LIBERO PENSIERO

Pensando liberamente...di Dottore Antonio Sicignano

 

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Le ferite dell'anima.

Post n°65 pubblicato il 04 Agosto 2008 da Dott.Sicignano
 

Le ferite dell'anima sono molto più dolorose

di quelle del corpo.

Doveroso è ricorrere subito ai ripari,con impacchi di emozioni,

per evitare che cronicizino e non si chiudano più.

In questo ultimo caso,sanguinerebbero lentamente,

in uno stillicidio continuo,fino ad una fine inesorabile.

   Sidonio,Sicio Anteo.

Lentamente muore 

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
  giorno gli stessi percorsi,
  chi non cambia la marcia,
  chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
  chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
  chi preferisce il nero su bianco
  e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
  proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che
  fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore
  davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
  chi e' infelice sul lavoro,
  chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
  chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
  consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
  chi non legge,
  chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia
  aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o
  della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
  chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non
  risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere
  vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto
  di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una
  splendida felicita'.

Pablo Neruda

 
 
 

Il vascello

Post n°64 pubblicato il 16 Luglio 2008 da Dott.Sicignano
 

Amo quel porto,dove attraccare il mio vascello ,reduce da acque tempestose.

    Sidonio,Sicio Anteo.

 
 
 

Il demone che alberga in me.

Post n°63 pubblicato il 04 Luglio 2008 da Dott.Sicignano
 

Quant’anche, riuscissi a liberarmi da tutte le schiavitù che imperano fuori di me,comunque,sarei schiavo del più feroce degli oppressori,del demone che,incontrastato,regna dentro di me.

               Sidonio.Sicio Anteo

 

 
 
 

Quanto più

Post n°62 pubblicato il 02 Luglio 2008 da Dott.Sicignano
 

Quanto più ci innalziamo, tanto più piccoli sembriamo a quelli che non possono volare.

 

 
 
 

Quello che farò

Post n°61 pubblicato il 29 Giugno 2008 da Dott.Sicignano
 

Quello che ho fatto oggi,non so se mai lo farò fatti domani.

Quello che farò domani,sicuramente,non ho fatto oggi.

        Sidonio,Sicio Anteo.

 
 
 

L'amore maturo.

Post n°60 pubblicato il 26 Giugno 2008 da Dott.Sicignano
 

L'amore immaturo dice: " TI AMO,PERCHè HO BISOGNO DI TE".

L'amore maturo dice:"HO BISOGNO DI TE ,PERCHè TI AMO".

                                                      ERICH FROMM

 
 
 

Vivere nell'attesa.

Post n°59 pubblicato il 14 Giugno 2008 da Dott.Sicignano
 

Tutti,inevitabilmente, precipitiamo in una spasmodica attesa.

Nell'attesa che accada quello che deve accadere.

 
 
 

Inferno e paradiso

Post n°58 pubblicato il 08 Giugno 2008 da Dott.Sicignano
 

                                                   Inferno e paradiso

Voglio incominciare,raccontando questa storia. Non saprei dirvi,dove l’ho letta o sentita.

Comunque ,mi sembra adatta a chiarire IL concetto che vorrei esprimere.

Un uomo si lamentava con IL suo padre spirituale: “ti prego,aiutami.

La Mia Casa è un inferno!

Viviamo in un'unica stanza IO,Mia moglie,I miei figli e la famiglia di Mia moglie. Non c’è spazio per tutti e c’è sempre una gran confusione”.

“va bene” disse IL padre. “ti aiuterò,ma devi fare tutto ciò che dirò”

L’uomo promise e IL padre riprese: “Quanti animali hai?”

“una mucca,una capra e sei galline.”

“Prendi gli animali nella stanza con voi e torna tra una settimana.”

Il pover’uomo,abbattuto,ubbidì. Dopo una settimana,tornò distrutto: “Sto impazzendo. Il puzzo,IL rumore. ti prego,fa qualcosa!”

Il padre gli disse allora: “Riporta gli animali in cortile e torna fra una settimana”.

Quando l’uomo tornò,era felice: “Padre,la Casa è meravigliosa,cosi pulita e spaziosa. Un vero paradiso.

Quando l’aria è irrespirabile;quando la Casa è diventata lurida,ci accorgiamo di quanto era bella e pulita un tempo. Anche se non era una reggia,era pur sempre la nostra Casa,dove vivevamo in modo dignitoso.

Quando c’era la politica dei blocchi contrapposti,la cosiddetta guerra fredda,molti auspicavano che finisse presto.

Quando ,in Italia,c’era la vecchia DC, il PSI,non erano pochi quelli che gufavano,pur di cantarne IL de profundis.

Oggi, molti si lamentano per come procede IL mondo. C’è chi rimpiange IL tempo che fu. Oggi che, a detta di molti, è difficile sopravvivere,si rimpiange IL tempo in cui,bene o male,si viveva. Ritornano I fantasmi del passato che,esultanti,si prendono la loro rivincita,riappropriandosi di ciò che era stato loro tolto. Visto che si rimpiange quello che si deplorava. Evidentemente ,si stava meglio,quando si stava peggio.

