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« Ci provo.Messaggio #369 »

Post N° 368

Post n°368 pubblicato il 14 Luglio 2007 da liberante

Un punto da qualche parte devo metterlo. Che poi so benissimo non esistono punti fermi su cui ragionare per capire. Posso ragionare per un tempo infinito ma non concluderò mai nulla perché il mutare delle cose mi travolge e forse non devo capire ma solo lasciarmi travolgere, appunto. È sempre stato così, nel momento in cui pensavo di essere arrivata in un luogo sicuro, in cui stare tranquilla, si aprivano crepe e voragini e il paesaggio all’improvviso cambiava, lasciandomi stranita a cercare di riconoscere le nuove strade da camminare.
In questa settimana di vacanza ho dormito molto. Credo di aver recuperato gran parte delle ore che rubo al sonno per scrivere, però ho scritto poco. E non c’è nulla da fare. Le parole non posso spingerle fuori a forza, arrivano quando vogliono e resto monca quando mi mancano. So e fin troppo bene perché non ho voglia di scrivere.
Perché non ho voglia di me stessa.
In questo periodo, che non so bene com’è, non mi piaccio.
“E allora cambia”
mi dice la vocetta insidiosa della mia coscienza. E quell’altra voce, dispettosa e petulante le risponde
“Non cambio perché mi sto bene come sto”.
E cazzo se litigano tra di loro.
Le molti parti di me. E vorrei riunirle in una sola perché, nella mia continua ricerca di un equilibrio che non trovo, mi sembra che unificarmi sarebbe la soluzione di ogni problema. Lavoro al limite dell’impossibile.
Il frammentarmi in modi sempre diversi è un gioco arcaico. Non sono maschere e nemmeno finzioni. Sono sempre la stessa ma è il mio rapporto con me stessa che cambia, e nella stessa giornata riesco ad amarmi ed odiarmi con la medesima intensità.
Riesco a vedermi allegra a galleggiare sui minuti dei giorni come se tutto sia esatto e preciso come voglio che sia.
E l’attimo dopo cado nello sconforto più cupo perché nelle mani non vedo nulla e mi sembra di non avere valore alcuno.
E poi ancora mi entusiasmo come una bambina con un giocattolo nuovo e sono felice di quella felicità assoluta che solo il cielo nitido dell’estate sa dare.
E con il sole che tramonta dietro l’orizzonte di tetti e antenne c’è il disincanto come fosse un traguardo sicuro. In mezzo a questi venti contrari sapere che non posso aspettarmi nulla è una poderosa certezza. Mi ci aggrappo e mi salva.
E per ovvia contraddizione ho i sogni. Le cose che voglio realizzare, non “vorrei”, non uso condizionale, queste le voglio realizzare. Uno superiore agli altri, quello che è mio da troppo tempo.
Andare ad inventarmi un’altra vita in un altro dove, con il mare come orizzonte.
Con altre occupazioni.
Con la terra e gli alberi.
Con gli animali.
Con un lavoro che sia passione e con il tempo scandito dal buio e dalla luce.

Con una specie di famiglia allargata unita solo dal legame unico e prezioso dell’amicizia e della condivisione.
Ecco. Con questo pensiero mi consolo e riesco di nuovo a sorridere a tutte le me stesse che combattono tra loro.
Non so usare la parola speranza, non fa parte del mio lessico né dei miei passi.
Ma so sognare.
Con distacco e serietà.
Non so ipotecare il domani, non ho programmi di vita, non ho certezze e nemmeno le cerco.
Riesco a sognare e sognando sto bene.

La fotografia è di Chiara Carrara

La musica è "Knocking On Heaven's Door" di Bob Dylan

 
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Commenti al Post:
JON.L
JON.L il 14/07/07 alle 01:25 via WEB
riuscire a sognare, non è cosa da poco conto... Un sogno può dar senso ad una vita intera, anche se questo rimarrà tale... Serena notte Titti ^___^
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 15/07/07 alle 23:39 via WEB
Ho sempre avuto questo "brutto" vizio, di rifugiarmi nel sogno e di trovare nel mondo fantastico che m'invento i segni ed i percorsi per camminare ancora.
(Rispondi)
 
 
 
