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le dieci di sera
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GIOVEDI' 11 AGOSTO PRESIDIO DEL PCL
DAVANTI A MONTECITORIO
Dopo l'incontro odierno con industriali, banchieri, burocrati sindacali, il governo annuncerà domani, in Parlamento, le “nuove” misure antioperaie e antipopolari commissionate dalla BCE e sostenute dalla più ampia unità nazionale.
Si tratta complessivamente della più pesante operazione di macelleria sociale del secondo dopoguerra, che si aggiunge a 30 anni di sacrifici.
Ci parrebbe assurdo che in una tale giornata fosse assente ogni forma di protesta davanti al Palazzo: nel mentre Tremonti, Casini,Bersani dibattono su come realizzare il comune mandato degli industriali e dei banchieri.
Per questo, il Partito Comunista dei Lavoratori ( PCL) promuoverà giovedì mattina, a partire dalle ore 11 un presidio davanti a Montecitorio, che contesti la manovra con la parola d'ordine “ Non un euro ai banchieri, se ne vadano tutti, potere a chi lavora”. Sarà presente Marco Ferrando, portavoce nazionale del partito.
Il PCL è impegnato su una proposta di iniziativa di massa straordinaria per l'autunno, che passi per un vero sciopero generale e l'assedio prolungato del Parlamento. Non ha alcun senso disseminare il calendario d'Autunno di mille iniziative separate, essenzialmente simboliche, e spesso concorrenziali tra loro. Ha senso unificare le forze in una lotta vera che miri finalmente a vincere. Ci batteremo come sempre per questa svolta di “unità e radicalità”. E la proporremo a tutte le sinistre, politiche, sindacali, di movimento, in ogni sede di confronto e iniziativa.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
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DA LEGGERE
Antonio Gramsci "La Città Futura" (1917)
" Odio gli indifferenti: credo come Federico Hebbel che “vivere vuol dire essere partigiani”. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e partigiano. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. E’ la palla di piombo per il rinnovatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che circonda la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scoraggia e qualche volta li fa desistere dall’impresa “eroica”. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. ".......
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