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93 - Economia, Politica e Società

Post n°96 pubblicato il 03 Maggio 2010 da algoritmix
 

L'inflazione favorisce il debitore a danno del risparmiatore e del creditore, favorisce il produttore (specie se di grandi dimensioni ed operante in regime di oligopolio o monopolio, anche di fatto) a danno del consumatore.

Essa è, quindi, una forma di tassazione occulta che redistribuisce il reddito reale a favore degli uni e a danno degli altri.

Considerando ciò si può comprendere come, nel mondo occidentale contemporaneo, dove i diritti civili individuali basilari sono quantomeno acquisiti come valore, non abbia alcun senso una visione politica che consideri una divisione in classi, tipica del XIX secolo e di parte del XX, che vede contrapporsi proletariato, borghesia imprenditoriale, borghesia terriera e aristocrazia, ovvero capitalisti tout court.

La fondamentale contrapposizione di interessi, a cui il politico e lo studioso attento dovrebbe rivolgere l'attenzione, attualmente, è quella tra risparmiatori, creditori e consumatori da un lato e debitori e produttori dall'altro.

Il grande conflitto politico e sociale attuale è, quindi, tra inflazionisti e anti-inflazionisti, ovvero tra nominalisti e realisti economici, ovvero tra conservazionisti e dissolutisti del valore e, dunque, della moneta che è strumento atto a misurare tale valore e anche ad essere stock di tale valore.

Solo in quest'ottica è oggi possibile leggere, analizzare e proporre soluzioni relative ai conflitti sociali e politici, nuovi, altri, o mutati, che vanno manifestandosi.

[17/4/2010]

 
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