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25 aprile

Post n°571 pubblicato il 25 Aprile 2014 da liberante

OLTRE IL PONTE 
scritto nel 1958 da Italo Calvino e musicato nel 1959 da Sergio Liberovici

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Da quando ho questo luogo di parole, ogni 25 aprile ho scritto per ricordare chi ha lottato per me, per darmi questa Libertà di cui troppo spesso mi dimentico.

Invece devo ricordare le donne è gli uomini che hanno fatto diventare la lotta di ribellione la RESISTENZA.

Grazie.

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Dal discorso che Piero Calamandrei tenne nel 1955 all'Università di Milano parlando della Costituzione:

“Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, questo è un testamento, un testamento di centomila morti. Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero perché lì è nata la nostra Costituzione”.

 
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DA LEGGERE

 

Antonio Gramsci "La Città Futura" (1917)   

 

" Odio gli indifferenti: credo come Federico Hebbel che “vivere vuol dire essere partigiani”. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e partigiano. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. E’ la palla di piombo per il rinnovatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che circonda la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scoraggia e qualche volta li fa desistere dall’impresa “eroica”. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. ".......

..... continua qui  

 

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