La farmacia d'epoca

Antipirosol


Per continuare la serie dei farmaci sconosciuti alla moltitudine vi voglio presentare un antiacido della prima metà del Novecento: l’Antipirosol. Prima di addentrarci nella composizione del farmaco vorrei sottolineare quanto all’epoca fosse differente il panorama farmaceutico italiano. Se oggi gli antiacidi sono uno dei farmaci più richiesti, all’epoca erano poco diffusi, ad uso quasi esclusivo della classi più abbienti, che nell’Italia antecedente agli anni Cinquanta erano gli unici ad avere qualcosa da mangiare. L’Antipirosol conteneva: - Gelosio: vecchio nome con cui si indicava l’agar-agar, una sostanza mucillaginosa estratta dalle alghe, che ha il potere di creare una pellicola protettiva della mucosa gastrica. -Gelatina: gelatina animale, anch’essa crea una pellicola che protegge lo stomaco, soprattutto dall’azione di  “stess” dovuto all’assunzione di bevande alcooliche. -Silicato di alluminio idrato: utilizzato da sempre per trattare le patologie legate all’apparato digerente, sopravvive ancora oggi in preparati contro la diarrea, come lo Stopper Innovares. Non è pericoloso, infatti non è nient’altro che argilla bianca. - Citrato sodico: se anche voi avete dei nonni a cui piace mangiare il piombo fritto pastellato solo per il gusto di lamentarsi dell’acidità di stomaco, sicuramente avrete familiarità con il Citrato. E’ sicuro e viene impiegato un po’ dappertutto dall’industria alimentare come conservante, fino alle soluzioni di idratazione orale WHO impiegate dall’Unicef. -Belladonna: pochi sanno che l’Atropa belladonna ha anche effetti spasmolitici, il che la rende l’ideale in caso di dolori all’apparato digerente. Peccato che sia velenosa. -Zucchero e sciroppo di menta: perché l’Antipirosol doveva  pur sapere di qualcosa. Ecco la foto della scatola:
Misura 9 cm x 7 cm x 3,5 cm. Vi ricorda qualcosa? Sì, la scatola è lo stesso modello di quella dell’Antiseptol, litografata dalla Metalgraf di Milano. L’Antipirosol era prodotto dai Laboratori Farmaceutici del Dottor Milanese, siti a Torino in via Villafranca 68. Le dosi erano di un cucchiaio raso dopo ogni pasto, mentre nelle forme acute un cucchiaino colmo al momento della crisi dolorosa. Grazie per aver letto il post!