JON.L
JON.L il 16/07/07 alle 10:07 via WEB
sai, conosco bene quel vizio, che per diverso tempo mi ha permesso di continuare, che poi è riuscito a trasformarne qualcuno in vivida realtà e continuo a credere che ogni sogno, potenzialmente, possa divenire concreta realtà e che questo dipenda sopratuttto da quanto intensamente si sappia sognare e credere a quel sogno, applicando ogni giorno del tempo e delle azioni affinchè questo possa avverarsi... Lasciando il fiume scorrere lentamente ed il seme piantato, che giorno per giorno curiamo, possa germogliare e produrre il frutto di quel sogno,il quale potrà divenire un forte albero e realizzarsi oppure un infimo germoglio che alla prima bufera verrà strappato dal vento. Comunque sarà esistito anche se in una dimensione parallela, anche se solamente in parte, oppure solo in un idea che ha accompagnato la nostra strada e tempo, ma esistendo ha prodotto comunque un mutamento e donato comunque un fine ed un senso...
(Rispondi)
 
cinzia63
cinzia63 il 14/07/07 alle 02:29 via WEB
Hai detto tante cose sulle quali mi sono fermata, ne hai dette tante nelle quali mi sono specchiata, altre che conosco già perche’ sono anche dentro di me. Ci sono cose che non sono da capire, che bisogna soltanto prenderle cosi’ come sono, con tutti gli angoli, le pieghe, gli strappi, ogni momento e’ diverso, magari questione di un attimo, di un cambio di luce, di qualche ombra sul cuore. momenti che si prendono qualcosa di noi e che in noi qualcosa lasciano, siamo fatti di questo, di emozioni, di pelle, di anima, siamo cristallo e a volte basta un respiro di traverso per appannarlo. Per questo abbiamo i sogni, per questo abbiamo imparato a camminarci dentro e a sentirli, per questo stiamo bene in quel tratto di cielo che i pensieri li lascia liberi...
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 15/07/07 alle 23:44 via WEB
...liberi di essere come vogliono loro, senza la logica stretta delle giornate con le lancette dell'orologio a fare da demarcazione a quello che si può fare e a quello che non si può fare. Non c'è nulla di perfetto, nè di definitivo. Le sfumature sono le certezze e le nuvole sono il balcone da cui mi affaccio per sorridere.
(Rispondi)
 
clodclod
clodclod il 14/07/07 alle 08:07 via WEB
sono clod uno, clod due, clod tre..con i suoi umori e statid'animo a volte diversi e contrastanti, col suo dissidio tra stare e non restare,tra fare e aspettare, tra tenace speranza e inevitabili consapevolezze, tra volere e disvolere, ecc. ma poi non è tutto così: perchè la vita non può essere , nè è, priva di scelte di svolte ( e,dietro le scelte, come suggeritori, eccoli lì, i sogni e i progetti..). Forse la veneranda età mi ha ralentato e un po' intorpidito, unitamente ad altre skfzz:ma ogni tanto c'è una sfida o un gioco da tentare ( ogni tanto ) Baciozz
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 15/07/07 alle 23:48 via WEB
Dici bene, mia saggia amica, i percorsi non sono mai la linea retta che unisce un punto ad un altro punto, ma sono gli immensi giri in cui trovare e perdere, in cui trovarsi e perdersi, sfidare e sfidarsi, giocare e giocarsi fino all'ultimo pezzo di anima sbridellata.
(Rispondi)
 
annisexanta
annisexanta il 14/07/07 alle 19:12 via WEB
La canzone ce l'avevo anch'io..Uffa,potevi prenderla!!! :°)...Cmq i tanti tuoi caratteri sembra che abbiano ridotto ai minimi termini il "caratere" con cui hai scritto il post,ho dovuto prendere la lente d'ingrandimento!!! ;°)...Beh almeno tiri delle conclusioni,io non saprei da che parte cominciare...Con me ovviamente...Ciao
(Rispondi)
 
 
annisexanta
annisexanta il 15/07/07 alle 11:50 via WEB
"carattere" con 2 T ...Cazzo la tastiera wireless :°(
(Rispondi)
 
 
 
liberante
liberante il 15/07/07 alle 23:49 via WEB
E sapessi che fatica ho fatto anche per trovare una versione che mi piacesse e che fosse come me la ricordavo. Per il carattere mi spiace, ma è come se avessi voluto parlare sottovoce...
(Rispondi)
 
nenicchia
nenicchia il 22/07/07 alle 20:25 via WEB
"Non so usare la parola speranza, non fa parte del mio lessico né dei miei passi. Ma so sognare." E sai dare voce attenta ai pensieri, anche ai miei. Vai benissimo come sei.
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 23/07/07 alle 00:04 via WEB
Grazie, però e lo sai bene anche tu, ci troviamo nelle parole altrui perchè il sentire è quella cosa che accomuna più di luoghi e spazi, età e tempi. Un sorriso.
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Antonio Gramsci "La Città Futura" (1917)   

 

" Odio gli indifferenti: credo come Federico Hebbel che “vivere vuol dire essere partigiani”. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e partigiano. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. E’ la palla di piombo per il rinnovatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che circonda la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scoraggia e qualche volta li fa desistere dall’impresa “eroica”. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. ".......

..... continua qui  

 

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