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Canto XXXV - Inferno

Donne affette da Endometriosi

 
 
 
 
 
 

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STORIA DI ROMINA

Post n°153 pubblicato il 15 Aprile 2008 da librodade

Ciao, sono Romina, ho 34 anni, insegno e sono mamma (adottiva) di un bambino fantastico di 6 anni incontrato in Colombia.

Ho ricevuto ieri pomeriggio il tuo libro e ieri sera alle 21.00 l'avevo già letto.... mi ha fatto riflettere molto sia sulla nostra malattia ma anche su noi donne in generale.

Per me la malattia (non ne parlo nel dettaglio perchè tanto la conosciamo tutte!!!) è stata talmente subdola che si è fatta riconoscere solo ora dopo che Felipe è con noi da più di tre anni e che mai come ora richiede la mia presenza totale e tutta la mia energia per far fronte a questo angioletto ribelle.....(bastarda doppiamente: prima che non mi ha permesso di essere madre in modo naturale e ora che mi prende energie e mi "distrae" dalla mia gioia finalmente conquistata!!!!) Ovvio dire che leggere le pagine del tuo libro era come rileggere il mio diario di qualche tempo fa e che dopo molti anni il tema gravidanza si è rifatto sentire suscitando nuove emozioni.... leggere le vostre odissee nell'iter della fecondazione assistita però mi fa sentire fortunata perchè per quanto doloroso e difficoltoso sia stato il cammino per arrivare a mio figlio, è stato un cammino di speranza fin dall'inizio , che ci ha coinvolti entrambi allo stesso modo e ci ha portato a quell'incontro talmente magico che sicuramente era già scritto nel nostro destino.

Certo, tutti i dubbi che tu esprimi riguardo all'adozione sono leciti e credo che abbiano sfiorato tutti i futuri genitori, ma credendoci seriamente e investendoci tutte le proprie energie (anch'io non tollero le sconfitte!!!) si trasforma in una gravidanza speciale... ( non ti nascondo che in quel periodo mi sembrava di avere le voglie che mio marito pazientemente cercava di soddisfare, mi hanno coccolata tutti, ho ricamato con mamma e nonna i corredini, ho passato notti ad occhi aperti a "sintonizzarmi" con lui che da qualche parte mi stava aspettando....quando l'ho incontrato ho sentito che avevamo già trascorso del tempo insieme,,,,,,).

Ecco come al solito finisco per parlare di lui anzichè del tema in oggetto e pensare che dopodomani entro in ospedale per la laparo........ma credo che se il mio pensiero più grande è quello di tornare a casa al più presto, raccontare a lui dell'ospedale come di una casa vacanza per non rattristarlo e riempirgli il frigo di delizie di cui abbuffarsi in mia assenza.... bè penso che anche questo sia un modo per combattere la malattia!!!!

Un abbraccio e grazie dell'opportunità di questo confronto.

Romina

P.S. Penso anch'io che tuo figlio si chiami Luca e porti gli occhiali, io dicevo che il mio si chiamava Matteo e portava gli occhiali.....ho sbagliato di poco, si chiama Felipe ma è stato operato da strabismo e ha due bellissimi occhialoni arancioni !!!!!

Mi piace sempre tantissimo ricevere storie che raccontano dei vostri piccoli che vengono da lontano.
Provo un gran rispetto per le donne come te, che hanno saputo affrontare la strada in salita, sapendo che alla fine ci sarebbe stata una grande gioia ad aspettarti.
In bocca al lupo per dopodomani ... sono sicura che ci sarà un piccolo ometto ad aspettarti e ad accelerare la tua ripresa! Ti penseremo tutte!
Vero

 
 
 
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