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Post N° 422

Post n°422 pubblicato il 16 Gennaio 2008 da liberante

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Ecchepalle!!!
Sono due settimane o giù di lì che vivo con la luce artificiale e tra nuvole basse, nebbia, foschia, pioggia, pioggia, pioggia che sembra non voglia più finire e la pelle mi si ingrigisce e forse sento spuntarmi le branchie e anche qualche squama e non che abbia qualcosa contro i pesci, anzi mi piacciono e mi stanno simpatici, ma sentirmi pesce non è la mia massima aspirazione e anche se non divento pesce comunque ho le ossa bagnate. E non è che pretenda il sole dell’estate adesso che è inverno, ma almeno quel bel freddo secco e che si veda il cielo. E sarà colpa della mia meteoropatia ma tutto quello che sento mi fa incazzare. Non riesco a capire, ma credo sia un limite del mio limitato cervello, ma proprio non ci riesco, come si faccia ad urlare che al papa è stato impedito di parlare, che si limita la sua libertà di espressione, che viene costretto al silenzio chi con la parola dovrebbe portare la verità. Insomma ha scelto lui, o chi per lui, di non andare alla Sapienza, di non andare a sfidare chi non la pensa come lui, di non rischiare nulla e di stare nel suo regno a fare la vittima dell’altrui arroganza. Certo se fosse andato sarebbe stato pesantemente contestato, ma se non sbaglio, anche Gesù ai suoi tempi fu pesantemente contestato e trattato molto male e non si tirò mai indietro, ma andò avanti fino alla Fine. E poi ci mancava solo Mastella, ministro della giustizia, minuscolo per la vergogna e il disprezzo, e il girotondo della solidarietà dei suoi compagnucci sia da una parte che dall’altra e poi ho fatto il pieno. Di rabbia che non altro posso fare. E di schifo. Ma non è vero che non posso fare altro. E mi vengono in mente i ragazzi, giovani, avranno massimo ventidue, ventitrè anni che il sabato sera girano per le case portando il giornale di Lotta Comunista.  Lo so, sono degli idealisti, che preferiscono, invece di andare a sballarsi in qualche locale di tendenza, farsi sbattere le porte in faccia dall’indifferenza e dalla diffidenza di chi se ne sta chiuso nel suo bozzolo di malcontento. Sono degli idealisti, quello che in questi ultimi tempi manca a me. Mi manca l’entusiasmo che avevo per la politica e per tutti gli anni che ho fatto sindacato. Ho votato a sinistra, come ho sempre fatto, con il naso tappato e la mano esitante, ma nulla trovo in questo governo che sia anche solo
lontanamente profumato di sinistra. Devo recuperare quella parte di me che lottava e gridava, che combatteva perché credeva fosse possibile una società equa, pulita, solidale.
Devo continuare ad incazzarmi.
Si dice che incazzarsi fa bene.
Ed essere sempre incazzati?


Magari domani smette di piovere.

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pro_mos
pro_mos il 23/01/08 alle 11:59 via WEB
si dice .."incazzarsi" si dice...perchè la parola del tempo sarebbe ..indignazione, ma s'impalla in bocca, come una colla mentre incazzarsi sa di scroscio d'acqua, di temporale da cui poi, sai, nascerà uno splendido giorno di sereno
 
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DA LEGGERE

 

Antonio Gramsci "La Città Futura" (1917)   

 

" Odio gli indifferenti: credo come Federico Hebbel che “vivere vuol dire essere partigiani”. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e partigiano. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. E’ la palla di piombo per il rinnovatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che circonda la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scoraggia e qualche volta li fa desistere dall’impresa “eroica”. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. ".......

..... continua qui  

 

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