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Nuova icona del femminismo: bon flirt girls

Post n°60 pubblicato il 09 Marzo 2009 da acori

La celebrità blogger americana, Jessica Valenti, nuova icona del femminismo targato Usa, sostiene che le femministe di oggi sono più brave a letto delle non femministe, perché non hanno il cervello pieno di inutili condizionamenti e di sensi di colpa, e aggiunge la rampante scrittrice che, rispetto alle altre "sono liberate!". Da questa affermazione si evince che chi non segue i principi del femminismo, ovvero dedizione totale alla carriera, impegno politico, realizzazione personale all'ennesima potenza, a letto non vale niente! Beh…piuttosto assurdo, anche perché l'effetto che ha prodotto la globalizzazione di impronta statunitense e di cui volenti o nolenti ci cibiamo ogni giorno, si riflette nello stile di vita, e nel comportamento sessuale degli Europei. Italiane comprese naturalmente!! E' ormai noto a chiunque che l'atteggiamento femminile verso il sesso maschile da diversi anni, è improntato sull'aggressività sessuale e l'abbordaggio diretto. E mi sembra che il problema non sia essere o meno femministe per vivere al meglio la sessualità, piuttosto osservando i cambiamenti nei gusti sessuali e nei modi di procurarsi il piacere, le donne europee, riciclando il modello americano "finto puritano", nella vita di tutti i giorni, mettono in scena una sorta di "iper-femminismo" che ha la sua massima espressione nell'ambito lavorativo. Il luogo di lavoro, è diventato l'altra casa della donna che non trova un posto nella propria femminilità, e si rifugia nella carriera, per sfuggire al dialogo con se stessa. Ed è proprio "l'ufficio", oggi nel 2007 il teatro di intrighi a sfondo sessuale, in cui la donna sfoggia una sessualità tanto sfacciata quanto repressa, esercitandola sull'uomo con lo scopo di sedurlo.I sondaggi sull'argomento si sprecano, il Tabloid inglese The Sun dedica ampio spazio alle inchieste sui nuovi costumi sessuali femminili, seguiti a ruota dalle riviste glamour italiane più gettonate, e gira che ti rigira la minestra è sempre quella e si potrebbe racchiudere in un piccolo slogan, del tipo: << amiamo flirtare e ce ne freghiamo delle conseguenze!>>. Amoreggiare, agire in modo provocatorio e scanzonato, il flirt in pratica, sembra essere l'attività preferita dalle donne italiane, che amano praticarlo sopratutto sul luogo di lavoro. Le cifre non sono esaltanti: il 72% delle intervistate considera il flirt un passatempo eccitante quando diretto verso i colleghi e il capo, il restante 28% si dichiara indifferente alla questione, perché troppo presa dal lavoro per avere certi pensieri. Il flirt come testimoniano le intervistate, quando viene attuato, il più delle volte è per arrivare ad un preciso scopo: il rapporto sessuale. Le italiane si sono "emancipate", scelgono il sesso come fonte di distrazione e di divertimento, per superare lo stress quotidiano e tollerare meglio l'orario di lavoro. Se possiamo definire "emancipazione" fare sesso indifferentemente con il collega o con il capo, in un approccio veramente democratico e antigerarchico, non credo che l'atteggiamento menefreghista e superficiale verso la questione lo sia. Sinceramente appena ho letto i sondaggi effettuati dalla Codacon, e constatato che le cifre riportate più o meno andavano nella stessa direzione anche in altre inchieste, inizialmente ho pensato che fosse frutto dell'esagerata immaginazione di qualche giornalista, in cerca di un facile scoop. Per questo motivo sono entrata in diverse community del mondo virtuale, e mi sono dovuta ricredere: il fenomeno del sesso sul luogo di lavoro, esiste, succede e si espande a macchia di leopardo. Molte donne in una fascia di età compresa fra i 25 e i 50 anni, hanno risposto in una intervista a delle  domande curiose e talvolta indiscrete, con grande sincerità e schiettezza. Il comportamento che è stato preso in esame "flirtare e fare sesso sul luogo di lavoro", è dalla maggioranza considerato "normale consuetudine", tanto da stupirsi del contrario: <>; della stessa opinione Lisa35 <>; c'è anche chi rincara la dose (M.W.) <>. Le donne che praticano il buon flirt, "le Bon flirt Girls" per l'appunto, giustificano il loro comportamento sostenendo che è eccitante e trasgressivo. Farlo sopra una scrivania con il portapenne conficcato nella schiena è davvero così esaltante? Ma non è finita qui, la dose di eccitazione aumenta se lo si fa sulla scrivania del capo!... e con il capo; (Vesni.) << l'ho fatto per ore sulla scrivania del capo e nello scomparto dell'armadio…uno sballo!>> e (Bellalulù) << Farlo in ufficio è eccitante perché è un luogo dove generalmente non potresti farlo e stimola fantasie erotiche>>. Ovviamente le scrivanie non sono gli unici oggetti del desiderio delle Bon Flirt Girls, così come testimoniano altre esperte nel campo: (Ade.)<< A me è successo per caso, ci eravamo trattenuti oltre l'orario di lavoro e ci siamo trovati a farlo alla macchinetta del caffè>>, oppure (Hennegg) << ..E' capitato nel magazzino di un panificio, mi sono nascosta con lui dietro le ceste del pane e che sballo farlo sopra i sacchi di farina>>.
Le donne emancipate del ventunesimo secolo, vogliono realizzarsi nella professione, essere indipendenti economicamente, e usano il proprio corpo per sedurre, e spesso fare carriera. Una "botta" di piacere in ufficio, è l'ammazza caffè della giornata, che ti aiuta a superare i momenti di routine e di noia, secondo alcune samaritane della "bottarella" (Miamiou4) << Andare al lavoro non è mai stato, tranne che per pochi eletti, una passeggiata fatta allegramente, e fantasticare su una possibile esperienza, tra un sorriso malizioso e un dolce sguardo, rende tutto meno faticoso…>>
Il sesso è la via di fuga da una realtà frustrante per alcune, per altre invece la scorciatoia e al tempo stesso un piacevole diversivo, utile nel fare avanzare la propria carriera (b.b.) 

