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Post N° 342
(Jacques Prevert "Le foglie morte")
Quella notte guardavo la luna.
Sì ero alla finestra
e la guardavo,
poi ho lasciato la finestra
mi sono spogliato,
mi sono messo a letto
e subito la camera si è fatta molto chiara
la luna era entrata.
Sì avevo lasciato aperta la finestra
e la luna era entrata.
Era proprio là quella notte là nella mia camera
e brillava.
Avrei potuto parlarle.
Avrei potuto toccarla.
Ma non ho fatto nulla
l'ho soltanto guardata
sembrava calma e felice
avevo voglia di accarezzarla
ma non sapevo che pesci pigliare.
Restavo là... senza muovermi.
Lei mi guardava
brillava
e sorrideva...
Allora mi sono addormentato
e quando mi sono risvegliato
era già l'indomani mattina
e... c'era soltanto il sole
sopra le case.
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DA LEGGERE
Antonio Gramsci "La Città Futura" (1917)
" Odio gli indifferenti: credo come Federico Hebbel che “vivere vuol dire essere partigiani”. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e partigiano. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. E’ la palla di piombo per il rinnovatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che circonda la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scoraggia e qualche volta li fa desistere dall’impresa “eroica”. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. ".......
Inviato da: magdalene57
il 25/07/2023 alle 20:20
Inviato da: stufissimoassai
il 22/11/2022 alle 16:23
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il 29/07/2022 alle 14:13
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il 03/06/2019 alle 12:21