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Post N° 430

Post n°430 pubblicato il 24 Febbraio 2008 da liberante

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La fotografia è "Garage" di Chiara Carrara

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Alex Britti "Milano"  

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In un giorno come tanti, con il traffico nel centro,
con due suore che camminano vicine
in una piazza con un grande monumento,
con l’america nei bar,
con la moda sempre in festa,
con la gente che lavora sempre troppo
e una strana atmosfera di conquista,
con i taxi sempre un po’ incazzati
e i turisti anche loro un po’ di fretta,
con sempre quella strana voglia di andar via
perché altrove, forse, c’è qualcuno che ci aspetta.
È Milano, con i suoi mille dialetti,
con le settimane lunghe e con gli uffici,
con le abbronzature a centomila watt
e con la vita appesa a mille sacrifici.
In un albergo verso il centro ci sto io
e una finestra che s’affaccia sul cemento,
mentre festeggio un anno di malinconia
con la chitarra per dividere il momento.

Anche qui, può arrivare l’odore del mare a prendermi.

E se domenica non ho niente da fare
faccio i miei soliti due passi tra i palazzi
e faccio finta di star bene almeno un po’
anche se dentro invece cado a pezzi
e se avrò bisogno di dimenticare
prenderò per mano l’ansia e anche la rabbia,
le accompagnerò per un aperitivo al bar
e al punto giusto le abbandono tra la nebbia.
In un albergo verso il centro c’è una donna,
vive nel lusso, ma con gli occhi tristi,
anche stasera toglierà la gonna
per regalarla ai soliti professionisti.

Anche qui, può arrivare l’odore del mare a prendermi. 

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DA LEGGERE

 

Antonio Gramsci "La Città Futura" (1917)   

 

" Odio gli indifferenti: credo come Federico Hebbel che “vivere vuol dire essere partigiani”. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e partigiano. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. E’ la palla di piombo per il rinnovatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che circonda la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scoraggia e qualche volta li fa desistere dall’impresa “eroica”. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. ".......

..... continua qui  

 

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