Paradossalmente l'ultima canzone che hai scritto era in latino. Il mese scorso? ieri? Non so. Il tempo ha perso significato per me.
Mi hai chiamata perchè non riuscivi a declinare una parola. Era una notte di pioggia estiva e stavo correndo per la città nel mio taxi bianco. Era il taxi di Silvio a dirla tutta, quante notti a girare per la città con Silvio. Un omaccione, rude se vuoi. Tanto grosso da non sembrare vero che possa stare nella sua Stilo berlina cinque porte. Così anonima, così silenziosa nello scivolare veloce della notte. Le linee un pò abbozzate, per non disturbare, ma forti, compatte. Come la città, come questa mia dolce città disgraziata che soffre con me. Figlia del suo ventre. Figlia del suo sangue. A salvarne altri figli, a suturarle la gola squarciata. A medicarle ferite putrescenti. Notte dopo notte. Dopo notte. Ma non questa notte. Questa notte tremo, tremo in una stanza chiusa. Nella penombra della mia anima appoggiata a lastre di marmo bianco.
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 07:12
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il 25/03/2009 alle 06:55
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il 25/03/2009 alle 06:27
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il 25/03/2009 alle 06:03
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il 24/03/2009 alle 23:59