Creato da MirtilloGirl il 11/09/2006
quando qualcosa comincia, comincia a finire (a.g. pinketts)

marmellata di mirtilli

Innocenza. Purezza. Illogicità. Anti-logicità.
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Mani. Pensiero.
Muscoli tendini sangue.
Pensiero. Razionalità. Bleah.
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Post N° 53

Post n°53 pubblicato il 18 Novembre 2006 da MirtilloGirl
 

Non sono mai stata sola.
Mio padre mi chiama Tita. Il modo in cui io dicevo il mio nome da piccola.
Lui mi chiama ancora così.
Mamma mi dice di mandare il curriculum al marito della signora.
Lanù mi dice che sono incazzata.
"ueso", risponde la Svalvola.
Mio fratello traffica con la mia macchina che non parte. La fa partire. Si chiamava Fiona, la mia macchina, quando avevo i soldi per pagare l'assicurazione e me la portavo in giro. Nera, vecchia, orgogliosa, ruggiva come una pantera infoiata. La Fiona. Mio fratello le ha dato l'ultimo soffio per farle fare l'ultimo viaggio. Fino allo sfasciacarrozze. Addio Fiona. Eri bellissima, avevo una paura fottuta e tu ruggivi contro i milanesi bastardi che non mi davano la precedenza.
Ci sono pochi fondi. Si paventa un licenziamento. Guadagno il quarto di un part time. Un quart time. Non sarebbe una gran perdita.
Mio padre mi chiama Tita. Sento l'odore di mia sorella nel vento di novembre. Lei ha il pancione. Aspetta la Vittoria.
...non sono mai stata sola....
 
La ballata di Woizecco, Astorri-Tintinelli, Teatro Littaimmagine
Sei una voce. Una voce sola nel vuoto. In un vuoto pieno: non sei solo, tutto ciò che sei divenuto è legato con dei fili invisibili e indistruttibili a tutto il resto. Costruzioni, strutture, grattacieli, orchestrazioni apparentemente trascendenti. Tu non lo sai, ma anche quando sei solo, anche quando ti credi lontano e libero, tu sei divorato dalla carie che ha fatto di te l'uomo che sei. La donna che sei.
Urla, dunque. Ribellati. Non servirà a nulla. Nessuno ti riconoscerà. Ognuno riconosce solo sè stesso. Ognuno giustifica solo sè stesso. Woizecco è solo. Eppure non è mai solo. La sua anima è vecchia e secca. Gli gira intorno senza sosta. Dirige e orchestra tutto il caos attorno. Ma lui ha voce profonda e vibrante. E parla. Di fiori, di luce, di somiglianze.
Mettere mano su testi archetipici come il Woyzeck è sempre una sfida: vuol dire avere il coraggio di scavare in qualcosa di intimo e personale, rivoltarsi come un calzino. Lo fanno questi ragazzi, lo fanno da morire, danno i brividi. Sono belli, forti, vivi. E come già dissi, hanno stile da vendere. Sto diventando di parte, lo so.
Ma tornando a me... sono così distante, come mi ha detto un amico... distante da tutto e da tutti... che schiaffi come questo servono a riportarmi nel cerchio. A riconoscermi. A capire. Che sarò pure un'irrecupoerabile individualista sfiduciata, ma in fondo mai e poi mai sono stata sola...

 
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registrami2
registrami2 il 21/11/06 alle 13:58 via WEB
Figlia mia io ti voglio bene. Non mi importa se da grande diventerai presidente del consiglio, ingeniere, una grande attrice o farai le patatine al macdonalds( certo se finisci a far le patatine un pò i maroni mi girano con tutti i soldi che ho speso per farti studiare). L'importante è che tu sia felice, non aver paura di sbagliare, non aver paura di riuscire e non aver paura di cambiare idea perchè solo gli stupidi non cambiano mai idea e solo i codardi non abbandonano un progetto che non li soddisfa più per non passare da perdenti. Non lasciare che altri decidano cosa fare della tua vita, neanche per amore, perchè chi ti vuole veramente bene non chiede niente in cambio se non il saperti felice. L'amore, l'affetto non si misurano in tempo, in numero di abbracci e di baci o in distanza geografica. Una parola, un abbraccio sincero di un amico lontano, di uno sconosciuto che non vedrai più scalderanno i tuoi giorni più di mille abbracci dati per dovere. Anche quattro salti in padella fatti come si deve ti renderanno felice(ma tu non fai ancora sesso, vero figlia mia?). Sai quanto mi è difficile parlarti come una donna… e mi sembra ieri che non riuscivi ad andare in bicicletta e io ti tenevo il sellino per non farti cadere e ora sei grande… Insomma tutte queste parole per dirti che ti voglio bene… e voglio anche dirti che la vita è meraviglia e che se si sbaglia si può riparare e se si vuole si può anche tornare indietro… io forse non sono stato coraggioso… ma tu sei diversa, tu lo sei… quindi non aver paura, non sentirti in colpa per le tue scelte (non sei il padre eterno, non hai in pugno le sorti dell’umanità) e ricordati che qualunque cosa succederà io non ti giudicherò ma sarò qui per aiutarti a ricominciare, come quando cadevi dalla bici e io ti rialzavo… non è successo niente tesoro, ora riproviamo, non aver paura, ci sono qui io.
 
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