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La fotografia è "Garage" di Chiara Carrara
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Alex Britti "Milano"
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In un giorno come tanti, con il traffico nel centro,
con due suore che camminano vicine
in una piazza con un grande monumento,
con l’america nei bar,
con la moda sempre in festa,
con la gente che lavora sempre troppo
e una strana atmosfera di conquista,
con i taxi sempre un po’ incazzati
e i turisti anche loro un po’ di fretta,
con sempre quella strana voglia di andar via
perché altrove, forse, c’è qualcuno che ci aspetta.
È Milano, con i suoi mille dialetti,
con le settimane lunghe e con gli uffici,
con le abbronzature a centomila watt
e con la vita appesa a mille sacrifici.
In un albergo verso il centro ci sto io
e una finestra che s’affaccia sul cemento,
mentre festeggio un anno di malinconia
con la chitarra per dividere il momento.
Anche qui, può arrivare l’odore del mare a prendermi.
E se domenica non ho niente da fare
faccio i miei soliti due passi tra i palazzi
e faccio finta di star bene almeno un po’
anche se dentro invece cado a pezzi
e se avrò bisogno di dimenticare
prenderò per mano l’ansia e anche la rabbia,
le accompagnerò per un aperitivo al bar
e al punto giusto le abbandono tra la nebbia.
In un albergo verso il centro c’è una donna,
vive nel lusso, ma con gli occhi tristi,
anche stasera toglierà la gonna
per regalarla ai soliti professionisti.
Anche qui, può arrivare l’odore del mare a prendermi.
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Vincanto_Editions il 26/02/08 alle 23:34 via WEB
cos'è una città, se non forma creata dal sedimentare delle voglie e delle necessità d'ognuno, per cui ne percorriamo le strade ad inseguire ora le une ora le altre creando città diverse a seconda dei giorni e dei momenti... mi ricordo, sai, di una città con strade silenziose nell'alba, di un'altra fatta di strade scintillanti, e ancora un'altra piena di strade accidentate, e ancora di tante città fatte di tante strade diverse... come mi sembrano tutte lontane ora, ora che vivo una città essenziale e percorro solo poche strade, sempre le stesse, che difficilmente mi soffermo a guardare, in cui prevale un senso di abbandono, di invarianza, e che vanno ad esagerare il limite ad un limite... sai, io so poco o nulla della città di quell'uomo in grigio, e non so se nella bellezza asettica di cui si circonda riesca anche solo a percepire la polvere e il fango che fanno bella la città/vita che leggo nella prospettiva delle tue parole, non credo che possa farlo e questo è il limite suo... e poi - e qui il viso s'atteggia al sorriso - ci sono quelle città sognate, fatte di mare e d'aria e lì, su quel desiderato limite, oltre il quale vi è solo respiro e solo amore, so che ci sei tu ad aspettarti... e quale strada, dimmi, ti potrà mai fermare, o preziosa amica di preziosi sentimenti e preziosi, anche se silenziosi, incoraggiamenti... vicino, sempre, vin
(Rispondi)
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il 25/07/2023 alle 20:20
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