Un blog creato da librodade il 26/01/2008

Canto XXXV - Inferno

Donne affette da Endometriosi

 
 
 
 
 
 

AREA PERSONALE

 
 
 
 
 
 
 

 

 
« Marisa di TrapaniAggiornamento Lucy - Reg... »

Chi ci sta vicino ...

Post n°262 pubblicato il 07 Settembre 2008 da librodade

Cara Veronica, se così posso permettermi di chiamarti, premetto che ho letto il tuo libro e tutto quanto ho potuto leggere sull'argomento e confesso d'essere uno dei tanti ignoranti in materia...perchè mi sono avvicinato a tutto questo? Perchè ne è stata colpita una persona davvero speciale per me e da qualche tempo condivido momenti difficili cercando di rendermi utile e forte inn questo cammino; ma non basta..ho pensato a tutto quanto ruota intorno aquesta situazione e, ovviamente con il consenso della dieretta interessata, vorrei provare ad alzare anche la mia di voce...

Ho pensato d'inviare anche a te un pensiero, un qualcosa che ho scritto cercando d'immedesimarmi in questa vita..nella speranza che chi legge venga ulteriormente sensibilizzato, se vorrai postarlo sul tuo blog te ne saremo molto grati...

Ho scelto questo nome strano per la mail per il significato che hanno quei nomi..se conosci la mitologia so che non devo spiegarti nulla..solo una cosa..rappresenta un unione davvero forte, come lo è la nostra.

Scusa se ometto per il momento i nomi, in futuro magari avremo occasione di fare le presentazioni..grazie di cuore..anche per quello che hai saputo mettere in quel libro.

Demien e Campanellino. E-mail: lapetus_climene@libero.it

E crescendo impari che la felicità non e’ quella delle grandi cose.

Non e’ quella che si insegue a vent’anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi...

La felicità non e’ quella che affannosamente si insegue credendo che l’amore sia tutto o niente,...

non e’ quella delle emozioni forti che fanno il "botto" e che esplodono fuori con tuoni spettacolari...,

la felicità non e’ quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova.

Crescendo impari che la felicità e’ fatta di cose piccole ma preziose....

...e impari che il profumo del caffe’ al mattino e’ un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve.

E impari che la felicità e’ fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi,

e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall’inverno, e che sederti a leggere all’ombra di un albero rilassa e libera i pensieri.

 

E impari che l’amore e’ fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore,

e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami.

 

E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccolo attimi felici.

E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi.

 

E impari che tenere in braccio un bimbo e’ una deliziosa felicità.

E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami...

E impari che c’e’ felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c’e’ qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia.

 

E impari che nonostante le tue difese,

nonostante il tuo volere o il tuo destino,

in ogni gabbiano che vola c’e’ nel cuore un piccolo-grande

Jonathan Livingston.

E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità.

 

Guardare non significa capire; per riuscirci bisogna liberare lo sguardo dalla frenesia della vita che ci appartiene..e imparare a leggere i particolari. E’ così che mi trovo a scrivere queste righe, dopo aver avuto la possibilità di scrutare come un bambino  nel cuore e negli occhi di una persona speciale..che tanto ha saputo insegnarmi.”

E’ incredibile quanto ci si senta ignoranti davanti ad un evento in grado di stravolgere l’esistenza, ogni giorno potremmo affrontare un’ostacolo nuovo e avere forza e tempra per resistere, per ragionare, per raccogliere ciò che di buono portiamo con noi e proseguire, ma non se quell’ostacolo è subdolo.

Lentamente si abbandonano le speranze, decade ogni piccolo progetto, si perde la voglia di sorridere..ma quello che è peggio è la totale mancanza di considerazione. Agli occhi di chi dovrebbe amarci si appare in depressione, quando invece è molto peggio quello che sta accadendo; il lato psicologico è solo un risvolto, ciò che sta minando e mettendo in dubbio ogni cosa ruota intorno a noi a 360°. E’ terribile svegliarsi un mattino ed avere la certezza che nulla sarà più come prima, prendere coscienza di un fatto del genere cercando di riorganizzare anche le cose più frivole,per quanto sia possibile, perché  innanzi tutto si deve imparare a ragionare a giorni, come progetti a breve scadenza, convivendo con questa nuova persona che sta dentro e fuori di noi. Il sole nasce e tramonta, sempre, ogni giorno, ma per quante volte dovremmo accontentarci di guardarlo con gli occhi appannati da pensieri o dal dolore? …Come non fosse già abbastanza la vita…

 

“Ho sempre un fastidio qui, alla pancia”…l’inizio del calvario.

I fatti si susseguono talmente veloci da non tenere in considerazione certi piccoli segnali, siamo così abituati a correre e a pensare che tutto debba in qualche modo filare, trascurando le piccolezze, da non renderci conto che un piccolo “avvertimento” può essere la punta dell’iceberg!

Un momento, un minuscolo istante fatto di un lungo sospiro a pieni polmoni e il dubbio ti assale, portando con sé le paure…”meglio che vada a fare qualche esame…”

Controlli di routine, aspettando l’esito a mezza strada tra il limbo e il girone dei dannati, pensando e ripensando a tutti i sintomi, alle eventuali cause, al periodo in cui sono iniziati e riversando ogni cosa giornalmente in frustrazioni.. perchè  è proprio da lì che comincia tutto, come un velo sottile  che scende ad offuscare  le  forme, leggero, impalpabile.