Da questa inchiesta, emerge l'identikit della Bon Flirt Girl, la donna emancipata del ventunesimo secolo, estremamente liberata nel senso più generale del termine, in quanto capace di mettere in scena una sessualità repressa, pur di trovare una dimensione alla propria femminilità; schiacciata da un Ego ipertrofico, ma inconsciamente fragile e disilluso; affetta da "iper-femminismo" nel senso che rivendica il diritto di fare ciò che vuole, perché donna, estendendo se stessa oltre ogni limite, alla ricerca di trasgressione perché trasgredire è semplicemente eccitante; infine, quando serve cinica e calcolatrice. Ciò che sorprende è l'atteggiamento distaccato e l'assenza di emozioni profonde, che si riscontra nelle parole delle intervistate, e nel modo di descrivere se stesse. Puro istinto e spinta opportunista all'avere, sembra essere il modello femminile dominante nella nostra società, che attraverso i messaggi subliminali dei mass media, spinge a creare una donna disillusa nei sentimenti, effimera nell'essere e ostaggio del proprio corpo, ma convinta del contrario! Se questa non è una donna "liberata", allora che cos'è?

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eucalipton
eucalipton il 10/03/09 alle 11:57 via WEB
"Puro istinto e spinta opportunista all'avere, sembra essere il modello femminile dominante nella nostra società, che attraverso i messaggi subliminali dei mass media, spinge a creare una donna disillusa nei sentimenti, effimera nell'essere e ostaggio del proprio corpo, ma convinta del contrario!" --- Ahimè, parole sante! L'ho provato sulla mia pelle. Ti segnalo questo interessante articolo, che relaziona questo cambiamento in rapporto anche all'importanza che oggi ha assunto il lavoro nella costruzione della proipria identità.
 
rigitans
rigitans il 24/03/09 alle 15:45 via WEB
ciao,Stiamo organizzando tra i blogger un eco progetto, un eco-socialnetwork dove unirci, condividere, informare e informarsi, protestare e proporre, farci sentire insomma! Tutti insieme, contro il nucleare, per le rinnovabili, per il risparmio energetico, per l'ecologia e l'ambiente, e un altro stile di vita. Chi la vede come una buona idea ed ha piacere a partecipare ce lo accia sapere o con un la messaggeria, o via mail o con un commento sul mio blog, lasciando il nick e un recapito(il link del blog o la mail). è possibile anche votare il nome del progetto nel mio blog
 
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