LIBERO PENSIERO

ALLA RICERCA DEL VERO DIO


     Alla ricerca del vero Dio. Una volta,molto tempo fa,mi fu raccontata una favola che lasciò  una traccia indelebile nel mio modo di intendere tutto quanto riguardasse le cose divine.Per questo ed altri motivi voglio raccontarvela. C’era una volta un uomo o una donna,ma questo ha poca importanza al riguardo di ciò che sto per dire,che aveva deciso,vista la bella giornata che si stava prospettando all’alba di quella mattina,di andare a solcare quel mare azzurro con riflessi verde smeraldo.Tutto sembrava procedere per il meglio,l’acqua era cosi calma da sembrare più piatta di una tavola,pronta ad essere imbandita per una succulenta e lauta colazione,i pesci saltavano per un istante fuori dall’acqua per ,poi,tuffarsi di nuovo dentro di essa,i gabbiani volteggiavano liberi nel cielo,disegnando con il loro movimento fantasiose figure. All’improvviso,come un fulmine a ciel sereno,non solo in senso metaforico,ma nella più reale e tragica realtà,lo scenario cambiò totalmente,facendo oscurare il cielo e facendo agitare il mare ogni oltre ragionevole misura.La piccola e leggera imbarcazione fu travolta e distrutta dalle furiose e gigantesche onde,lasciando la persona che vi era a bordo sola in mezzo al mare ,in preda ed alla mercè dei marosi. Allora,la sventurata persona  si affidò al suo Dio chiedendo che facesse di tutto per salvarlo da quella tragica situazione. Di li a poco,passò una piccola imbarcazione che lanciò nella direzione dello sventurato un salvagente,ma questi per tutta risposta disse- no grazie ci penserà il mio dio a salvarmi-Dopo qualche ora passò una grande nave,i cui occupanti,vista la situazione,calarono dalla nave una scaletta,ma il povero uomo declinò l’invito dicendo,come prima-no,grazie,ci penserà il mio Dio a salvarmi.Trascorse molte ore dall’evento,il disgraziato perse lentamente le forze e mori per annegamento.Quando lo sfortunato andò in paradiso,domandò al buon Dio,come mai non lo avesse aiutato,lui che aveva tanta fede.A questa domanda,fu risposto – non puoi dire questo,avevi chiesto il mio aiuto ed io non ho lesinato risorse nei tuoi confronti,ti ho lanciato un salvagente e lo hai rifiutato,ti ho mandato una scaletta di salvataggio e non l’hai accettata,adesso,non ti puoi lamentare!Chi è artefice del suo male,pianga se stesso!