Tutto sulle spalle degli studenti. Mobilitazione, gestione delle agitazioni di piazza, persino fronteggiare le strumentalizzazioni dei media, la violenza di Cossiga e le spranghe dei neofascisti.
La protesta contro la legge 133 non si riconosce in nessun partito, ma ha comunque contagiato tutti gli atenei d’Italia e, nonostante il peso degli argomenti sul piatto, tutte le forme di ribellione allo smantellamento dell’università pubblica hanno la leggerezza dei vent’anni dei suoi protagonisti.
Il movimento dell’ “Onda anomala”, il nome che questa generazione di universitari ha scelto per passare alla storia, ha una grande forza: la presenza sul territorio.
Le manifestazioni, le riflessioni, i dibattiti non rimangono chiusi tra i corridoi delle facoltà, come invece è successo per grandi mobilitazioni del passato. La novità oggi sta proprio nel grandissimo consenso che questa protesta ha trovato ad accoglierla anche fuori dagli atenei. Non passa giorno che le strade non siano bloccate dalle università in rivolta e le città assistano http://www.ccsnews.it/dettaglio.asp?id=8509&titolo=133:STUDENTI%20E%20PROFESSORI%20CONTRO%20LA%20FINE%20DELL'UNIVERSITÀ%20PUBBLICA
Inviato da: uomodolcedgl4
il 28/11/2009 alle 01:06
Inviato da: rebecca.mmm
il 26/01/2009 alle 10:07
Inviato da: uomodolcedgl4
il 22/01/2009 alle 18:52
Inviato da: ofelia770
il 22/12/2008 alle 22:05
Inviato da: una_luce_blu
il 20/11/2008 alle 10:18