Creato da MirtilloGirl il 11/09/2006
quando qualcosa comincia, comincia a finire (a.g. pinketts)

marmellata di mirtilli

Innocenza. Purezza. Illogicità. Anti-logicità.
Salute. Etcì! Salute.
Contraddizione. Sapore.
Mani. Pensiero.
Muscoli tendini sangue.
Pensiero. Razionalità. Bleah.
Ritmo. Danza. Piedi.
Solitudine. Silenzio. Eternità.
Critica degli archetipi.
Rito. Rito laico. Burocrazia.
Gesù. Innocenza. Purezza.
Da capo.

 

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noli me tangere

Post n°106 pubblicato il 10 Aprile 2007 da MirtilloGirl
 

- Dove siamo?
- A Genova.
- Ma non c'è il sole.
- No...
- E dov'è?
- Mi sa che siamo sfigate... siamo venute al mare per niente.
- Ma a Milano c'era il sole, quando siamo partite.
- Sfigate, appunto.
- Prendiamo un altro treno, scendiamo nel primo paesino col sole.
- Levante o Ponente?
- Ce n'è uno per Albenga tra dieci minuti.

Genova Sestri Ponente. Arenzano. Cogoleto. Qui ha la casa Luca, potremmo scendere qui. Ma non c'è il sole. Leti se andiamo avanti lo sai che diventa pericoloso... Varazze. Qui ci sono stata. Com'è? Carina. Ci ho trovato un fidanzato. Leti se andiamo avanti lo sai che diventa pericoloso... Savona. Spotorno-Noli, Finale Ligure, Pietra Ligure, Albenga.
Scendiamo qui. Sei sicura? Si...oddio, farà male... ma scendiamo qui.

Le ragazze scendono dal treno. La stazione è piccina, non c'è biglietteria, è tutto chiuso. C'è un bar aperto, ma hanno già fatto colazione a Genova.
- Scusi, un'informazione: come ci arriviamo a N.?
- Ci sono gli autobus... ma oggi è festivo, ne passano pochi. Casomai un taxi, potete chiamarlo da questo telefono.
- E a piedi?
- Beh saranno 20 minuti... ma hanno fatto la strada nuova, quella che costeggia il mare, è una passeggiata piacevole. Peccato che oggi non c'è il sole.
Sì peccato. Le ragazze si avviano a piedi, pensando casomai di fare l'autostop lungo la via. Ma tutte le macchine che passano vanno nella direzione opposta. E in fin dei conti è vero che è una bella passaggiata, c'è il mare, che è grigio ma trasparente e profumato, ci sono i baracchini sulla spiaggia che friggono e arrostiscono il pesce appena pescato, ci sono i pescatori che stanno riponendo le reti nelle barche. E poi, come dice lei, a N. non ci possiamo arrivare come due turiste qualunque.
Strada facendo lo chiama. Più o meno... sto venendo lì... se tu vuoi. Certo che vuole. Sorride, sento il suo sorriso attraverso la cornetta del telefono, è passato tanto tempo. E lei continua a sistemarsi i capelli, a chiedermi come sta, a maledirsi per non essersi messa un filo di trucco quella mattina. Io le dico che è bellissima e le rollo una sigaretta. Galleria, curva e subito dopo eccoci immerse nel paese. Che è bellissimo. Più bello di tutte le volte che lei me n'aveva parlato. Più magico. Più morbido e sognante. Mi sembra di stare dentro a una nuvola. Tanta gente, ma tutti pacifici, i suoni sono ovattati e attutiti. Lei è assente, sembra immersa in un sogno, ed è veramente bellissima, bella come solo lei sa essere.
Arriviamo da lui. E' molto diverso da come me l'ero immaginato. In qualche modo più duro, più segnato, meno gentile. Ma è l'impressione di un attimo, è delizioso, mi tratta come se mi conoscesse da sempre, per tutte le volte che lei gli ha parlato di me.
So che è una pazzia essere qui. Lo capisco subito, per il modo struggente in cui si guardano, per l'irreversibilità del tempo e degli eventi. Si amano. Mi viene il magone per loro. Ma loro sono sereni, perchè hanno capito e hanno accettato l'irreversibilità del tempo, hanno il loro equilibrio, hanno attraversato il dolore dell'impossibilità di stare insieme, e riescono ad amarsi sopra ogni cosa. Persino sopra il loro amore. E si guardano con l'innocenza di due bambini che non capiscono la separazione. Giocano persino. Poi all'improvviso diventano seri e lui le chiede come stai. Persino a me lo chiede, quando lei si alza, ma lei come sta?
Sta come te. Dentro il dolore, dentro il tempo. Se poteste vedervi, quanto siete belli, da fuori. Quanto siete intensi, e vivi, e veri.
Rimanete qua stanotte.
Ho la febbre... ma tu patata sei vuoi rimani, io torno a Milano.
Lui mi sente la febbre con le labbra sulla fronte, è paterno, è dolce.
No tesoro, non ti metto su un treno da sola con la febbre.
E poi, leggo nei loro occhi, forse è meglio così.
Il tempo. Gli eventi. Ci sono cose contro cui non si può combattere.

Femmena tu si' na mala femmena
chist'uocche e' fatto chiagnere
lacreme e' nfamita' 

Femmena si' tu peggio'e na 
vipera m'ha n'tussicata 
l'anema nun pozzo cchiu' campa' 

Femmena tu si 'a chiu' bella femmena 
te voglio bene e t'odio

nun te pozzo scurda'.

immagine
Francesco Peri - Pescatori a N.

 
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Rispondi al commento:
MirtilloGirl
MirtilloGirl il 11/04/07 alle 21:53 via WEB
bacio e sorriso anche a te, Marù. non ho voluto raccontare la loro storia, perchè in fondo, anche se le circostanze cambiano, quante volte l'amore è fatto di tormento.
 
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