UN PEZZO DI UN SOGNO

Post N° 416


DUBLINO Il vento che ti soffia sui capelli e il tuo sorriso oscurano il paesaggio suggestivo ma grigio di questa capitale del nord, un po’ calma, un po’ pazza, certamente piccola per contenere la tua bellezza, certamente troppo grigia per i tuoi occhi lucenti… Due giorni o giù di lì è il tempo che basta per vedersela tutta. Due giorni e qualche foto per rendersi conto che la magnificenza di questo viaggio non è la città, ma sei tu e la tua dolcezza, tu e la tua voglia di conoscere, tu ed il tuo fascino mentre tante volte mi guardi.E se non riesco ad individuare la colonna sonora, certamente ricordo bene le immagini. Tanti ponti, un piccolo fiume, tante statue, una piccola chiesa, tanti pub e tante birre ma un sol viso bello e sexy. E stavolta finalmente immortalato in un video c’è il tuo sguardo di 5 mesi prima… quello imbarazzato, quello più bello, quello che fa innamorare, quello in cui ti stringi nelle spalle e abbassi poco poco lo sguardo non perdendo mai di vista colui che ti guarda, non mostrandoti mai del tutto scoperta e impreparata… non sia mai che qualcuno ti possa valicare, non sia mai che qualcuno ti possa avvolgere tutta… Devi ottenere quel secondo di libertà e mantenere quello spirito di rivoluzione. Quella voglia di aver ragione, quel piacere nel sentirti dire che effettivamente era così, quel non piegarsi ad un pensiero diverso o almeno non del tutto, quel tuo modo di avere sempre l’ultima parola, quella forza… quella grande forza. Le casette col tetto spiovente ed infondo le colline… dall’autobus a due piani guardi incantata il paesaggio, quantunque esso non sia né più né meno di quello che ti aspettavi, vederlo dal vivo ti affascina. Ed io, che con i luoghi mi emoziono un po’ di meno, mi illumino a vederti così contenta e spero, ed un attimo dopo la mia speranza diventa realtà, che tu ti possa girare verso di me a condividere la tua felicità. Ed è qui che questo viaggio trova senso… nella tua felicità e nel mio osservarti felice. La mia di felicità è già alle stelle da quando quel giorno ti ho baciata e da quando la mia vita è cambiata. E se dovessi trovare un’immagine per descrivere tutto quello che provo penserei a quell’ala del nostro aereo che nasconde le alpi innevate in un cielo terso e lucente che sa d’estate, penserei a me che guardo un po’ fuori dal finestrino incantato dalla bellezza delle Terra e un po’ dentro commosso dal tuo viso morbido e caldo che per riposarsi si riversa quieto e silenzioso e stupendo e dolcissimo, sulle mie gambe tese per il peso e per la responsabilità di dover reggere il sonno e le emozioni della ragazza più bella che abbia mai incontrato.