Trascorre tutto come al solito, salvo quel fastidio che comincia ad occupare un posto relativamente in crescita e attanaglia nei momenti di solitudine; sono le prime avvisaglie, i primi sorrisi in ombra con lo sguardo fisso nel vuoto.

Gli esiti non  riportano nulla d’importante e s’inizia a rimbalzare tra le ipotesi e abbagli perdendo anche quel minimo di logica che dovrebbe fare da filo conduttore. Dieta, intolleranze e ciò che più importa e dà rilevanza è che ci si affida a persone che non conoscono il nostro problema…è davvero una malattia ancora sconosciuta, almeno tanto quanto la superficialità di certi medici e la tendenza degli esseri umani a stereotiparci come malati immaginari.

Tanti sintomi che dicono e non dicono, tanti stati d’animo che s’incontrano e fanno a pugni in certi momenti…sembra tutto palesemente comune a un periodo di totale sconforto..” e su dai..vedrai che passa…” Queste frasi, nel tempo, prendono un significato talmente importante da risultare offensive. E’ buffo l’atteggiamento degli esseri umani a volte, ci sono periodi in cui si finge un po’ di malore o sconforto per avere un briciolo di attenzione, per essere un po’ coccolati..chi di noi non l’ha mai fatto?! Ma quando si è vittime di una cosa del genere si tende a nascondere tutto, come se non si volesse pesare, cercando di mascherare alla vita il dolore, nel vero senso della parola, il dolore fisico che instancabilmente ci accompagna giorno e notte. Sarà l’orgoglio, sarà l’irrefrenabile voglia di lottare e ribellarsi, sarà che in quel momento c’è  bisogno di ritrovare un po’ di autostima, perché anche le cose più comuni hanno un sapore diverso, fare spesa, sollevare il pacco di acqua…è un problema…

Trascorrono i giorni e i mesi nella continua e disperata ricerca di un barlume di conoscenza per raccapezzarci, per capire a cosa si deve far fronte ma la realtà è che nessuno ne ha un’idea precisa. I dottori pure versano in uno stato di quasi assoluta ignoranza, nel senso buono. S’incomincia la ricerca d’informazioni anche nel modo meno sicuro del mondo: internet. La rete è una sorta di complemento alle paure, bisognerebbe riuscire  a”filtrare” cercando solo l’utile, ma si finisce nell’incappare nelle storie che servono sicuramente a calarci in quel mondo, ma l’unica indicazione che dovremmo tenere ben presente è che ogni caso fa a sé.

La verità la vedo ogni giorno, la osservo nello sguardo e nei movimenti cambiati. Capo chino, una mano che tiene continuamente la pancia, sbalzi d’umore…

 

“Ti  guardo spesso in ufficio, il tuo sorriso ha sempre illuminato anche il cielo, ora ha malapena la forza di far splendere gli occhi. Sei una donna forte, orgogliosa e che sta lottando con coraggio contro qualcosa che non conosce..le persone che ti stanno accanto meriterebbero di sapere quanto è lunga e pesante la vita così ma se non si prova non si può comprendere, tantomeno se ci si ferma a guardare l’insieme.”

Endometriosi, una parola di cui ignoravo l’esistenza fino a poco tempo fa, ora ho letto tutto quello che ho trovato, mi sono informato, documentato, istruito..ma non basta. Non è riconosciuta come malattia, non è presa in considerazione a dovere ed è giusto che ognuno lo faccia, incominci.

Ci sono periodi nella vita in cui ti senti fortunato, altri in cui ti senti una nullità e ciascuno di questi stati d’animo ha una causa..ma come ci si sente quando è la salute a porci in mille modi e non se ne conosce la causa? Si dice sempre che la vita va vissuta fino in fondo, che ci sono persone che stanno peggio, che altre non hanno avuto la possibilità di vivere questa vita..ma immagino sia terribilmente frustrante vivere e dover affrontare qualcosa di cui non se ne sa nulla. Per certi versi credo sia paragonabile al diventar ciechi, ma vivendo nello stesso luogo s’impara l’ordine delle cose…qui invece un ordine esatto non c’è.

 

Un cuore come il tuo avrebbe meritato ben altro dalla vita. Il mio rimanerti vicino vuole solamente avere la pretesa di farti trovare una spalla su cui piangere o appoggiarti per proseguire, nel frattempo però” alziamo la voce”..che tutti sentano, pensino e agiscano..nella speranza che possano portare un contributo…”

“ Sai come la penso, anche se non ci vuoi credere io credo in te. Ho sempre ammirato la tenacia e il coraggio e stimato le tue scelte…ma qualche volta lasciarsi andare serve a recuperare le forze e sentire il calore di affetto sincero…”

 

                                                                                                                  Il tuoPo’.

Ti rispondo in punta di piedi, sottovoce ... perchè voglio che il senso delle tue parole restino dentro di noi a farci riflettere. Vorrei un uomo come te al fianco di ogni donna ... e ti assicuro ... l'endometrisi ci farebbe meno paura. Grazie di cuore per averci scritto.
Vero

 

 

 

 

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 
 
 
 
 

IN QUESTO MOMENTO SIAMO IN

web stats
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963