 

 

 

 

 
 
 

Quello che si dice,spesso,non si fa.

Post n°54 pubblicato il 04 Giugno 2008 da Dott.Sicignano
 

Quello che si dice,spesso,non si fa.

 

Più volte,ho sentito dire che, nel vivere quotidiano,ci comportiamo come degli attori,quasi stessimo interpretando una parte degna della notte delle stelle. A dire il vero,anche se adesso non so più bene dove sia andata a finire la verità,non credevo a questa leggenda metropolitana;infatti, pensavo che la giustizia e la sincerità,alla fine e comunque,avrebbero avuto sempre la meglio sulla prevaricazione e la falsità. Poi,con il passare degli anni e osservando la realtà quotidiana,se cosi ancora si può chiamare,sono giunto alla conclusione che ,forse,avevano ragione gli altri,che, evidentemente,erano più esperti di me,nel solcare le acque perigliose del vivere.

Più volte,ho avuto modo di constatare che nella nostra civilissima società,spesso,si parla in un modo e si opera nel verso opposto.

La tal cosa è talmente evidente che ,ormai,non si lasciano incantare,neppure i bambini,che sono ancora in grado di dire oh e che non hanno peli ne sulla pancia ne sulla lingua,e nemmeno gli sciocchi come me che,come è noto a tutti,credono ancora alle favole.

Sarebbe una grande conquista per i nostri contemporanei,rendere la nostra vita un’azione reale e non più virtuale,realizzando la concidentia oppositorum,per tanto tempo vagheggiata nei secoli passati,riuscendo,finalmente, a far materializzare l’incontro nello stesso punto tra il dire ed il fare,gettando un lungo ponte tra le due opposte sponde,azzerando la distanza creata dal mare delle vuote parole.   

 

                  Sidonio,Sicio Anteo.

 
 
 

Al di là degli steccati...

Post n°53 pubblicato il 26 Maggio 2008 da Dott.Sicignano
 

 Al di là degli steccati...

                                        Al di là degli steccati…

 

Molte volte,chi non si riconosce nelle mode di turno,nei liturgici atteggiamenti conformistici,per dirla in breve,nel pensiero corrente del momento vissuto,critica,disapprova,biasima e condanna,chi si identifica e immedesima negli schematismi e semplificazioni dettati e scanditi dai condizionamenti della propria matrice culturale.

Questo genere di persone non ama essere etichettato per quello che appare;

non predilige gli applausi e le gratificazioni,o meglio, non condivide l’atteggiamento di chi si crogiola in tali lusinghe.

Da una parte,potrei anche essere d’accordo con costoro,dall’altra,ritengo che su questo argomento sia necessario fare una più profonda e serena riflessione.

Prima di addentrarci nell’irto sentiero di questa non semplice dissertazione,è necessario tener  conto del fatto,fino a prova contraria, che siamo tutti esseri umani;per cui,volente o nolente,ognuno di noi è oggetto e soggetto di continui ed inevitabili suggestioni.

Partendo da questo presupposto,anche chi ritiene di essere libero nel proprio modo di pensare,non lo è mai completamente;arrivando,paradossalmente,a dire che si può essere schiavi persino della propria libertà.

Prendendo in seria considerazione queste ovvie e banali ipotesi,nella mia umile presunzione,mi viene spontaneo pensare che per guadagnare o sperare  di raggiungere una meta che si trovi al di là delle nostre normali aspettative,sia obbligatorio,e già questo potrebbe essere sufficiente a dimostrare la presenza di vincoli,il più delle volte,indissolubili,sperimentare quello che si trova da questa parte.

Come non è concepibile l’essere senza il non essere,il pensiero senza il pensatore,il bene senza il male,yin senza yang,il caldo senza il freddo,e potremmo continuare all’infinito con l’elenco di queste coppie di opposti,non è immaginabile un al di là senza

aver verificato un qualche cosa che si trovi da questa parte.

Per poter sognare B ,è indispensabile che si stia vivendo realmente A.

Nel momento in cui,si fosse realizzato il desiderio,diventerebbe sogno la realtà precedente.

Da questa estrema semplificazione,non è difficile capire che stiamo parlando di eventi in continua trasformazione;dove tutto è relativo,e come amo dire,l’unica certezza è quella di non avere certezze.

Con questa definizione,non intendo deprimere nessuno,ma solo stimolare il risveglio da un lungo sonno;la riflessione sul nostro modo di vivere;la pratica del buon senso come strumento per risolvere le questioni;la capacità di essere tolleranti e comprensivi con tutto ciò che è diverso da noi;perché,alla fine,tutto si riduce ad un continuo divenire,dove a malapena è possibile cogliere qualche attimo significativo,figuriamoci tutta la sequenza di questo spettacolo,dove oggi siamo carnefici e domani potremmo essere vittime.

 

 

 

                                                 Sidonio,Sicio Anteo.

Per quel che mi riguarda,posso dire che non voglio essere ne l’uno,ne l’altra. Perchè si tratta di due termini che non mi piacciono. Quello a cui aspiro con tutta l’energia che sono capace di produrre,è di rimanere sempre e comunque me stesso.

 
 
 
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Data di creazione: 06/11/2007
 

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