(ASCA) - L'Aquila, 12 giu - ''Stiamo pensando ad un modello
di governance il piu' funzionale possibile per i Comuni del
'cratere' sismico, perche' riteniamo che la fase
commissariale debba finire al piu' presto. E' ora di tornare
alla gestione ordinaria; il Commissario oggi non serve piu',
essendo il suo compito quello di avviare la ricostruzione,
non di farla.
Missione ampiamente compiuta''. Cosi' il presidente della
Regione Abruzzo e Commissario delegato per la Ricostruzione,
Gianni Chiodi, affiancando il ministro per la Coesione
territoriale, Fabrizio Barca, in una conferenza stampa,
all'Aquila, convocata per illustrare lo stato dell'arte degli
interventi post terremoto. Che, per inciso, stando ai dati
snocciolati dal Ministro (e frutto di un lavoro corale)
evidenziano una generale accelerazione dei processi di
recupero edilizio, economico, sociale.
Il Governatore, a margine del discorso esplicativo di
Barca, ha soffermato la sua attenzione soprattutto su
''quello scenario indefinito'' degli aiuti che il Governo
nazionale e la Regione Abruzzo hanno assicurato al sistema
economico del ''cratere'' aquilano.
''Voglio chiarire - ha puntualizzato subito Chiodi -
perche' sentiamo troppo spesso dire, con una recrudescenza a
seguito delle vicende dell'Emilia, che non ci sarebbe stato
un adeguato sostegno ad imprese e famiglie, colpite oltremodo
dalla crisi internazionale''. Il Presidente/Commissario,
entrando nel dettaglio di ''misure scaglionate nel tempo'',
ma di cui ''non si e' mai parlato'', ha citato i 90 milioni
di euro di recente stanziati dal Governo; i circa 100 milioni
per il ristoro danni alle imprese; gli 83 del Fesr Abruzzo
per il rilancio delle aree produttive.
''Non si e' mai tenuto nella giusta considerazione - ha
fatto notare ancora Chiodi - l'aiuto forse 'piu' diretto'
degli altri che ha dato la possibilita' agli aquilani di
restituire il 40 per cento delle tasse, non pagate nel
periodo del post sisma, in dieci anni. Il tutto con effetto
immediato sui bilanci delle imprese, attraverso l'emersione
di voci attive, con capacita' di capitalizzazione, in quanto
utile e peraltro non tassabile''.
Facendo una sottostima, il presidente ha parlato di un
gettito di circa 600 milioni di euro, ''con una formulazione
normativa estesissima, che Marche ed Umbria non hanno avuto''
e che ''si sommano ai 500 milioni stanziati per favorire il
sistema imprenditoriale''. Conclusione: circa un miliardo che
lo Stato ha messo a disposizione per il rilancio del sistema
economico aquilano, ''provato'' contemporaneamente da
terremoto e crisi mondiale. Chiodi ha fatto riferimento
altresi' al settore edile con ''un miliardo e mezzo a
disposizione per l'apertura dei cantieri''.
''L'Aquila - ha concluso - e' la zona dell'Italia dove le
prospettive occupazionali e di crescita per le costruzioni
sono maggiori''.
Quanto al futuro della Ricostruzione, al cambio di
governace, alla nascita di nuovi organismi tecnici o di
coordinamento, il presidente Chiodi ed il ministro Barca si
sono riservati di fare chiarezza nel corso di un'assemblea
pubblica in programma venerdi' prossimo, 15 giugno, nel cuore
della citta'.