo Imu sulla prima casa. Il Tesoro ha inaugurato la tre giorni di aste collocando Ctz per 2,98 miliardi di euro con rendimento in lieve rialzo all'1,87%. Domani sar la volta dei Bot a 6 mesi. In un clima di generale nervosismo lo spread Btp-Bund è salito in area 260 punti base, mentre a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha chiuso con una flessione del 2,34% a 16.579 punti.

Le vendite hanno colpito anche oggi i titoli bancari: Intesa SanPaolo ha ceduto il 4,37% a 1,445 euro, Unicredit il 4,17% a 4,232 euro, Mediobanca il 4,09% a 4,60 euro, Banco Popolare il 3,19% a 1,031 euro, Popolare di Milano il 2,20% a 0,378 euro. Ubi Banca, dopo un inizio promettente, ha archiviato la seduta con un ribasso del 3,42% a 3,332 euro. L'istituto lombardo ha registrato nel secondo trimestre utili pari a 26,5 milioni di euro, un dato che supera i 22,2 milioni stimati dagli analisti e in linea con il trimestre precedente. L'utile operativo del periodo si è attestato a 852,4 milioni, +6,6% rispetto al primo trimestre dell'anno. Il Core tier 1 a fine giugno ha toccato il 12,1%. Tra i peggiori di seduta anche Fiat (-3,67% a 5,78 euro) e Buzzi Unicem (-4,45% a 10,51 euro). Il gruppo del cemento ha fatto sapere di aver concluso l'acquisto di tutte le residue azioni ordinarie e privilegiate Dyckerhoff detenute dagli azionisti di minoranza.Finmeccanica ha lasciato sul parterre il 2,31% a 3,812 euro con il Sole 24 Ore che è tornato sull'ipotesi di una bad company per AnsaldoBreda, in cui confluirebbero tutte le attivit meno redditizie: trasporto regionale, tram, revamping e commesse incagliate. La newco potrebbe essere di interesse per la giapponese Hitachi, tuttavia il dossier è in mano al Governo che avrebbe gi approvato lo scorporo di Breda, lasciando intendere di preferire una partnership industriale rispetto a una cessione secca, che non precluderebbe anche l'ingresso con una quota di minoranza del Fondo Strategico Italiano.

E' durato poco il tentativo di rimbalzo di Mediaset: il titolo del Biscione, dopo aver perso ieri oltre il 6%, ha lasciato sul parterre l'1,90% a 3,09 euro. Telecom Italia ha perso l'1,80% a 0,475 euro dopo che è giunta la notizia che Telefonica ha migliorato l'offerta per E-plus da 8,1 a 8,55 miliardi di euro. America Movil, primo azionista di Kpn, ha quindi indicato che voter a favore del deal e ha anche confermato l'intenzione di lanciare un'Opa totalitaria su Kpn con l'obiettivo di superare il 50% del capitale. "Il tema del consolidamento resta quindi presente e vivo e sostiene l'attenzione per il titolo Telecom a dispetto dei deboli fondamentali e rischio di azione delle agenzie di rating", hanno scritto gli analisti di Equita. In controtendenza Autogrill che ha mostrato un progresso dello 0,68% a 11,83 euro.